Dal mondo rimbalzano gli interrogativi sul mancato utilizzo di Insigne. Anche noi poniamo il quesito, anche perché non troviamo la ratio agli altri cambi di Ventura.
Il Guardian
In realtà basterebbe leggere l’articolo del Guardian, firmato da Paolo Bandini, per parlare del caso-Insigne. Riportiamo le paole esatte del prestigioso quotidiano britannico, che racconta il mancato ingresso di Lorenzo e la discussione di De Rossi sul suo riscaldamento:
Le parole del centrocampista della Roma. sono state accompagnate da un gesto in direzione di Lorenzo Insigne. De Rossi avrebbe poi spiegato che secondo l’Italia aveva bisogno di calciatori d’attacco in quel momento. E che, proprio in questo senso, Ventura non poteva trascurare Insigne.
L’esterno del Napoli è nel pieno della sua carriera, ha segnato 18 gol in campionato la scorsa stagione e ha quasi raggiunto la doppia cifra anche per gli assist. Se è l’unico italiano ad essere valutato più di 100 milioni dal Cies, un motivo ci sarà. Tuttavia ha partecipato allo spareggio per un breve cameo nella partita d’andata a Solna. Coloro che hanno seguito la carriera di Ventura potrebbero anche non essere sorpresi. Il ct è stato straordinariamente rigido nel suo processo di selezione e nello sviluppo tattico della sua squadra. Per Insigne non c’era spazio nel 3-5-2. Nonostante tutto.
Le sostituzioni senza senso
Questo è il discorso iniziale, visto da un cronista estero. Basterebbe per il quadro generale, ma non per quello particolare della partita di ieri. Nel senso: anche noi del Napolista ci siamo detti (abbiamo scritto) quasi d’accordo con Ventura per quanto riguarda Insigne. L’idea era quella di giocare in un certo modo e con certi uomini. E Insigne c’entrava poco, con questa idea.
Però, poi, abbiamo visto i cambi di ieri sera. Passi per El Shaarawy, poi ecco Belotti e Bernardeschi. Scelte inspiegabili, senza senso. Perché un secondo centravanti non ha fatto altro che alzare gli uomini in area da servire con i palloni alti. Ovvero, il modo perfetto per rendere la vita facile alla difesa della Svezia. E perché Bernardeschi, schierato come ieri sera, non ha senso.
Spieghiamola, questa: il fantasista della Juventus è entrato con Chiellini, Bonucci e Barzagli ancora in campo. E già questo è un po’ strano per una squadra alla disperata ricerca di un gol. E poi è subentrato a Candreva. Allora la prima idea, quella ragionevole, è che Bernardeschi fosse entrato al posto dell’interista, e dalla destra potesse crossare col suo piede sinistro. Un modo per variare traiettorie ed effetti del pallone in area. Invece, Bernardeschi ha agito sul centrosinistra del centrocampo a cinque, accanto (pestando i piedi) ad El Shaarawy, con Florenzi largo a destra. Uno schieramento privo di ogni logica.
E Insigne?
Qui entra in gioco Lorenzo. Invece che Belotti e Bernardeschi, perché non un calciatore che:
- Ha un piede ispirato, ideale per trasformare un calcio di punizione dal limite
- Riesce a puntare e saltare l’uomo
- Possiede il controllo nello stretto adatto, soprattutto in un finale di partita, per mettere in difficoltà una squadra alta e forte fisicamente.
Ci sarebbero anche altri punti, ma non è questo il punto – perdonateci il gioco di parole. Invece che ingolfare l’area con Belotti e inserire Bernardeschi in un ruolo non suo, perché Ventura non ha pensato ad Insigne? Anche in un ruolo non suo, pure lui, ma non era questo il punto. È la ratio degli altri cambi ad esserci sfuggito rispetto alla possibile iniezione di tecnica di Insigne. A Solna non ha funzionato, vero. Ma anche lì Insigne ha dovuto interpretare le stesse richieste fatte ieri a Bernardeschi. Era un cambio senza senso pure quello. E tra due scelte senza senso, sinceramente, meglio Insigne dell’ex 10 della Fiorentina. Senza partigianeria, senza esagerare. Lo dice il Cies. Lo dice Paolo Bandini. E lo dice il buon senso. Lo dicono tutti, tranne Ventura.