Il Napoli dimostra di saper vincere anche le partite brutte sporche e cattive, le altre non fanno meglio mentre c’è ancora chi non si rassegna al Var
Il mio Udinese – Napoli 0-1
~ Il Napoli conquista la dodicesima vittoria in campionato e scavalca di nuovo l’Inter(ga) in testa alla classifica.
~ A Udine si temeva il cambio dell’allenatore e la voglia di rivalsa dei calciatori friulani dopo un inizio di stagione non all’altezza.
~ In pratica, si temeva Oddo che in serie A ha vinto una sola partita. A tavolino. E l’impeto dei calciatori, la cui punta di diamante resta Thereau che però ora gioca alla Fiorentina.
~ Oddo, che per una settimana si è chiuso con la squadra in un bunker nascosto per evitare che si scoprissero i suoi meravigliosi giochi di prestigio, alla fine ha impostato la squadra con un’unica precisa strategia: pressing su tutti tranne che su Hysaj. Tattica che ha pagato perché il sinistro dell’albanese ha toccato più palloni degli altri 10 messi insieme e il suo sinistro è utile quanto una disquisizione di Mauro sul Var.
Le partite brutte sporche e cattive
~ In effetti il Napoli è riuscito a non brillare dimostrando di attraversare una fase della stagione in cui non è al 100%: le fatiche di Champions, le fatiche per chi gioca sempre, le fatiche di ascoltare Bergomi che continua a ripeterci che il Napoli non reggerà.
~ La grande novità che oramai non può più definirsi un caso è che gli azzurri, nonostante partite brutte, sporche e cattive, riescono comunque a portare a casa i tre punti.
~ Il vecchio immancabile bisogno per poter vincere di esprimersi a un ritmo infernale e di tenere sotto controllo e sotto dominio l’avversario è stata sostituita con l’accuratezza e la concentrazione nella fase difensiva e lo sfruttamento dell’episodio che non deve più nascere necessariamente dal gioco e dal possesso della palla.
~ Se l’Inter(ga) viene continuamente elogiata per la compattezza e il cinismo, producendo spesso un gioco molto più simile alle bocce, non vedo perché lo stesso non debba farsi per il Napoli che sta dimostrando di andare oltre i propri vecchi limiti, visto che ha sempre mostrato grandi difficoltà in questo tipo di caratteristiche.
~ C’è un tempo per il circo e un tempo per la cardarella. A Udine c’è stato bisogno, senza elevare muri, della seconda.
Le altre
~ Per chi invece si è abituato e non riesce a concepire qualcosa di diverso dai trapezisti e le donne cannone, consiglio un giro sugli altri campi:
l’Inter(ga) ha 36 punti. 18 sono di Icardi e 18 di Handanovic;
Il derby di Calabria si è concluso 3-0, ma la cura Agricola non sta rendendo. Ho visto un gioco lento e prevedibile e 3/4 giocatori sciattichiare;
La Roma si esprime a dei ritmi come se avesse Inler, Valdifiori e De Rossi in mezzo al campo;
La Lazio delle meraviglie è un ricordo lontano. E se non brillano i giocatori migliori, non vince.
A differenza del Napoli.
Anche io chiedo scusa a Maggio
~ Come contro il Chievo, gli azzurri si sono resi pericolosi raramente, hanno sofferto il pressing alto degli avversari e il sinistro di Hysaj e hanno concesso, a parte un paio di conclusioni dalla distanza e un paio di calci d’angolo, poco o niente.
~ La differenza abissale con la brutta gara di Verona sta nel risultato. La differenza l’ha fatta l’episodio e si è costruita la vittoria su quell’episodio.
~ In genere, in una partita bloccata, ci si aspetta una punizione, un tiraggiro, un colpo di genio o un’imponente elevazione vincente da un corner. Ieri il protagonista è stato colui che meno ci aspettavamo: Maggio.
~ Mi unisco alla lunga fila di incenerati, e non solo per l’episodio del rigore conquistato, e mi scuso per aver dubitato del nostro terzino che oggi sta giocando più di quando c’era Mazzarri e io non lo ritenevo più all’altezza.
~ La forza di questa squadra si dimostra anche in queste peculiarità: i più “anziani”, coloro che militano da più anni, che danno continuamente piccoli messaggi e insegnamenti celati a chi invece vive Napoli da poco tempo.
Da Hamsik non una parola fuori posto
~ Maggio che si fa trovare pronto fisicamente e mentalmente, seppur ad ogni fine stagione sia in lista di sbarco e seppur non giochi con continuità da anni; Hamisk, il capitano, oggi bersaglio di critiche costanti, che senza battere ciglio e senza che gli esca una sola parola fuori posto viene sostituito ad ogni partita; a questi, aggiungerei anche coloro che giocano poco e che mai come ora (complici le infinite vittorie) accettano serenamente ruoli da comprimari.
~ La differenza la fanno anche questi apparenti piccoli insignificanti particolari. Sfanculare i compagni, sfanculare l’allenatore o prendere a placcheri un avversario non solo ti fa perdere punti in classifica ma te li fa perdere anche fuori dal campo, agli occhi di chi ti sta vicino.
~ Il Napoli vince anche stringendo i denti, anche con un tridente appassito o con giocatori di punta ai minimi termini. E vince conquistando primati e battendo record.
La miglior difesa
Uno di questi è la miglior difesa. E il primato sta nell’opinione corrente che, per magia, quest’anno e solo quest’anno, non reputa più l’aspetto fondamentale che serve per vincere i campionati.
~ Oppure: il Napoli, con 38 punti in 14 partite, ha la miglior partenza in assoluto in serie A. A pari merito con la Juve del 49-50 post Superga.
Salvo tv e radio che ci ricordano i 39 punti della Juve del 2005. Infischiandosene che le partite all’epoca si decidevano durante la settimana con qualche telefonata.
Il Var
~ Un’ultima annotazione di giornata è sul Var. Anche ieri ha evitato una serie di figuracce arbitrali e polemiche conseguenti rendendo certamente il campionato più regolare.
Invece qualcuno ancora non si vuol far capace.
“Gli errori arbitrali fanno parte del gioco e ora che con l’ausilio del Var si sono ridotti, non è più calcio, decide una macchina e le partite sono falsate”. Superfluo raccontare chi sia il titolare di cotanta saggezza.
~ Il brown sunday per Oddo e per la città di Udine si è concluso. Ora inizia per noi la settimana della passione.
Forza Napoli Sempre