Napoli-Lazio, la partita non guardata: una non guardata bifamiliare nell’incanto del Rione Monti a Roma.
Roma
Caso ha voluto che ci trovassimo a Roma. Cominciamo da qui. Organizziamo per sabato sera una cena con Andrea, uno dei miei amici più cari e mio testimone di nozze, la sua compagna e il loro bambino. Andrea tifa Lazio, quando gli ho detto che saremmo venuti a Roma un fine settimana di febbraio nessuno di noi due ha fatto caso alla coincidenza di date, nessuno di noi due ha pensato che quel sabato e quella cena avrebbero combaciato con Napoli – Lazio. Nessuno dei due ha fatto una piega quando l’ha scoperto.
Abbiamo scherzato sul fatto che si sarebbe disputata una partita non guardata bifamiliare.
Monti
Ieri pomeriggio Andrea mi scrive: “Stasera vi porto a Monti”. Ci arriviamo a piedi, passando dai Fori Imperiali; Roma certe sere è meravigliosa. Andrea ci racconta la storia del Rione Monti, di come si sia trasformato negli anni da quartiere popolare a uno dei più esclusivi di Roma, di certo è bellissimo.
Le case hanno prezzi altissimi, qui ci vivono artisti, attori, registi, politici; ci ricordiamo di Napolitano che vive a via dei Serpenti. Mi viene in mente una stupenda poesia di Raboni “Sogno di via dei serpenti”, che il poeta milanese dedicò a Giovanni Giudici, poesia che a un certo punto fa:
“E i corpi, dov’erano i corpi? / Non si vedevano corpi per almeno / quindici, venti metri tutt’intorno”.
I corpi, i metri, il campo. Andiamo a bere un calice di vino, parliamo di molte cose, di libri certamente ma anche di molto altro, di calcio tacciamo, e forse non ci viene nemmeno in mente.
Andiamo a cena, Andrea è riuscito a prenotare dopo vari tentativi andati a vuoto, nel ristorante non c’è campo. Prima di entrare riesco a leggere un post di Filippo, altro amico laziale, su Facebook, che mi saluta dichiarandosi certo del mio saluto a fine partita. Filippo scherzò anche all’andata, il risultato è identico, verso mezzanotte gli ho scritto: “Buonanotte”.
Intervallo
Durante l’intervallo Andrea riesce a connettersi per qualche secondo e mi dice: “Stanno 1 a 1, Sarri espulso”. Mi stupisco dell’espulsione, ma poi ce ne dimentichiamo, tanto i telefoni non prendono; è davvero una bella serata, parliamo delle nostre vite, riproviamo qualche volta a connetterci ma senza ottenere nulla.
Sullo smartphone di Anna (la più disinteressata al calcio) arriva un whatsapp di Valeria, un’altra amica, stavolta interista. Valeria scrive: “Il Napoli di Gianni è magnifico”. Io e Andrea ci guardiamo, facciamo finta di niente ma è evidente che può significare solo una cosa. La cena è molto buona, per non parlare dei dolci.
Poco prima di uscire dal ristorante riesco a connettermi e leggo il risultato finale. “4 a 1” dico ad Andrea. Aggiungo: “Mi dispiace, frate’” e sono sincero. “Come all’andata”, mi risponde lui. Sono contento ma non posso fare a meno di provare empatia per il mio amico perché penso a come mi sentirei io. Ci incamminiamo verso via Nazionale. Ci abbracciamo e ci promettiamo di rivederci presto. Matteo, il bambino dei miei amici mi dà un bacio. Voglio davvero bene a queste persone.
Starnone, il Napoli e la bellezza
Anna ed io, sottobraccio, in una Roma sferzata dal vento, passiamo davanti al Piccolo Eliseo, in scena c’è “Lacci” di Starnone, con Silvio Orlando. L’anno scorso sempre a febbraio vedemmo lo spettacolo qui, i biglietti ce li regalarono proprio Andrea e Alessandra; quella sera il Napoli batté il Bologna per 7 a 1. Si vede che la combinazione: Starnone / Orlando / Roma porta bene al Napoli.
Il Napoli è andato oltre la poesia e la bellezza, mi pare che non sia più la squadra azzurra a dipendere dal bello ma che sia il contrario. La bellezza dipende dal Napoli. È la nostra squadra a decidere quando è il momento di trascinarla in campo insieme a molto altro. Non lo so davvero come andrà a finire ma un anno così, una squadra così ce li ricorderemo per sempre.
Il gol di Mertens è puro spettacolo, dal primo passaggio fino al tocco del belga, ma Zielinski è geniale nel sapere aspettare il taglio del compagno di squadra. Non dimenticherei il gol di Calle perché la partita cambia lì in quel momento, e si tratta di un gol bellissimo, il lancio di Jorginho è da scuola calcio. In molti si stanno innamorando di Sarri, anche contro le proprie convinzioni, non vuol dire ricredersi o cambiare idea, vuol dire più semplicemente che Sarri ogni volta migliora e la squadra migliora con lui.
Ho detto un sacco di volte che il mister è un passo avanti a tutti, sono contento di averci preso fin qui.
Note a margine:
– Ho fatto fatica a riconoscere Tonelli.
– Ho visto Giaccherini in maglia gialla ma non era in fuga al Tour.
– E ho visto Ghoulam infortunarsi di nuovo e a lui va il mio abbraccio.
– 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31.
– #IoStoConSarri anche in tribuna.