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Napoli Basket, la squadra giovane non sia un alibi. E coach Ponticiello resti un punto fermo

La sconfitta con Trapani – la quinta in cinque partite – è un passo indietro rispetto a Siena. Carter è un top player ma deve giocare con gli altri

Napoli Basket, la squadra giovane non sia un alibi. E coach Ponticiello resti un punto fermo
Carter il nuovo acquisto del Cuore Napoli Basket

Un passo indietro rispetto a Siena

Il Cuore Basket Napoli perde ancora in Serie A2 e quella luce intravista fuori dal tunnel a Siena si spegne inesorabilmente. Partita noiosa, quella con Trapani, che stenta a trovare un padrone. Carter, se da un lato è top scorer, dall’altro palesa tutta la sua difficoltà a entrare nel sistema di gioco, pertanto la famosa continuità in attacco è determinata anche da questo fattore. I siciliani sono ordinati, e si affidano a Renzi e Bossi (coalizione mica tanto assurda di questi tempi) e restano sempre attaccati agli estemporanei strappi dettati da Mascolo e Vucic.

Carter è un top player ma deve giocare con gli altri

Napoli chiude in vantaggio il terzo periodo (54-52) ma alla ripresa dell’ultima frazione la pressione di dover vincere a tutti costi evidenzia tutti i limiti caratteriali e la mancanza di personalità di una squadra che, seppur giovane, deve saper gestire e chiudere le partite. Parziale di 0-9 che disegna il quinto ko di fila per i partenopei.

C’è stato un passo indietro dopo la grande gara in Toscana. Privi di Carter, i napoletani erano andati a un passo dalla prima gioia sulla sirena. L’americano è sicuramente un top player ma deve cominciare a giocare con gli altri, così come Nikolic ha bisogno di dare continuità alle sue prestazioni.

Ponticiello sa dare fiducia ai giovanissimi

L’alibi della squadra “giovane” non deve più passare, in quanto è parte fondante del progetto tecnico e delle scelte di mercato,  pertanto serve serenità e tanta responsabilità per venirne fuori. Coach Ponticiello resta un punto di riferimento, e sarebbe davvero un grosso errore metterlo in discussione, non tanto per l’impresa dello scorso anno (nello sport il romanticismo è per i posteri) ma per la sua capacità di dare fiducia ai “giovanissimi” e il coraggio di attuare le proprie idee con chiunque abbia a disposizione. Il Cuore Basket deve salvarsi, ma deve assolutamente cominciare a vincere.

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