Quello striscione per Milik e gli applausi degli spalti (semivuoti) hanno raccontato la commozione collettiva di una città

Lacrima facile
Lacrima facile. Ebbene sì. Quando sono entrati in campo «i fratelli» del Napoli per il riscaldamento e hanno srotolato lo striscione («Forza Arek ti aspettiamo!») gli applausi degli spalti (mezzi vuoti) hanno raccontato la commozione collettiva di una città.
Milik «puveriello» è diventato napoletano a tutti gli effetti. Perché sfortunato, acciaccato. E a Napoli si vive di pane e sfortuna. La città è così, solidale con i meno fortunati.
Poi tutto quello che volete sul Reina risorto, sulla cattiveria dell’“homo tifosus” che dall’altare alle polveri e dalle polveri all’altare si diverte a passare il tempo osannando e maledicendo i giocatori.
Bello scherzetto dalla panchina, quando è arrivato Lorenzigno, dopo il gol che ha sbloccato la partita. Gli hanno rifilato la maglietta di Zielinski prima di dargli la 99. Quella di Milik. E anche ai microfoni Ciro Mertens ha tenuto a precisare che quel gol lo aveva dedicato allo sfortunato, al «puveriello».
Questa è la forza di Napoli e del Napoli. Una grande e bella famiglia. Che si diverte, che fa squadra. Che solidarizza. Per alcuni il suo gioco non è più spettacolare ma quello che conta sono i punti che porta a casa. Per La città il Napoli continua ad essere l’orgoglio di casa.