Purtroppo nel calcio italiano non c’è una Margaret Thatcher in grado di sconfiggere i ribelli. Che invece agiscono indisturbati. Come ha dimostrato stasera l’arbitro Fabbri
L’ammutinamento è riuscito
Lo stiamo scrivendo da settimane – e non soltanto noi, ovviamente – e questa sera ne abbiamo avuto l’ennesima conferma: la battaglia tra gli arbitri e il Var è stata vinta dagli arbitri. Che hanno esautorato l’assistente video. Per dirla con una frase di un personaggio politico piuttosto influente nella prima metà del Novecento italiano, gli arbitri italiani se ne fregano del Var. Decidono loro, punto e basta. Potete anche togliervi davanti a quei video.
Non c’è una Margaret Thatcher nel calcio italiano
La ribellione ha avuto successo. Del resto, sarebbe servita una Margaret Thatcher del calcio. Qualcuno che avesse l’ardire di sospendere ogni settimana gli arbitri protagonisti dell’ammutinamento. Così non è stato, equilibri troppo precari nei Palazzi del calcio. Non si capisce più chi comandi. Tavecchio, l’impresentabile Tavecchio, era comunque un fautore del Var. E non c’è più. E si vede.
Ormai decidono solo gli arbitri
Questa sera a Torino è successo ancora. Non stiamo qui a discutere se fosse o meno rigore la trattenuta in area su Matuidi. Discutiamo della scena cui abbiamo assistito. Con l’assistente che fa cenno all’arbitro di aspettare perché stanno consultando il Var e Fabbri che autorizza Pjanic a calciare. Torniamo al me ne frego. Com’è avvenuto a Cagliari per la trattenuta a Mertens. Com’è avvenuto a San Siro tra Inter e Benevento. Com’è avvenuto a Cagliari per il mani di Bernardeschi. E tante, tante altre volte.
Dopo il rigore non concesso al Cagliari contro la Juventus, venne convocata la riunione degli arbitri. Ufficialmente, gli arbitri avrebbero dovuto utilizzare di più il supporto video. In realtà è avvenuto l’esatto contrario.