Sconfitta in casa contro Latina. La squadra ha ceduto nell’ultimo quarto. Un settore del Palabarbuto dedicato a Donatella Sapone
La targa per Donatella Sapone
Il Cuore Basket Napoli perde contro Latina 83-91 e incassa la terza sconfitta di fila ma forse imbocca, paradossalmente la via di uscita dal tunnel. Prima della palla a due, però, il sorriso è apparso al palazzetto, quel minuto intenso di raccoglimento nel ricordo di Donatella Sapone, affezionata alla squadra e alla quale è stata intitolato, con una targa, un settore del Palabarbuto. Ha lottato, tifato, lottato e salutato, solo un saluto ricco di dolce malinconia.
La gara si apre con forte energia, Ronconi è la scelta per tenere Raymond e Maggio, Vucic e Nikolic piazzano un parziale di 8-0 . Time out laziale, che rientrano e con Saccaggi piazzano il controsorpasso. Napoli ha voglia, ma gli equilibri sono ancora labili e non riesce ad entrare in ritmo gara. Laganà mette in difficoltà i partenopei mettendosi in proprio e facendo entrare in partita Raymond. Il primo periodo si chiude 14-23.
Manca Mastroianni
Al rientro i briganti di patron Ruggiero si accendono, ed il fiammifero è tale Fioravanti, il postino, che prende e consegna giocate di impeto e personalità. Mascolo lo segue e a ruota dalla panca esce il Conte Vangelov che finalmente riporta i tabelloni a casa e Carter fa il suo mestiere.
Secondo quarto, il Cuore pulsa 41 battiti a 36. Napoli però è corta, Mastroianni manca, il volo dell’airone servirebbe come il pane davanti ad un piatto zeppo di ragù. Lui garantirebbe equilibrio e alternative scelte difensive, potendo difendere sia su esterni che su interni, dando maggiore serenità ad un Nikolic ancora a mezzo servizio. Carter si sblocca e segna pure i punti nell’infermeria che ha a bordo ancora il tenore Caruso che ne ha ancora per un mese e mezzo. Nonostante tutto, a pizzichi e a morsi, il terzo periodo vede i locali avanti di due 64-62.
Una squadra che è insieme da 15 giorni
La curva canta, la gente ci crede, ma il quarto periodo vede Latina protagonista. Laganà e Pastore bucano la retina, e Napoli stenta a leggere vantaggi in attacco contro la zona 2 1 2 di coach Gramenzi. Sorrentino (anche lui in campo incerottato) prova a tenere i padroni di casa a galla, ma a nulla vale, Laganà e Allodi stroncano ogni velleità. Latina attacca con lucidità, allarga il campo provando a mantenere vantaggi sul perimetro, per poi armare i fucili dai tre punti.
Napoli cede, ma ci sono ampi segnali di miglioramento per una squadra che a conti fatti è da soli quindici giorni che riesce ad allenarsi in semi completezza. Ci sono ancora limiti caratteriali e difficoltà, da parte di taluni atleti, di comprendere la categoria, e pertanto un pizzico di personalità in certi frangenti potrebbe aiutare. Siamo alla terza giornata, di un campionato lungo e difficile ma che pone la salvezza come obiettivo ampiamente raggiungibile. Napoli deve tornare ad urlare “Si può fare”.