Il surreale dibattito che si è aperto in Italia per il gol annullato alla Juventus dopo 12 secondi. Il giornalismo sportivo apre le porte del futuro
Il dibattito post Atalanta-Juventus
Personalmente, pur essendo favorevole al Var, non l’ho salutato come il Sommo Bene finalmente tra noi e ho trovato la sopravvalutazione del mezzo un po’ figlia del generale dolce desio di onestà. Ma quanto circola nelle ultime ore sul mezzo, dopo la rete negata alla Juventus per fallo (netto) di Lichtsteiner, è più di una sterile critica calcistica. È una serissima piattaforma politico filosofica.
Un Var predittivo
Ad essere preso di mira è il “Var retroattivo”. Dagli studi di Sky, passando per giornali e social media, il messaggio giunge chiaro: non si può tornare indietro per scovare un fallo. Anche Allegri paventa preoccupato incontri di ore, di qui a marzo. È tipico del nostro paese rimanere con gli occhi rivolti al passato, a guardarci sempre dietro le spalle, mentre la vita avanza inesorabile. Ecco dunque la vera proposta del domani: immaginiamo un “Var predittivo”. Che non neghi ai bianconeri un goal per una irregolarità che appartiene ai minuti che sono ormai trascorsi e che non tornano, come il fiume di Eraclito, ma ci avverta dei rigori che accadranno, delle punizioni che si fischieranno, dei fuorigioco che si avvereranno.
Il giornalismo sportivo e il concetto di istantaneità
Il giornalismo sportivo va oltre. Sferra un attacco al concetto di istantaneità già intaccato dalla Relatività Generale di Einstein e guarda ora al futuro. Un Var che solo la mente immaginifica di Elon Musk e lo spirito imprenditoriale della Silicon Valley possono inventare. Regalateci uno schermo virtuale che scovi i reati del domani, che non punisca i difensori che sgomitano ma ci aiutino a rieducarli in anticipo. Arbitri che non si limitino a gelidi fischi per falli commessi ma insegnino con pazienza a non allargare le braccia o semplicemente a porgere l’altra guancia.
Il calcio ci condurrà verso la nuova frontiera. Tra rigorosi e matematici indici di fortuna e sfortuna. Il limite è la nostra mente. Anzi, come dicono gli anglosassoni, Sky is the limit.