Kombat Maggio, Allan lo sradicatore, Mertens che ricama. Brutti Chiriches e Zielinski
REINA. Santa Traversa ora pro nobis. San Palo ora pro nobis. Ancora una volta. Di suo ci mette la manona santa su un angolo maligno di Sensi. Amen – 6
Incolpevole (forse) sul gol, anche se lascia spiazzati il suo restare immobile e chino davanti all’improvvisa elevazione di Falcinelli e alla cilecca della difesa: erano tutti schierati lì e non sono stati capaci di Falciare il pallone da qualche parte che non fosse la nostra rete. Che brutta immagine, Fabrizio! – 6
Tra Halloween e Christianesimo
MAGGIO. Kombat Maggio. Il christianesimo, giusto per rimanere in tema santificante, è un fenomeno antico e affidabile. È l’usato sicuro senza rischi e ancora con qualche colpo in canna in fase offensiva – 6,5
Ci lamentiamo sempre di quelli che non giocano mai, che se giocassero di più avrebbero più occasioni di integrarsi, di comprendere il gioco, la velocità, il sentimento di Sarri. Poi arriva lui, Christian, classe 82 e 79 kg di classe. È appena iniziata la partita che lui si invola in velocità sulla fascia e riesce ad intercettare una palla che sembrava troppo avanti per chiunque, tanto che ti chiedi: ‘Ma chi è, quello? Maggio??’. Non solo: serve quella stessa palla ad Hamsik come un dolcetto di Halloween pieno di glassa e caramello attorno (purtroppo il Capitano è sfortunato nel mancare la porta di poco); il più dolce dei regali. Questo è solo uno degli episodi che lo hanno visto coinvolto, poi ci sono i contrasti vinti, la dedizione, la professionalità. Solo per questo merita un voto più alto! – 7
ALBIOL. Sale invano sul molesto Falcinelli che insacca sul finire del primo tempo. È l’infame regola del convento azzurro: stavolta a mancare è Koulibaly, non lui, e la porta viene violata senza pietà. Di testa, invece, la prende nell’area avversaria e serve a Mertens un assist facile facile – 6
Altro che sale invano: salta proprio in ritardo! Fossi io il frate del convento gli assegnerei undici Avemarie, quanto è il numero di maglia dell’odioso marcatore del Sassuolo da recitare sul piede sinistro. E comunque: ti pare mai possibile che la difesa resta inviolata solo se ci sono quei due gran bei baluardi di Kouli e Raoul a fare muro? – 6
Chi(e)riche(s) irritanti
CHIRICHES. Un paio di guai notevoli li combina, Ilaria, il fratacchione romeno con la chierica. Un pasticcio sulla linea di fondo e quel fallo sul solito Falcinelli poi “ridotto” da Santa Var. Senza dimenticare che fronteggia a vuoto Politano nell’azione del pareggio neroverde – 5
Con Halloween alle porte non si può non pensare ai morti viventi e annoverare tra questi il caro Conte Vlad. Ma non si è comportato da morto in campo, che forse sarebbe stato meglio. Anzi. Ha fatto due-tre cosette leziose, irritanti e pericolose. Nel giro di pochi minuti, nel secondo tempo – dopo essersi messo inspiegabilmente a giochicchiare con il pallone in area nel primo – regala al Sassuolo un calcio d’angolo e anche una punizione che, se non ci fosse stato il Var, appunto, sarebbe stato rigore. Io gli farei ingoiare aglio almeno fino a mercoledì. Tu? – 5
GHOULAM. L’intera fascia sinistra vola ad altezze divine, ormai. E Ghoulam ha un’aureola luccicante. Prende persino un palo con il piede destro, che non è il suo. Divino, appunto – 7
Premessa: stasera non è stato all’altezza del suo meglio, che poi è uno di quei meglio che possono sempre e ancora migliorare. Però, ugualmente, l’ho visto lanciatissimo, con entrambi i piedi, hai ragione. Oltre al palo ho notato la sterzata per portare palla verso l’area. Fabrizio, sono queste le cose che mi fanno emozionare – 7
Eradicare e strappare, ma sempre con cazzimma
ALLAN. Secondo il dizionario della Treccani il verbo eradicare, cara Ilaria, vuole dire “sradicare nel senso proprio e figurato”. Aggiungi la fatidica cazzimma (do you remember Madrid?) ed ecco che ottieni Allan, fantastico marcatore che mette la partita sul binario giusto – 7,5
È un incanto osservarlo correre con foga e brandire il completino da gioco come un’armatura. Tu dici “eradicare”, io invece vado più terra terra, e ribatto con “strappare”: ‘togliere con forza, portar via con violenza; strappare le erbacce dal terreno (leggi le zolle)” ma anche “gli strapparono la borsa di mano”, come il furto che ha compiuto ai danni di Sensi – 7
