Andrebbe mostrato per avvicinare il calcio ai bambini che hanno genitori fissati per la pallavolo o il nuoto. Cinque minuti di giostra avviata da Koulibaly
Il mio Lazio – Napoli 1-4
~ La Lazio alla quinta giornata: la tipica partita trabocchetto.
~ Non ero pessimista alla vigilia, ma una massiccia dose di ansia già dalla mattina mi aveva investito.
~ Troppe volte, nel corso degli anni, nei momenti topici siamo venuti meno e i dubbi, poche ore prima della gara, hanno preso il largo.
~ E se davvero qualcosa stesse scricchiolando? E se le partite con l’Atalanta e il Bologna avessero voluto avvertirci?
~ Il Napoli non riesce più a giocare come sa. In caso contrario, avremmo strapazzato anche lo Shakhtar, no?
~ Un po’ di fortuna e qualche episodio favorevole hanno solo insabbiato le solite lacune che in realtà si nascondono da tempo, ma che noi, inebriati dai risultati, non riusciamo e non vogliamo proprio vedere. E se fosse proprio così? E se fossimo un’Inter solo vestita più elegante?
Proprio la Lazio?
~ Mi dispiace, ma il Benevento è stato un avversario poco attendibile. Come si fa a subire gol al San Paolo dopo 2 minuti in contropiede? E la mazzata casalinga con la Roma ce lo ha solo chiarito.
~ E la Lazio? Oh, no, proprio la Lazio? La incrociamo nel loro momento migliore. L’ho vista sminuzzare il Milan del fantamercato con facilità irrisoria e giocare a Genova con la padronanza di una grande. E poi, Immobile sta segnando in tutte le partite e hanno un paio di elementi che sembrano venuti da un altro pianeta. Avranno pure il dente avvelenato, visto che a Roma ormai vinciamo da qualche anno…
~ Ecco, quella con la Lazio mi è sembrata la tipica quinta giornata in cui, a fine serata, stiamo a raccontarci: e vabbè, mica si possono vincere tutte le partite; Prima o poi dovevamo cadere in campionato; Dai, in fondo siamo solo a 3 punti dalla vetta; Comunque, abbiamo più punti dello scorso anno; É stata una giornata storta, perdere a Roma ci può stare.
~ Dentro di me, ho cercato di scacciare i fantasmi di amare quinte giornate passate e mi sono detto per rassicurarmi “tutte cazzate, è solo l’ansia”.
~ La guerra tra cuore, polmoni e cervello in realtà è proseguita e il campo ha definitivamente squarciato quando Immobile si è trasformato in Ronaldinho, ha ridicolizzato Allan e superato in velocità Kulì come se avesse incontrato due ragazzini della Berretti. Sul cross basso ho poi rivisto la memorabile difesa di sale in cui non sai mai chi deve intervenire e De Vraij, da pochi passi, mi ha solo fatto urlare “‘o ssapev”.
~ Il Napoli che non riusciva a ingranare, le rulete di Milinkovic, i tacchi di Luis Alberto, Reina che ha rischiato il rosso e il duo, Trevisani-Adani, a seppellirci di complimenti per il piccolo Simone e dei suoi fantastici ragazzi. Tutto insostenibile.
Doveva essere la giornata col tranello
~ Troppe situazioni strane ad avallare che questa doveva essere la classica giornata col tranello: il palo di Hamsik; Calle che non è riuscito a segnare dopo il solito taglio; il mezzo miracolo di Strakosha. Il goleador De Vrij che non doveva nemmeno giocare.
~ Ci mancava solo un tiro al volo alla Casemiro di Basta all’incrocio dei pali leggermente deviato da Ghoulam per mettere fuori causa Reina e poi mi sarei arreso all’evidenza.
~ L’inizio della ripresa non ha modificato l’ossessivo ping pong interiore tra l’idea remota di rimonta e la difficoltà di accettare una razionale sconfitta. Il Napoli continuava ad avere difficoltà a imprimere il ritmo e la Lazio che, nonostante fosse in emergenza difensiva, sembrava non soffrire risultando sempre molto temibile nelle ripartenze.
Poi i cinque minuti della svolta
~ Poi, i 5 minuti. I 5 minuti della svolta. Mentre col Minao e il resto della banda si edificavano le più allucinanti teorie sullo stato attuale degli azzurri, sulle cause e sui grandi dilemmi dell’esistenza, ecco che in 5 minuti ogni domanda ha avuto la propria risposta, ogni ragione ha lasciato spazio al sogno e ogni ansia ha cessato di battere.
~ Un vecchio Napoli a cui siamo tanto legati aveva questa stessa grande capacità: bastavano 5 minuti di onda anomala, in una partita intera in cui non riusciva niente, per demolire gli avversari e guadagnare la vittoria.
~ In 5 minuti è finito tutto. Al 60′ l’arbitro avrebbe anche potuto fischiare la fine.
~ Come ha giustamente detto Adani, Kulì ha solo messo il gettone e poi la giostra si è messa in moto: 3 giri veloci ed emozionanti e poi tutti a casa soddisfatti con la testa tra le nuvole.
Cinque minuti brevi ma intensi
~ Raccontarli è abbastanza complicato, nonché riduttivo. Sono stati 5 minuti brevi ma intensi.
~ Quando ho visto Albiol colpire il portiere da 3 metri non ci volevo credere. Ma è stato l’ultimo momento in cui i lunghi dubbi hanno fatto la comparsa. Il gol di Kulì è poi stata una liberazione.
~ L’azione che ha portato alla rete di Calle è stata come un preliminare prima dell’esplosione. Ora però non so bene nemmeno io se sto parlando della sensazione che si vive nelle fasce protette o quella relativa alla partita perfetta di Champions col Nizza. Ma forse è lo stesso.
La maradonizzazione dell’umano
~ Il terzo gol è la maradonizzazione dell’umano. Andrebbe mostrato nelle scuole per avvicinare il calcio ai bambini che hanno genitori fissati per la pallavolo o il nuoto. Credo che riuscirebbe ad emozionare anche coloro che non ha mai visto una partita.
~ Non so chi sia stato il migliore in campo. Forse Jorginho, magari Calle o più probabilmente Mertens. Sento di non sbagliare se do la palma del migliore a Maggio. Tante volte è uno dei miei bersagli preferiti e non nego che tra le mie ansie della vigilia ci fosse anche il suo inaspettato piede fatato. Ieri non solo ha ribadito di essere il professionista esemplare che è sempre stato, ma di meritare ampiamente un posto in questa fantastica squadra. Partita perfetta. Giù il cappello.
~ Infine voglio chiedere scusa a Sarri, ai ragazzi e a me stesso se ho dubitato. Ho certamente esagerato con lo stato d’ansia che mi ha procurato pensieri e dubbi che quei 5 minuti hanno spazzato via. Non succederà più. Lo prometto.
~ Sabato c’è la Spal. Alla sesta giornata. È la tipica partita trabocchetto.
Forza Napoli Sempre