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Il turn-over è un gioco della Settimana Enigmistica

Avevo perso l’abitudine al sapore stantio dell’inquisizione dopo una sconfitta. Ora, sono curioso di come reagirà la squadra

Il turn-over è un gioco della Settimana Enigmistica

Il mio Shakhtar – Napoli 2-1

~ Da più di 6 mesi non ci imbattevamo nel sapore amaro della sconfitta ed io avevo perso l’abitudine.

~ Così come avevo perso l’abitudine al sapore stantio dell’inquisizione dopo una sconfitta o, peggio ancora, dei commenti sul turnover.

~ Il turnover è un arzigogolo mentale degno della Settimana Enigmistica. È uno di quei rompicapi la cui soluzione non si trova all’ultima pagina, né nel numero successivo.

~ Se si adotta “eh, però dovevano giocare quelli che danno certezze”. Se giocano sempre gli stessi “eh, però così la squadra si spompa”.

~ Tutto giusto quando si vince. Tutto sbagliato quando si perde.

Prima della partita e dopo la partita

~ Prima della partita, Diawara, Milik e Zielinski erano invocati da tutti e li avrebbe pronosticati in campo anche il pendolino di Maurizio Mosca.

~ Alla fine hanno giocato Diawara, Milik e Zielinski e non è andata come speravamo. Ma immancabili gli “eh, però Mertens e Allan devono giocare sempre. Mancavano le geometrie di Jorginho”.

~ Jorginho (a dire il vero, il meno reclamato) ha sofferto contro Atalanta e Bologna ed era il candidato numero uno ad accomodarsi. Allan è in forma ma io ricordo perfettamente quando lo scorso anno, dopo una full immersion, per un paio di mesi ha poi camminato. Mentre su Mertens voglio discuterne.

Milik non è un Pavoletti

~ Milik è costato parecchi euri e non credo che possa considerarsi un Pavoletti che entra solo quando il titolare è infortunato o quando le partite stanno andando storte e c’è bisogno di un Pampa negli ultimi minuti. 

~ Per me, a prescindere dagli euri, ha già dimostrato di essere un signor centravanti ed è all’altezza di scendere in campo anche nelle partite che contano. Non solo contro il Verona, il Benevento o il Milan.

~ Prima dell’infortunio mi aveva impressionato. Per sua sfortuna (non per noi) però, in quel lasso di tempo è letteralmente esploso Mertens che certamente riveste la nostra punta di diamante. Allo stesso tempo, penso che ridurre il polacco, che era venuto qui per essere titolare, a spendersi per le briciole possa solo deprimerlo e questo ci metterebbe di fronte ad una gabbiadinizzazione che nessuno si auspica.

Mertens

~ Mertens avrebbe potuto giocare al posto di Insigne che non riposa dal 1973. Ma Sarri ha più volte ripetuto che il belga, durante il corso della partita, è l’elemento più adatto a subentrare, quando le difese sono stanche e lui ha quella capacità di strappare tipica degli scalatori.

~ Insigne invece o gioca dall’inizio o dovrebbe (mai) stare fuori. È un diesel e, nel caso ci fosse bisogno di un cambio che modifichi il ritmo, è invece il meno idoneo. E non credo che, con Ounas non ancora a pieno regime, Maggio o il dottor De Nicola abbiano tali caratteristiche.

~ Sicuramente Hamsik è quello che più ha lasciato a desiderare dall’inizio della stagione. È ancora alla ricerca della “prestazione” e se non ho capito male, fin quando non la centrerà, mai Sarri gli regalerà un posto in prima fila tra borse, Maksimovic e le bottiglie d’acqua.

~ Alla fine, coloro che più hanno deluso, oltre Reina, sono proprio i due subentranti perché sembrava per loro il momento giusto per poter mettere in crisi l’allenatore. Diawara, carico a pallettoni, ha fatto il Jorginho che nelle ultime uscite ha fatto il Montolivo e Zielinski, vero tric trac, meritava più degli altri una maglia da titolare. Sembrava pronto e maturo, peccato che invece abbia fatto fetecchia e si sia mostrato ieri con un succo aspro, duro e troppo verde.

È un male necessario

~ Detto questo, il turnover, alla luce del risultato, ieri ci ha penalizzato e la “freva” della sconfitta non può che farcelo odiare. Se invece lo consideriamo come un atto per arrivare fino in fondo, e non morire come al solito tra febbraio e marzo, è un rischio necessario.

~ Le squadre, o meglio le rose, crescono con il turnover e per questo mi auguro che l’indigesta Ucraina non scombussoli le tribolanti certezze di Sarri (non ha mai nascosto la sua allergia atavica alle rotazioni) e che continui a perseguire questo cammino senza ripensamenti perché abbiamo appurato ormai da anni che coi titolatissimi si resiste per massimo 5 mesi.

~ Credo inoltre che, al di là degli uomini, la squadra viva un periodo di stanca generale dopo lo sforzo psicofisico profuso col preliminare. Nelle ultime due uscite è stato evidente e a Bologna avevano giocato sia Mertens che Allan (e Jorginho) dall’inizio. Quelli del “devono giocare sempre”.

~ È bastato però un lampo o un colpo di genio per raddrizzare la rotta e farci esaltare per aver trovato finalmente una “squadra cinica e matura”.

Come reagirà la squadra?

~ Evidentemente, come tante volte è stato acclarato, nel nostro campionato è importante e ora possibile vincere le famose partite sporche. In Champions League invece bisogna essere concentrati in difesa e giocare bene in avanti. Altrimenti le partite, come Allegri ha ben potuto constatare da anni, si perdono.

~ Sono invece molto curioso di vedere come la squadra reagirà. Uno dei (pochi) difetti che ho notato in passato è che, dopo le sconfitte, manca spesso quella scossa che ristabilisca il giusto equilibrio morale e mentale.

~ I mesi di ottobre e febbraio della scorsa stagione ancora gridano vendetta.

~ Al Napoli i cazzotti fanno male. Ma l’occasione di riprendersi e di dimostrare che anche questo neo fa parte del passato è dietro l’angolo e non insormontabile e, come direbbe Vialli, dalle sconfitte si impara sempre qualcosa.

~ In campionato siamo lì e la qualificazione agli gli ottavi è ancora aperta. Se poi il nostro obiettivo è vincere la Champions e angustiarci di paragonare Insigne a Messi, allora è giusto che cancelli questo articolo ed è giusto iniziare a preoccuparci, esporre un bel dito medio e a darci alla Settimana Enigmistica.

Forza Napoli Sempre

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