Fiori di Bach a centrocampo
JORGINHO. Amministra la playstation con un approccio talvolta molle, giusto per andare a vedere il pelino nell’uovo – 6
Di Jorge Luiz Frello Filho colpisce la calma. Già per pronunciarne il nome devi partire piano ed essere certo di avere abbastanza fiato per arrivare alla fine dei quattro nomi di battesimo che gli ha regalato la famiglia. Se il gioco di Sarri ha come prima caratteristica la velocità, lui è la prova che la rapidità di gioco nasce dal ragionamento e dalla calma, dalla riflessione. È come le goccine di fiori di Bach mentre sei a centrocampo. Relax positivo, di quello che ti fa vedere di nuovo tutto chiaro – 6,5
La maledizione di DiegArmandKamon
HAMSIK. Una partita senza sbavature demoniache. L’aggancio a Maradona nella classifica dei goleador azzurri è però una tenaglia psicologica che non si risolve ancora. Lui ci prova in tutti modi, comunque, e appare più vitale della sua media di quest’anno – 6,5
È tipo la Maledizione di DiegArmandKamon: Marek non riesce proprio a fare gol. Eppure, ogni giorno di più, c’è: è presente in fase di recupero e anche in fase avanzata, si sacrifica, non sbaglia nulla. È solo molto, molto sfortunato – 6,5
Posteggia e pali
ZIELINSKI dal 22’ del secondo tempo. Entra malissimo, non male, tra palle perse o regalate. Eppure è lui a sfiorare il quattro a uno, con un tiro da flipper, anzi da biliardo: palo destro, poi palo sinistro e palla tra le braccia di Consigli. Due pali in uno è rarità da cineteca – 5
Entra in campo come se la cosa non lo riguardasse neppure. Poco concentrato, svogliato a tratti, sbaglia troppo e troppo spesso per il poco tempo di gioco. E questo succede, se ti comporti con sufficienza di fronte alla donna che ami, se non la guardi con fervore, se non sei presente agli appuntamenti: prendi palo. Lui ne ha presi due – 5
CALLEJON. Da quanto tempo un azzurro non segnava da angolo, Ilaria? Dai tempi di Massimino Palanca? In ogni caso, la natura soprannaturale di Callejon è provata dal rarissimo dono della bilocazione: appare in due posti diversi allo stesso tempo – 7
È talmente strano il gol da calcio d’angolo, Fabrizio, che lo abbiamo attribuito alla qualunque per almeno dieci minuti: prima ad Insigne, poi a Consigli, poi a deviazioni di non si sa chi, mentre era soltanto suo. Tu capisci? – 6,5
ROG dal 30’ del secondo tempo. Sul finire della partita s’invola, posseduto da sacro furore, sulla fascia destra – 6
Ha fatto prendere collera a Callejon, che è uscito mogio mogio. E grazie! Tu, al posto suo, non vorresti giocare ogni minuto di ogni partita che hai a disposizione, con un Napoli così? – sv
Con cosa ha segnato Mertens?
MERTENS. Spinge in rete il citato assist di Albiol. Ma la sua partita è collezione di splendidi ricami dati in omaggio ai compagni: tacchi e assist di pregevolissima fattura. In più quella scivolata in fase difensiva che fa scattare l’ovazione del San Paolo – 7
Finora ha segnato con tutto, Fabrizio, però oggi non ho capito bene: era la coscia, quella con cui ha buttato dentro il colpo di Albiol, per il 3 a 1? Secondo te? – 7
INSIGNE. È l’angelo della morte (altrui) della divina fascia sinistra. Certo, oggi i gol arrivano da calci piazzati o break come quello di Allan, ma lo show di Lorenzo Magnifico è gioia piena per tutti i bimbi. Viva l’estetica del sarrismo, anche quando si vince in altro modo – 7
Prezioso sempre, anche quando non segna. Oggi, però, meno brillante del solito, secondo me – 6,5
Il dialogo tra Emanuele e Dries
GIACCHERINI dal 34’ del secondo tempo. I suoi dialoghi con Mertens mostrano una loro sintonia speculativa – 6,5
Oh, Fabrì, ma lo sai che mi sembra che inizi a giocare veloce pure lui? – 6
SARRI. Il campionato è dopato e questo non rende merito alla cavalcata del suo Napoli. Una cavalcata a livelli forsennati, sovrumani – 7
Cambia tanto e cambia bene. Tiene testa alla classifica in attesa di mercoledì. Bisogna solo avere fede e superare la notte dei morti viventi, Fabrizio, poi vedremo di cosa ragionare – 7
ARBITRO LUCA PAIRETTO. Suo fratello Alberto è tuttora dirigente della Juventus, senza dimenticare il papà moggiano, ma lui dimostra autonomia e finanche autorevolezza. Bravo – 7
E sì che ci ha fatti spaventare, Fabrizio. Se non avesse dato ascolto al Var, cosa sarebbe successo? Faccia cattiva, senza dubbio – 6