Corregge il tiro, ammette che è stato un errore coinvolgere in ritardo Coni e governo. «Napoli deve diventare tedesca, puntuale e organizzata»
Ricompone la frattura
In sintesi, Vincenzo De Luca ricompone la frattura. Riconosce che la Regione ha coinvolto in ritardo il Coni e il governo nazionale. Fa un passo indietro. Netto. Lo fa alla maniera di De Luca, incastonando la correzione in un discorso come al solito roboante, in cui evidenzia il valore delle Universiadi per Napoli. Ma lo fa. Una prova per quella che secondo de Luca è la vera carenza di questa terra: «L’organizzazione. Dobbiamo portare a Napoli l’organizzazione tedesca. Gli appuntamenti devono avere un orario preciso: alle nove. Non alla via delle nove». E mentre lo dice china il capo verso l’assessore comunale allo Sport Borriello di cui aveva sottolineato il ritardo.
Il mea culpa
Tutti si sono ritrovati al Cus – vero e proprio gioiellino a Cavalleggeri, tra Bagnoli e Fuorigrotta – per l’inaugurazione dei primi impianti per le Universiadi. Tre tagli del nastro. Soprattutto, per De Luca è stata l’occasione per recitare un mea culpa recitato a bassa voce ma recitato. «Abbiamo coinvolto in ritardo Coni e il governo, il Coni ha molta più esperienza di noi nell’organizzazione di eventi sportivi, nei servizi». È il cuore dell’intervento del presidente della Regione Campania che ha ricordato l’importanza delle Universiadi per Napoli e per la Campania. Il Villaggio per 15mila tra atleti e accompagnatori sarà allestito al Porto di Napoli. De Luca ha capito i rapporti di forza. E che senza il Coni, nello sport italiano non si cantano messe. Se ci tiene alle Universiadi, deve venire a più miti consigli.
Una legge modello Expo
«270 milioni per realizzare 64 impianti nuovi e ristrutturarne altri. Siamo partiti in ritardo, perché abbiamo soltanto un anno e mezzo per realizzarne quel che altri hanno completato in quattro anni». Domani ci sarà una riunione importante all’Autorità anticorruzione. «Bisogna fare una legge ad hoc per accorciare i tempi delle gare d’appalto, altrimenti non ce la facciamo. Ricalcheremo il modello Expo». La riunione non ci sarà, l’Anac l’ha disdetta.
Mani strette e fotografie
Ha polemizzato con per la polemica riportata – giustamente – dal Mattino sui malumori del Coni che ha minacciato di far saltare l’evento. «Delle polemiche mi accordo leggendo i giornali la mattina, ho da lavorare». Invece, poi, la mano l’ha tesa eccome. Ed è consapevole che la struttura operativa potrebbe anche non essere più l’agenzia regionale per le universiadi diretta da Gianfranco Pasquino. Lui, l’uomo della discordia con il Coni, era stato più duro: «È un’offesa per la città dire che siamo in ritardo, stiamo rispettando il cronoprogramma». Parole di chi potrebbe anche essere agli ultimi giorni del suo incarico. Il commissariamento sembra vicino.
Poi, De Luca comincia il suo tour al Cus, inaugura – dopo la palestra – campi da tennis e da golf. Una camminata di qualche centinaio di metri, con persone che gli si avvicinano e gli chiedono qualcosa. Compreso il presidente del Tc Napoli Riccardo Villari. Lui dice sì a tutti. Stringe mani, si concede per fotografie. Il tempo di ricordare che oltre il muro di cinta del Cus c’è quel centro sportivo che è stato vandalizzato. «Abbiamo perso 120 milioni, non supereremo mai il collaudo. Hanno distrutto, è pazzesco. È un disastro».