Sconfitta all’ultimo respiro per Napoli, ora di nuovo ultima in classifica. Il minuto di silenzio per Betti, l’attesa per la nomina del nuovo head coach.
Il silenzio per Betti
Il Cuore Napoli Basket perde lo scontro salvezza con Rieti, nel derby napoletano dei coach. Aldo Russo e Alessandro Rossi, napoletani doc, entrambi in panchina da capo allenatori, quest’anno, dopo il sollevamento dall’incarico dei primi heads. Il Palabarbuto si racchiude in un fragoroso silenzio nel ricordo di Pier Francesco Betti, ex direttore sportivo della grande Carpisa, stroncato da un malore. Lacrime e cordoglio per una persona eccezionale e competente, che lascia ci lascia troppo presto.
Pronti via e Basabe detta legge, sembra in fase on, e fa la voce grossa rispondendo a Savoldelli e Casini. I ragazzi partenopei sembrano vogliosi, ma Rieti è squadra vera ed il primo periodo termina 20-22 per i laziali. Il secondo si apre con un tentativo di fuga rietina, con Olasewere e Hassan che portano i propri a più dieci, ma prima Nikolic poi Sorrentino accorciano fino al 39-40. I ragazzi del Cuore, rientrano dall’intervallo determinati a far proprio il match, con Carter, Sorrentino e Nikolic, e si portano dieci lunghezza avanti, gasando il palazzetto di Fuorigrotta. Ma Rieti resta attaccata con una tripla e all’ultimo giro di cipolla si va sul 58-54.
I dettagli
La difesa ha fatto la differenza nel terzo periodo e una prestazione, più di nervi che di sistema preannuncia un ultimo giro di giostra a cardiopalma. Carter e Olasewere sparano a vicenda, Mastroianni vola insieme a Carenza, e Sorrentino con Basabe provano a staccare i laziali, che non muoiono mai. A quindici secondi dalla fine, dalla lunetta Sorrentino porta Napoli avanti di uno,e Basabe ha la possibilità di ammazzarla a sette secondi dalla fine. Invece fa zero su due, e Savoldelli si inventa un coast to coast e si alza sulla sirena, segnando il canestro del sorpasso e della vittoria, gelando Furigrotta.
Nel frattempo Roma batte Treviglio e Napoli torna ultima, dal possibile aggancio a Rieti al ritorno nelle gallerie buie. La squadra ha giocato con grande intensità e voglia, ma i soliti limiti di attenzione e di scelte non sono stati eliminati, d’altronde il cambio di coach con il suo assistente, non prometteva di certo una rivoluzione in senso tattico, bensì meramente motivazionale e per sfamare l’arena. Intanto, tutto tace sul fronte Piero Bucchi, nome promesso da Ruggero ai tifosi, ma che ancora deve concretizzarsi. Napoli ha peccato di personalità e di gestione individuale negli ultimi possessi. Come l’invasione a rimbalzo di Sorrentino, o gli errori ai liberi di Basabe, a questi livelli i dettagli fanno la differenza. Certe partite, come ha dimostrato Rieti, si vincono ad ogni costo.