Napoli-Feyenoord, la partita non guardata: il terzo mistero di Calle per cui domani nevicherà, una serata che doveva essere in chiaro e invece è stata in azzurro.
Troppi divani, la maglia di Zielinski
Il colpo d’occhio che regala lo Stadio San Paolo all’ingresso delle squadre in campo è desolante, sembra un ottavo di Coppa Italia. Non scrivo mai circa le polemiche sul costo sui biglietti delle partite, anche perché non sono mai troppo sicuro del fatto che costino troppo o troppo poco. Leggo che, per vedere Napoli – Feyenoord, il biglietto di curva costava 35 euro. Troppo caro? Troppo economico? Sabato pomeriggio sono andato a vedere Venezia – Parma, Serie B, partita veramente bruttina, ed ho pagato 20 euro. Voi direte che ero nei distinti, io vi risponderò che era Serie B e non Champions. Gli spalti vuoti mi hanno fatto pensare allo Spezia; e forse ci sono colpe e forse no, di sicuro ci sono alcuni ragionamenti sbagliati e troppi divani.
Insigne segna e corre verso la panchina, tutti capiamo che si farà dare la maglia di Milik per dedicargli il gol, lo sapevamo già prima che la partita cominciasse. Tutti lo sanno, soprattutto Zielinski che, siccome è polacco, avrà detto: “La maglia di Arek in caso di gol ve la passo io”. Tutto a posto, quindi, e invece gli ha passato la sua. Insigne ride, Zielinski ride, quasi gli ripassa un’altra volta la sua. Sui social quella maglia è diventata qualsiasi cosa da Zuniga a Higuain. Spero abbia sorriso anche Milik. Mertens al suo gol ha preferito fare una emme con le dita, avrà pensato: “Nemmeno per andare fino alla panchina, chissà Zielinski quale maglia mi passa”.
Il terzo mistero di Calle
I giocatori del Feyenoord, insieme ai tifosi olandesi che hanno provato a entrare nonostante il divieto, passeranno la notte al cimitero delle Fontanelle. Per essere morti sono morti, e poi si trovano bene con le fontane. Callejón segna il terzo splendido gol e viene sostituito, domani nevicherà. Ovunque. Mi dispiace, tra un paio d’ore entra ufficialmente l’inverno. Pioverà moltissimo, grandinerà dappertutto, i fiumi strariperanno, si congeleranno i tubi dell’acqua. Nel terzo mistero di Calle si annunciava una sostituzione, prima o poi, è arrivata. Non conosciamo i primi due misteri; forse uno è collegato al gel, l’altro a Rog che forse può anche giocare in quel ruolo. Sarri non fa niente a caso e nemmeno Callejón.
Reina è di nuovo un grande portiere. La questione sta diventando ridicola, se la osserviamo dal punto di vista dei tifosi. Fa un errore è un cesso, para un rigore è il portiere migliore del mondo. Non partecipo a questo gioco, ma so che il mio portiere e lo sostengo quando è il caso.
La letteratura, papà, la poesia
L’errore difensivo alla fine. Qua possiamo decidere di fare letteratura fino a domani, ma perderemmo tempo, sarebbe tutto inutile, naturalmente ci divideremmo: In prima battuta daremmo la colpa a Maksimovic perché abbiamo deciso che è scarso; arriverebbero subito dopo “i signori senso di colpa” che direbbero che è colpa di Koulibay. Bastava addormentarsi 20 secondi dopo o spazzarla via lontano come il fuori campo di Underworld di Don DeLillo, e invece no, e quindi 3 a 1 e Sarri incazzato.
Piccinini (non ho trovato Francis) preferisce ‘O surdato ‘nnamurato, forse è il caso di tenerci Un giorno all’improvviso. Cravero uallera.
Nel pomeriggio ho avuto una rapida e beneaugurante conversazione con mio padre, la inserisco qui, è in olandese stretto ma non traduco: «Vincimme?», «E pe forza». «Che pazziamme?», «Cioè, pazziamme ma nun pazziamme». «Esatto», «Seriamente». «Quanne piglie e puort’ ‘o tram», «’O troll è struorte, ‘a fune è corta». La conversazione si è conclusa con: «Non ci aggiorniamo, tanto è in chiaro». Invece è stata in azzurro. Così stanno le cose.
Citazione della serata: “Ccccezzzzzionale Ghoulam”.
A Mertens qualunque domanda gli facciano che contenga “Falso nueve” gli viene una faccia come se gli avessero appena sfilato il Rolex.
I versi di questa partita sono del poeta friulano Mario Benedetti:
Vengono a vedere la partita e io potevo non venire se volevo […]
Stare e non stare, anche se uno può gridare,
levarsi con lo stadio in piedi «dove sono andato in gol con la mia squadra […]
#IoStoConSarri e la spazziamo insieme la prossima volta.