I dibattiti sono tre: gli infortuni, il turn over e la rosa. Se Giaccherini non può sostituire questo Callejon, vuol dire che è malato terminale. Ounas fa giocare Edo
Il mio Napoli – Fiorentina 0-0
~ Chi si aspettava una reazione rabbiosa e veemente in seguito alle brucianti recenti sconfitte è rimasto deluso.
~ Al di là del risultato, ciò che ha destato preoccupazione è la prestazione di una squadra che è apparsa svuotata nella testa e nelle gambe.
~ L’inizio del primo tempo è anche stato promettente con una buona occasione per Jorginho, ben servito da Mertens dopo un guizzo d’altri tempi, che però ha sprecato da ottima posizione tirando sui riflettori che in quel momento stavano accendendosi.
~ È stato un fuoco di paglia che in breve tempo si è spento regalando campo e palla ad una Fiorentina a mio avviso sufficiente e niente di più.
La ripresa
~ Nella ripresa gli azzurri hanno decisamente giocato meglio costruendo 4 azioni da rete pulite: il palo di Zielinski, il tiro di Hamsik dalla lunetta che ha sfiorato il palo, il colpo di testa di Calle solo in area mal calibrato e l’occasionissima per Mertens che ha colpito Sportiello da pochi passi.
~ Troppo poco per una squadra che ci ha abituato ad altri ritmi e allo stesso numero di occasioni nei primi 20 minuti di ogni partita.
Quando Hysaj tocca troppi palloni, non è buon segno
~ Il mio metro per comprendere se il Napoli sia o meno in palla resta Hysaj. Se l’albanese tocca meno di 10 palloni nei primi 10 minuti, allora vuol dire che la squadra è in condizione e pronta per una grande partita. Ieri, nell’arco dell’intera gara, Hysaj ha avuto a che fare con quell’arnese sferico almeno 800 volte. Più di Jorginho, Hamsik e l’intero attacco messi insieme.
~ Sul tavolo delle discussioni, gli argomenti per spiegare questa situazione sono molteplici.
Gli infortuni
~ Gli infortuni di Ghoulam, Milik e Insigne sono certamente importanti, ma non credo che una squadra che lotti per le prime posizioni possa avere così tante difficoltà contro una Fiorentina, ben organizzata, certo, ma non composta da campioni e che in trasferta ha collezionato più figure barbine che punti.
~ È difficile poter esprimere il proprio gioco se poi non si può avere a disposizione gli uomini che sanno attuarlo. Per esempio Zielinski, nel ruolo di Insigne, nel primo tempo è parso come un giapponese che si è perso nei vicoli dei quartieri spagnoli e chiede indicazioni per il Colosseo.
Il turn over
~ Un altro argomento molto gettonato è il mancato turnover che ha causato il logorio di alcuni calciatori fondamentali. Il tema non avrà mai una risposta definitiva. Jorginho, per esempio, in Olanda non aveva giocato, ma ieri è sceso in campo con ancora la panchina attaccata al culo. A Roma, altro esempio, Di Francesco sta iniziando a sentire i primi odori della graticola per il suo eccessivo uso. E allo stesso Sarri è stato rimproverato di averlo adottato in Ucraina nella partita che di fatto ci ha escluso dalla Champions.
~ La verità non la conosceremo mai. Sta di fatto che se Giaccherini non è in grado di giocare al posto dell’attuale Calle, allora vuol dire che gli è rimasto al massimo un mese di vita.
~ Molti vorrebbero anche Rog tra i titolari. Il ragazzo ha forza e temperamento, ma è difficile reggere 90 minuti se entri in campo già con un cartellino giallo sul groppone.
Due premi per Ounas
~ Il premio Russotto 2017 va certamente a Ounas. L’algerino sembra l’unico capace di saltare l’uomo e di sparigliare un po’ gli schemi quando diventano monotoni.
Da ieri, gli andrebbe consegnato anche il premio Ghandi: non solo deve patire la panchina, ma nell’intervallo è costretto a palleggiare addirittura con Edo!
Poveri figli di Hamsik
~ Il momento non è certamente facile e il timore che tutto si trasformi nella classica stagione del fumo, delle occasioni perse e dei rimpianti, di cui siamo maestri, si avverte. La bestemmia allo stadio è tornata di moda e a tal proposito vorrei dare una carezza ai figli di Marek che ieri erano a pochi passi da noi insieme a mamma Hamsikova.
Mi dispiace per i piccirilli. Aver ascoltato tutti quegli improperi sulla nonna deve essere stato un brutto colpo.
Ci sono fasi in cui bisogna stringere i denti
~ Al di là delle spiegazioni e delle presunte soluzioni, penso che molti pensieri negativi scaturiscano anche dalla disabitudine. Il Napoli sembrava una macchina perfetta pronta a distruggere avversari e campionato con tre mesi d’anticipo. In realtà, come capita in tutte le stagioni, e per tutte le squadre, ci sono fasi in cui bisogna tenere i denti stretti e soffrire, cercando che il periodo negativo passi quanto prima e non infici sull’intera stagione.
~ I risultati dicono che il Napoli ci sta riuscendo, perché, conti alla mano, la squadra è da un mese che non gira a dovere e prima delle ultime due aveva sempre vinto. Di positivo c’è da dire inoltre che le squadre in crisi beccano sempre gol e invece gli azzurri hanno, insieme a Inter e Roma, la migliore difesa del campionato.
Negli anni precedenti, a quest’ora, già si sfioravano le 20 reti subite. Il doppio.
~ Altra nota di merito va Mario Rui. È riuscito a terminare una partita senza l’ausilio della bombola.
~ La veemente reazione non c’è stata ma, nonostante il momento, siamo lì in piena corsa. Ora che non ci sono le coppe, sono fiducioso che la squadra si ricarichi, ritrovi la condizione e le certezze un po’ smarrite e che ritorni a giocare come sa fare, riportandoci serenità, sogni e buon umore. Viva le nonne.
Forza Napoli Sempre