L’esterno del Bologna è l’obiettivo numero uno per il Napoli. L’abbiamo capito dalle dichiarazioni incrociate, ora bisogna capire contesto e senso dell’eventuale operazione.

Legttere il calciomercato
Noi del Napolista, per quanto riguarda la narrazione del calciomercato, cerchiamo di fare una sorta di “selezione primaria”. Ovvero: riportiamo solo un tot di notizie, non tutte – anche perché altrimenti dovremmo fare solo quello, tanto grande è la mole di rumors, indiscrezioni, dichiarazioni in merito. A questo punto, però, non possiamo sottrarci dal sommare le indicazioni che arrivano dall’esterno e leggere ciò che sta avvenendo dentro il Napoli. Che, in un modo molto palese (e tipicamente anti-italiano), ha praticamente reso pubblico l’interesse per Simone Verdi.
Lo abbiamo capito da tre dichiarazioni. La prima è quella di Sarri, ormai famosa, sul «ruolo in cui non siamo numericamente coperti (e non è quello che credete voi)». Una frase interpretabile rispetto al ruolo di esterno offensivo, soprattutto in relazione all’arrivo (certo, o quasi) di Inglese e al ritorno (più o meno bre) di Milik. Poi, oggi, ecco De Laurentiis che “parla” al Corriere dello Sport. Queste le parole del presidente, in sintesi: «Cerchiamo un vice-Callejon».
Infine, Donadoni. Lui è l’uomo che ha orientato e risolto il mistero. Con dichiarazioni inequivocabili: «Il Bologna non è il Napoli, la Juventus o il Milan. Io penso di tenermi Verdi, ma se poi arrivano certe offerte comprendo la situazione. Il gap c’è, sarà lui a dover decidere il suo futuro».
Il discorso su Verdi e sul mercato del Napoli
Qualche giorno fa abbiamo scritto del (possibile) rifiuto di Simone Verdi al Napoli. Abbiamo compreso le sue ragioni, e poi abbiamo parlato delle necessità di mercato del club di De Laurentiis. Anzi, della situazione di difficoltà in relazione ai profili e alla consistenza dei calciatori “prendibili” sul mercato.
Ecco, il concetto si rinnova parlando di Verdi. Dell’opera di convincimento in corso, secondo i rumors e dati anche i segnali che abbiamo riconosciuto e interpretato sopra. Il Napoli, per provare a integrare un calciatore con delle referenze importanti, già pronto e con doti riconoscibili, spenderà – nel caso – una cifra importante per il cartellino. Anzi, molto importante (si parla di 20-25 o anche 30 milioni). Sarà una scommessa, come quella per Maksimovic o Zielinski (abbiamo usato i due estremi per esito e per rendimento). Diversa da quelle per Rog, Diawara o Ounas, profili più giovani che rientrano nel budget composito (ammortamenti per i cartellini più monte ingaggi).
Insomma, il Napoli ha poche garanzie e molto da perdere, sul mercato. Il caso-Verdi è una conferma, nel senso che certifica come la crescita di questa squadra possa basarsi su “tentativi” di mercato dall’esito incerto, dal punto di vista tecnico o economico. Ounas, Maksimovic, Pavoletti: quelli sono i casi “negativi”, o quantomeno ancora negativi. Nel caso in cui Verdi dovesse arrivare sul serio, giudicheremmo anche lui. Ma è bene capire le condizioni di partenza.