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Guardiola, fa’ l’omm

Ero scettico prima della partita e dopo il primo tempo, invece mi hanno fatto fesso. L’anno buono passa da prestazioni buone. Ora siamo nelle mani di Pep

Guardiola, fa’ l’omm

Il mio Napoli – Shakhtar 3-0

~ Sin dall’inizio mi hanno fatto fesso.

~ Come da prassi, si è presentato l’atavico dubbio del doppio impegno che negli anni ci ha aperto la testa con sempre le stesse domande: barattiamo i tre punti con lo Shakhtar per una vittoria a Udine? Turnover sì o turnover no? l’Europa non è alla portata, non sarebbe meglio concentrarsi solo sul campionato, visto che potrebbe essere l’anno buono?

~ Teoria dell’anno buono che tra l’altro pure ho sentito la scorsa stagione, due stagioni fa, tre anni or sono, fino a discendere ai tempi di Mazzarri in cui si perdeva nella stessa settimana a Villarreal con i panchinari e nella Milano rossonera con i titolarissimi e uscire da tutti i giochi a Marzo (se andava bene).

~ Il solito dubbio si è insinuato sin dall’inizio e le parole di Sarri nel post Milan di sabato mi fecero propendere che avremmo assistito a una mezza esibizione: vedremo chi recupera per presentare martedì la miglior formazione possibile.

In soldoni, “pensiamo a Udine”.

Attesa pressoché nulla

~ Idea fondata anche da precedenti dichiarazioni dello stesso allenatore quando ha ammesso che forse la squadra inconsciamente era più propensa a pensare al campionato che alla Champions.

~ Idea che ha continuato a traballare tra i dubbi ieri per strada o al bar con gli amici quando si è parlato del meteo, del prezzo delle alici o di una pulizia dentale invece che dello Shakhtar.

~ E seppur qualcuno abbia distrattamente espresso dei pensieri inerenti alla partita, l’atmosfera mai si è accostata a quello di un grande evento. L’attesa è stata pressoché nulla.

~ Se poi la società avesse pensato a una partita da dentro o fuori e di quanto fosse importante l’apporto del pubblico, non avrebbe sponsorizzato la desertificazione dello stadio con quei prezzi.

La classica formazione del mercoledì

~ Tutto è poi combaciato quando ho visto sul campo Zielinski, Diawara, Maggio e Chiriches (che però è stata una scelta obbligata con Kulì squalificato, ma ci stava). Insomma, la classica formazione del mercoledì. “Se davvero vuoi vincere, schieri la migliore squadra. Ma Delneri è stato esonerato e giustamente si staranno focalizzando sulle insidie di domenica” ho pensato.

~ Un primo tempo filato via come da copione: un Napoli senza intensità, lento, svogliato e a tratti slegato che è riuscito a impensierire il portiere avversario solo con Calle a inizio match col solito taglio e con Insigne che, invece di entrare col pallone sin dentro la porta, si è fatto ingolosire dal solito tiraggiro inconcludente.

~ In una partita normale non credo che la manovra fin troppo sofisticata degli ucrainobrasiliani, seppur tecnici e veloci, ci avrebbe creato tali grattacapi.

~ In alcuni episodi è stata evidente la distrazione e la superficialità dei nostri: Hysaj, che probabilmente stava pensando a Perica, si è girato di culo in piena area di rigore sulla finta di Marlos prima di dargli lo spazio e il tempo di tirare; Maggio, che pensava a Maxi Lopez, si è fatto ammonire per una scivolata senza senso a 90 metri dalla porta; Insigne, che non è riuscito a levarsi dalla testa Ali Adnan, non ha sfruttato la solitudine per un tiraggiro; Taison, come fosse stato un Fofana, dimenticato in area, ha colpito l’esterno della rete e un paio di tiri concessi dalla distanza che Reina ha sventato.

~ Mertens ancora sfiatato, Hamsik imbottigliato e Calle stappato: la mano di Oddo di domenica ha fatto chiaramente tirare i remi in barca.

~ Ho pensato finanche che Sarri avrebbe potuto togliere dalla partita l’acciaccato Insigne nell’intervallo. “Tanto non ci crede più nessuno a questa Coppa, è evidente”.

Il secondo tempo

~ Sin dall’inizio mi hanno fatto fesso. E forse forse hanno scimunito pure i giocolieri di Copacabana sbarcati a Donetsk che in scioltezza avevano controllato la prima frazione e addirittura avevano sfiorato il vantaggio contro i presunti più belli d’Europa.

~ Nel secondo tempo le carte sono state rimescolate senza che si cambiassero: il ritmo si è elevato di un paio di tacche e il recupero della palla si è applicato sempre più vicino all’area neroarancione.

~ C’era solo da appiccare la miccia per far esplodere la partita e liberare la mente dal peso di una qualificazione fasulla che ahimè potrebbe ancora concretizzarsi. Oddo, Karnezis e la Dacia Arena non sono mai esistiti e il divario che sino a quel momento non si era ancora mostrato ha fatto il giro come un orologio impazzito, come un tiro da 30 metri che ha riconnesso lo stato delle cose alla realtà. Più precisamente all’incrocio dei pali.

Insigne e Darmian

~ Insigne che non avrebbe dovuto giocare per infortunio, e non per far spazio a Darmian, in tre giorni ha rotto gli equilibri in due partite.

~ Lo Shakhtar dei posticci globe-trotter, resosi conto di essere stato preso per i fondelli come il sottoscritto per un tempo, ha provato ad affacciarsi dalle parti di Reina col solito palleggio ma si è completamente innervosito e sfaldato e dopo aver rischiato il tracollo in più di un’occasione, lo ha ottenuto nel finale.

~ Zielinski ha prima sprecato una incredibile occasione da pillicciò creata dal nulla da Mertens e poi ha sfruttato un preciso assist dello stesso belga a pochi passi da Pyatov.

~ La serrata conclusiva l’ha tirata giù sempre Mertens di testa da mezzo metro in seguito a un colpo di testa di Albiol smanacciato dal portiere ucraino.

Fonseca e Guardiola

~ Si narra che Fonseca, in caso di passaggio del turno ottenuto ieri, si sarebbe presentato nell’ultima partita travestito da Zorro. Mi auguro che Guardiola farà l’uomo e che di tutta risposta si presenterà in Ucraina travestito da limone.

~ Il Napoli non giocò al 100% a Kharkiv e forse quel risultato potrebbe essere decisivo nel caso il City non dovesse battere gli ucraini nell’ultima giornata, ma è indubbio che il Napoli meriterebbe gli ottavi più dello Shakhtar che ha avuto la fortuna del calendario e potrà scontarsi contro i più forti del girone (e non solo del girone) in una partita che per il City è del tutto ininfluente a 4 giorni dal derby di Manchester.

~ Ero scettico prima della partita e convinto dopo il primo tempo che mai saremmo riusciti a vincere ieri. Gli azzurri non solo hanno schiantato gli avversari, avvicinandosi alla luce in fondo al tunnel, ma hanno dato una prova di forza che va oltre ogni aspettativa, regalando risposte che da tanto chiedevano di essere esaudite: la formazione del mercoledì ti può fare fesso, ma vince lo stesso; per arrivare all’anno buono si deve passare per partite buone (come quella di ieri); tutte la partite sono buone, anche se Delneri non può più aiutarci; vincere aiuta a vincere: regola che vale per tutte le partite; se invece scegli di non vincere, non schieri Insigne e perderai quella partita e molte altre in seguito.

~ Non è finita. Per esperienza dico che non crederci è da fessi. Guardiò, fa l’omm.

Forza Napoli Sempre

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