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Vorrei essere una vongola del cenone di Hamsik

Il talento non basta. Ci vuole la testa e poi, nel caso di Hamsik, c’è stata la necessità di appassionarsi a un luogo. Ecco come ha battuto il record di Maradona

Vorrei essere una vongola del cenone di Hamsik
Il gol numero 116 con la maglia del Napoli (foto SSCNapoli)

Un ragazzino magro partito dalla Slovacchia

Essere per una sera un oggetto del capitano, un oggetto che sta dentro casa; un soprammobile, un bicchiere, un divano. Stare nella casa la sera prima di Natale e osservare come si comporta, come reagisce davvero uno sportivo che batte un record del genere. Come si muove dentro casa, con quale leggerezza, in pantofole o senza, l’uomo che ha superato Maradona; ricordiamoci che, per i parametri partenopei, significa aver superato Dio, non è una faccenda da trattare con superficialità.

Cosa penserà chi è stato un ragazzino partito dalla Slovacchia, un ragazzino magro e determinato, un ragazzino che aveva un’ottima tecnica individuale, che aveva talento. Ma quando mai il talento è bastato da solo? Mai. Ci vuole la testa e poi, nel caso di Hamsik, c’è stata la necessità di appassionarsi a un luogo. Hamsik per battere quel record ha voluto diventare un napoletano, prima ancora di trasformarsi in uno dei migliori centrocampisti d’Europa (che poi vuol dire del mondo). Con cosa fa colazione uno che ha appena superato Maradona? Cosa gli diranno i suoi figli, sua moglie? Stanotte avrà dormito il capitano? E se ha dormito che cosa ha sognato? Buongiorno è la vigilia di Natale, mi chiamo Marek Hamsik, sono il capitano del Napoli e ho appena battuto il record di Maradona. Buon Natale a me.

Guardare tutti i gol di Marek

Qualche giorno fa mi sono guardato un video che contiene tutti i gol di Hamsik, eccetto quello di ieri, dura 21 minuti, vale la pena. Noterete che il primo gol di Hamsik con la maglia del Napoli, realizzato contro il Cesena, somiglia molto al gol n. 115 realizzato contro il Torino qualche giorno fa, come a voler aprire e chiudere nello stesso modo, ma qui non si è chiuso niente, qui si è ricominciato. Si noterà che la maggior parte dei gol di Hamsik sono di pregevole fattura, come si diceva una volta, e sono tanti per un centrocampista che ha dovuto lasciare spesso l’area di rigore a centravanti che fagocitavano le azioni d’attacco vedi alla voce Cavani prima e Higuain poi. Il record di Hamsik ha una valenza superiore a qualunque record perché l’ha battuto un napoletano. Così viene percepito Hamsik, così è.

Mi fa particolarmente piacere che sia arrivato quest’anno che fin qui non è il suo migliore, credo, però, che abbia ragione Sarri: Hamsik – per la squadra – è meglio che stia in campo.

Passare la sera della Vigilia con il capitano, essere una vongola, uno spaghetto, un gamberone. Essere l’insalata di rinforzo del capitano. Essere una fetta di panettone, quella che avanza e che dal tavolo può guardare il capitano che si siede, guarda i figli, guarda la moglie, chiude un attimo gli occhi e poi a mezza voce (perché il capitano non urla) dice: “Afammocc’”.

Buon Natale

Buon Natale al Napoli meritatamente al primo posto in classifica, una delle squadre più belle che io abbia mai visto giocare.

Buon Natale a Maurizio Sarri, uomo di talento e di rara intelligenza, siamo stati fortunati ad averlo come allenatore; quelli più bravi di lui sono pochi e carissimi. Buon Natale mister.

Buon Natale a Mertens, a Insigne e a Calle. Beato chi ha in squadra quei tre, ma guarda un po’, li abbiamo in squadra noi.

Buon Natale a Allan, a Jorginho, a Zielinski, a Rog e a Diawara, i fantastici 5.

Buon Natale a i nostri difensori, che difendere è sempre la cosa più difficile.

Buon Natale a Reina, che sarà incazzato come noi, che forse il gol è un po’ colpa sua, ma è anche un tiro che Ramirez forse non azzeccherà mai più.

Buon Natale a Fabio Quagliarella, al quale vogliamo bene.

Buon Natale a Rafa Benitez.

Buon Natale a Britos. Buon Natale a Inler ovunque egli sia.

Buon Natale alla Sampdoria che è venuta a giocare al San Paolo senza paura.

Buon Natale a Giampaolo a cui va il premio della frase storica della giornata: “Col Napoli puoi solo decidere come morire”.

Buon Natale a Manolo Gabbiadini.

Buon Natale a Maradona, che spero telefoni ad Hamsik.

Buon Natale a voi che avete letto i pezzi anche quest’anno accompagnandomi di treno in treno, gol dopo gol.

Buon Natale a Il Napolista, che è un luogo che chiamo casa e che mi consente di scrivere quello che mi pare.

Buon Natale alle note a margine.

#IoStoConSarri anche per le feste.

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