Dove non arriva il gioco arriva il singolo. L’allenatore è tutt’altro che un ortodosso, complimenti a Maggio
Napoli – Shakhtar Donetsk 3 – 0
Il primo tempo è stato quasi una partita a scacchi, squadre bloccate, pochi rischi presi e corsi. Napoli prudente nonostante qualche errore in appoggio.
Come spesso mi è capitato di dire quest’anno, è tornato vero il pensiero del “dove non arriva il gioco arriva il singolo”.
Così è stato ieri sera.
Insigne, in una partita molto in bilico, l’ha sbloccata con un colpo da fuori stupendo, quelli che è inutile descrivere. Vanno solo guardati all’infinito.
Questo è per forza di cose il momento della partita.
Maggio, c’è ancora bisogno di dirlo?
Al Napoli sarebbe bastata la vittoria per una rete a zero. Lo Shakhtar s’è aperto e il Napoli, grazie anche a cambi indovinati, ha iniziato a macinare occasioni su occasioni.
Fino alla seconda e poi alla terza rete che hanno sancito poi la fine definitiva del match, e hanno fatto anche innervosire i giocatori ucraini.
– Maggio. C’è ancora bisogno di dirlo?
– I cambi di Sarri: poesia. Uno schiaffo in faccia a tutti quelli che lo chiamano ortodosso ecc. Ora testa a Udine.