Intervista al coach del Cuore Napoli che è partita in A2 con due sconfitte. «Investire sui giovani di talento conta più di tutto»
Un minuto di silenzio per Donatella Sapone
“Oh you got to Hold on, Hold on You got to hold on Take my hand, I’m standing right here You gotta hold on” sulle note e i versi di Tom Waits mettiamo in accordo le parole di coach Francesco Ponticiello che con il suo Cuore Basket Napoli affronterà domenica alle ore 18 Latina nella terza gara di campionato di Serie A2.
Domenica sarà anche il giorno in il Cuore Napoli Basket omaggerà la memoria di Donatella Sapone maestra elementare e rande tifosa prematuramente scomparsa. Verrà osservato un minuto di silenzio e verrà esposta una targa in suo onore.
Torniamo al campo. Bisogna tenere duro e affidarsi ad una mano, quella sapiente che ha guidato e forgiato il gruppo che ha regalato gioie l’anno scorso. Ma ogni storia è a sé, figurarsi un campionato, una categoria, un cocktail di eventi che definiamo in maniera basic “Ciorta”.
«Gestire i ritmi partita in tutto il match»
Il taccuino è pronto, le domande nascono e si parte dalla scontata e giornalisticamente ovvia, anche banale ma che rende giustizia al momento storico della compagine partenopea. La A2, una partenza difficile e la preparazione condizionata da numerosi infortuni, come si arriva a domenica?
«Con una settimana di lavoro in più, avendo fatto un ulteriore passo in avanti dal punto di vista dei meccanismi di gioco, sia offensivi che difensivi. Soprattutto con la consapevolezza di essere in una fase di crescita. Adesso è necessario aggiungere continuità di prestazione nel corso della gara. Gestire i ritmi partita in modo coerente in tutto il match».
«C’è grande attesa su questa stagione»
Il contrappasso di una meravigliosa rinascita sentimentale per il basket a Napoli, grazie al Cuore Basket, è la licenza social di analisi e critiche, talvolta senza misura della realtà. Come si gestisce tutto questo?
«Ci sono contesti in cui i messaggi, veicolati dal basket, faticano a penetrare, a tramutarsi in partecipazione della gente. Invece Napoli è da sempre l’espressione del massimo livello di reattività. Infatti la scorsa primavera è bastato poco, veicolare il messaggio di energia e vitalità che squadra e società hanno saputo esprimere, che subito è stata fatta piazza pulita di quasi dieci anni di delusioni del basket partenopeo. Si è riversata dunque grande attesa su questa stagione. Tuttavia credo che anche quando si manifesti sotto forma di impazienza o critica, sia un fattore di forza e non di debolezza. È espressione di quel ruolo attrattivo che il basket riveste a Napoli».
Generale dietro la collina
Nikolic tra i migliori under dell’ultimo turno; Vucic a Legnano si è manifestato. Il generale cosa vede dietro la collina?
«Bella domanda, forse solo che la guerra è bella solo che fa male… citazioni a parte ci sono progetti che sembrano tali ma non lo sono – rappresentano solo la voglia di vendere fumo alla gente – e progetti che sono diventati tali. Credo che quello del Cuore sia vero e non fittizio. Credo che investire sui giovani di talento e sulla loro continuità, a dispetto di tutto, infortuni, durezza del calendario, limiti connaturali a fare basket a queste latitudini, conti più di tutto. Perché ora, a dispetto di come è sempre stato, c’è un progetto vero e non uno sterile luccichio. Ci sono giocatori di struttura che pur senza esser delle stelle danno identità al progetto. Nikolic, Mastroianni, Maggio, Mascolo pur non potendo diventare dei Walter Berry, possono rappresentare l’equivalente 2.0 dei Dalla Libera, e dei Rajola. Giocatori di riferimento di un progetto pluriennale».
Domenica c’è il ritorno al Palabarbuto, e le tastiere dovranno essere sostituite da cori e applausi sugli spalti. La vita è dura da queste parti, per la palla a spicchi, lo è sempre stata, ma la serenità della lungimiranza deve avvolgere chi ha atteso da decenni, una pallacanestro esistente e fiera, piuttosto che mere apparizioni. I tempi di Maione resteranno indelebili, ma il passato è anche un album di brutti ricordi, e va pesato tutto. “Well, God bless your croked little heart.(…) Hold on, Hold on”