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Napoli-City sono state due partite. Il Napoli le ha giocate entrambe

Il Napoli ha giocato alla pari, non come all’andata. Sorprendente la reazione sul 2-1 per loro. Ma crescere vuol dire anche non ripetere più “a testa alta”

Napoli-City sono state due partite. Il Napoli le ha giocate entrambe
Sané / Ciambelli

Il mio Napoli – Manchester City 2-4

~ Commentare una partita del genere è complicato. Perché si è sviluppata come se all’interno di essa se ne fossero vissute altre differenti.

~ Prima dell’infortunio di Ghoulam, il Napoli ha dato spettacolo, esprimendo il proprio calcio ai massimi livelli. Possesso, fraseggi, sovrapposizioni e tempi perfetti, culminati da un’azione stellare che ha portato meritatamente il vantaggio di Insigne.

~ Il City ha dovuto incassare gol e gioco e mai lo si era visto così in difficoltà.

~ Una squadra, infarcita di campioni, che nasce, cresce e finisce tenendo il pallino del gioco in mano, costretta in alcune fasi a rinviare il pallone è l’essenza di ciò che il Napoli è riuscito a compiere ben più della gara di Manchester in cui ci siamo autoconvinti di aver giocato “alla pari”. Quando il City era sul 2-0 che somigliava tremendamente a un 4-0.

~ Ieri, nella prima mezz’ora, il Napoli non ha giocato alla pari, ma è stato superiore. E la dimostrazione sta nel fatto che il City è stato costretto a giocare come generalmente non sa e non fa. Su un terreno che almeno quest’anno gli è sconosciuto: la difesa bassa.

~ Rare infatti le sortite degli inglesi dalle parti di Reina, anche se, quando è capitato, appariva come un’onda maestosa.

L’infortunio di Ghoulam

~ Le grandi capacità degli uomini di Guardiola si sono manifestate nitide con tutto il proprio impeto dopo l’infortunio del nostro terzino algerino.

~ Ghoulam quest’anno è esploso ed è oggi uno dei calciatori più importanti della rosa di Sarri. Alla già nota fase offensiva costruita sulla corsa, la gamba, un preciso piede e una sfilza di assist, ha aggiunto un ottimo senso difensivo che era sempre stato il suo tallone d’Achille.

~ Dal suo infortunio, la squadra si è dovuta adattare all’emergenza con Hysaj al suo posto e Maggio sulla corsia destra. E l’adattamento ha provocato ripercussioni visibili a occhio nudo: lo sbocco a sinistra, che tanto aveva funzionato, e che resta, non solo ieri, l’arma in più degli azzurri, all’improvviso ha cessato di esistere.

~ Sterling, che fino a quel momento aveva rincorso, ha iniziato invece a ricevere il pallone; Maggio, buttato nella mischia, ha impiegato non poco tempo per prendere le misure all’uomo più talentuoso dei Citizens. Sané se giocasse nella squadra di Allegri sarebbe paragonato a Dio; l’intera squadra ha perso sicurezza, ha abbassato la linea e le ripartenze non hanno più avuto sfoghi.

È iniziata una nuova partita

~ È iniziata di fatto una nuova partita. Molto simile a quella della prima mezz’ora, ma a parti invertite. Il Napoli è andato in sofferenza e non vi è abituato. Il City ha preso il controllo del campo e della palla ed è ciò che sa fare meglio.

~ Non voglio dire che il Napoli sia Ghoulam dipendente. Forse l’inerzia della partita avrebbe preso la stessa piega. Il City avrebbe di certo trovato il modo di modificare la situazione. Avremmo subito la traversa e gli stessi gol dai piazzati anche con l’algerino in campo, forse, non lo sapremo mai. È innegabile però che fino a quel momento la palla l’aveva prevalentemente il Napoli e gli inglesi erano riusciti a muovere uomini e giocare a 50/60 metri dalla nostra linea di fondo.

~ La terza fase della gara è quella che più mi ha sorpreso. In genere, quando la formazione nettamente superiore passa in vantaggio dopo che quella inferiore ha dato tutto, la partita finisce. Il Napoli ne sa qualcosa in campionato. Dopo il 2-1 di Stones ho pensato che avremmo assistito ad un torello infinito e un altro paio di gol inglesi in scioltezza. Cosa che poi è avvenuta solamente negli ultimi minuti.

La forza mentale mi ha sorpreso

~ Pensavo che il Napoli, non sentendosi più alla pari, si spegnesse e crollasse. Invece gli azzurri hanno tirato fuori gli attributi e risorse inaspettate che vanno al di là del gioco, le geometrie e il circo.

~ La forza mentale mi ha sorpreso. Pur nelle difficoltà e in uno stato che avrebbe abbattuto chiunque, il Napoli non si è sottomesso passivamente, ma è tornato dalle parti di Ederson non con la solita manovra fluida e brillante ma con l’animo di chi non vuole arrendersi e con tutto ciò che aveva in corpo.

~ La traversa di Insigne e il rigore di Jorginho hanno premiato un Napoli indomito. Atteggiamento che non è evaporato nemmeno dopo il pareggio, tanto da sfiorare letteralmente il vantaggio se non fosse stato per la mancata lucidità di Calle, che dalla sua posizione è solitamente una sentenza, e dalla parata in uscita di Ederson.

~ È stato l’ultimo pugno prima di cedere il ring. Il terzo gol in contropiede di Aguero, l’ingresso dei palleggiatori e il 4-2 sono stati la logica conseguenza di una battaglia senza esclusione di colpi che ha visto prevalere i più forti.

Un nuovo punto di partenza

~ Siamo usciti dal campo con delle certezze, delle sorprese e delle situazioni sui cui bisogna certamente migliorare: a differenza di ciò che avevamo visto a Manchester, il Napoli può giocarsela alla pari contro chiunque; la squadra ha altri valori e qualità importanti a prescindere dal gioco, le difficoltà, gli infortuni e le sfortune; bisogna lavorare sui piazzati per non far sì che banali episodi possano compromettere qualsiasi risultato o peggio ancora gare speciali come quella di ieri.

~ Così come l’eliminazione contro il Real Madrid nella passata stagione fu il punto di partenza per ciò che è oggi il Napoli, anche questa esperienza porterà effetti positivi per il futuro. Uscire dal campo arrabbiati per una sconfitta, pur avendo dato tutto, pur contro i più forti, potrebbe essere uno di questi.

~ Pensare di essere sempre alla pari o addirittura migliori e che il concetto di “a testa alta” non debba più sfiorarci, ma debba appartenere sempre e solo agli avversari, sarebbe l’ultimo step prima della gloria.

Forza Napoli Sempre

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