I progetti già dimenticati. Che ne sarà di Milik? E quel patto dello spogliatoio che è una magia della città

Incomunicabilità
Presidente, come è finita? «Cosa?». La storia del nuovo stadio, del centro sportivo, dei campi per i nuovi calciatori, la piscina e le sale benessere? «E che c’entra adesso? Sempre gli stessi discorsi. Io parlo con un sordo che annuisce e poi allarga le braccia». Chi il sindaco De Magistris? «Lasciamo stare. Bagnoli non si può, Agnano neppure. E allora dove? Qualcuno mi dica dove».
La squadra e la città.
Piezze ‘è lignamme. “Puveriello” si rivede. A Castel Volturno, per esempio. Lui non vede l’ora di riniziare. Povero Milik. È che ormai è come quel fratello maggiore che si fa da parte. Nella nebbia del tempo qualcuno ricorda certi goal del centroavanti. Un po’ sfocati, ma pur sempre di goal.
È una cattiveria solo pensarlo, ma per molti tifosi Milik è come se facesse già parte del passato. Forse siamo troppo ingenerosi. È la legge del mercato, del dover andare avanti. È duro doverlo ammettere. Ma è così. La sosta delle svendite
Il patto dello spogliatoio
Gli altri non ci hanno mai perdonato il patto dello spogliatoio. Nessuno di noi era presente quando è stato siglato. Dovrebbe essere stato firmato alla fine del campionato scorso. Sarri e i suoi ragazzi si sono guardati negli occhi e c’è da giurare che non hanno chiesto rassicurazioni dal Presidente. Era una storia tra uomini, tra fratelli. Un patto tra galantuomini. ognuno di noi si impegna a continuare la sua avventura nel Napoli. Per un altro campionato. E ognuno di noi si impegna a far vincere la squadra. Dobbiamo e possiamo vincere.
Hanno tutti giurato impegnandosi con tutte le forze per far vincere la squadra. La città lo sa, anche se nessuno gliel’ha detto. È una magia tutta nostra. Non provateci a rubarcela