Un lettore ci scrive. E lancia anche la proposta di un coro per Pepe Reina sulle note di Purple Rain di Prince

Caro Napolista, vorrei esprimere due riflessioni e una proposta ai tifosi.
Perché il Napoli vincerà lo scudetto
Perché in questo campionato è stata introdotta la/il Var e la squadra più meritevole a livello calcistico, quella che gioca meglio e vince le partite ad armi pari con gli avversari, senza aiuti dall’alto, senza pilotaggi arbitrali, alla fine trionfa.
Ricordate la svolta epocale di anni fa, quando fu stabilito (ma, ahimè, durò solo per un anno) il sorteggio puro e casuale degli arbitri nominati per le partite domenicali? Vinse la squadra più meritevole e che giocava meglio delle altre, vincendo le partite sul campo e senza aiuti dall’alto: il Verona.
Si potrà obiettare: ma il Napoli ha già vinto due volte lo scudetto. È vero che c’era Maradona con altri fuoriclasse, ma pure noi all’epoca avemmo il nostro aiuto dall’alto: l’arbitro Rosario Lo Bello che veniva inviato dove necessario, Ferlaino consigliere federale (perché Allodi aveva fatto in tempo, prima di ammalarsi, a spiegargli come si deve fare nel nostro sistema calcistico per essere “aiutati a vincere”, così come per anni avevano sempre fatto l’Inter, il Milan, la Juve).
E se fossero bastati solo i campioni Maradona, Careca & Co., allora gli scudetti, con quei calciatori, li avremmo vinti in serie.
Perché Sarri non andrà via da Napoli l’anno prossimo
Si dice che ci sono squadre, in Italia e in Europa, che non avrebbero problemi a pagare la clausola di 8 milioni di euro per liberarlo dal Napoli l’anno prossimo ed ingaggiarlo come allenatore. E questo è vero. Ma queste squadre tanto ricche, quindi di vertice, di quelle che ogni anno vogliono competere per vincere campionati nazionali, Champions, coppe nazionali e ricchi tornei sponsorizzati, sarebbero disposte a dare 2-3 anni di credito ad un allenatore che ha bisogno invece dei suoi tempi e del suo tempo per istruire i calciatori, oleare i meccanismi del suo gioco che deve essere assimilato in maniera perfetta sul campo per poi incantare ed esprimere il bellissimo gioco che aveva tre anni fa l’Empoli e ora ha il Napoli?
Ricordo all’inizio le cazziate ad Albiol per le quali Sarri quasi si vergognava considerandolo un campione esperto che aveva vinto col Real Madrid e la sua Nazionale. Abbiamo visto quanto tempo ci voglia per vedere scendere in campo calciatori che altrove sarebbero gettati subito nella mischia fidando sulle loro doti tecniche o sulla loro storia e che invece con Sarri devono studiare, apprendere, assimilare alla perfezione movimenti, schemi, automatismi, altrimenti non giocano titolari, anche per mesi. )
Questi grandi Club che corteggerebbero Sarri, sarebbero disposti ad aspettare i suoi tempi? Io non credo proprio.
La differenza di rendimento di alcuni calciatori in Nazionale
Si critica Ventura (che, effettivamente, non è il massimo), i suoi schemi che non premierebbero i nostri talenti: Insigne, Immobile, Verratti, ecc., ma il problema della Nazionale che non vince più è precedente. Anche con Conte (che forse ha ottenuto il massimo che poteva con i nostri giocatori) le cose non andavano bene, e così con Prandelli, con Donadoni.
A me sembra evidente una sola considerazione: non è questione di schemi di gioco, i nostri nazionali, nelle loro squadre, giocano con grandi calciatori (spesso sono in campo insieme a 9/10 giocatori di altre e diverse nazionalità).
Basta pensare chi gioca insieme ad Insigne nel Napoli, a Verratti nel Pgs, pure ad Immobile che si scambia la palla con un Milinkovic-Savic, un Biglia o un Lucas Leiva, un Keita o un Luis Alberto, un Felipe Anderson: tutti giocatori che se fossero di nazionalità italiana sarebbero sicuramente titolari nella nostra piccola Nazionale.
Se questo è lo scenario, anche il vincente Ancelotti (spesso, però, anche perdente), di cui si parla come ancora di salvezza per i nostri mali calcistico-nazionali, non risolverebbe il problema. Che è uno solo: il talento (che nelle nostre squadre non si coltiva, preferendolo acquistare, con paccate di soldi, già bello e formato in altre nazioni).
Purple Rain può diventare un coro per Reina
Ultima cosa: abbiamo riadattato una canzone dei Righeira (sic!) per cantare nello stadio ai nostri calciatori e farli cantare con noi.
La mia proposta è per inneggiare al nostro tanto amato portiere (e da cui siamo ricambiati, come tifosi e come cittadini di una città che ama): l’autore è il grande Prince e la canzone è “Purple Rain”. Basta sostituire queste due parole con PEPE REINA o, se si vuole, con PEPE REIN’. E ora provate a immaginare il coro del San Paolo che inneggia a lui, ripetendo il notissimo refrain della canzone: funziona! Cazzo se funziona!
https://www.youtube.com/watch?v=WNQ87jGCTGU
Cordiali saluti e Buon Campionato a tutti noi.