Pur non essendo nostalgico, il paragone non regge. Il che, ovviamente, nulla toglie alla straordinarietà del gesto tecnico di Dries
Il paragone tra i due gol
Mertens ha segnato un gol straordinario alla Lazio. Eppure, nonostante sia un anti-nostalgico, il paragone a mio avviso non regge. Mertens ha la possibilità di arrivare a calciare in modo naturale, e persino di guardare il portiere. La sua rincorsa disegna un semicerchio prima di far partire quella meravigliosa parabola (che mi ha ricordato quella di Cavani a Utrecht).
Per la sua palombella azzurra, Diego, contro Lazio nel 1985, non guarda mai il portiere, non ne ha il tempo. Deve decidere tutto in una frazione di secondo. Rincorre un pallone in orizzontale, ed è costretto a una torsione innaturale per incrociare col suo sinistro sul palo più lontano. Un essere umano si sarebbe infortunato più o meno gravemente alla caviglia al solo pensiero.
Ricapitolando: strepitoso gol di Mertens che è davvero un giocatore fortissimo. Con la fame di chi è arrivato tardi sul grande palcoscenico. E che gioca con la leggerezza di chi si sente in sintonia con gli dei del pallone.
p.s. l’intenditore Michele Fusco mette la parola fine con una semplice osservazione: il gol di Mertens lo avremmo provato tutti, rimediando una figura barbina; il gesto di Maradona non sarebbe venuto in mente a nessuno.