Callejon irritante, Allan guerriero cieco. Insigne è il migliore ma non bada alla sostanza
REINA. Meno di un minuto e azzarda un passaggio improbabile al povero Mario Rui. Sarà l’emozione di quello che diventerà il suo stadio, il prossimo anno. Luci rossonere a San Siro per Reina. Ma restiamo al presente, cara Ilaria, anche se c’è pochissimo da vergare su Zio Pepe. Perdipiù, non una parata, ma il ritrovato San Palo che lo salva su Skriniar – 6
Disattento e superficiale per quel poco che è impegnato. Non esce dai pali nemmeno a pagarli: avrà preso bene le misure della porta in cui dovrà stare nei prossimi mesi – 6
Kalidou il migliore della difesa
HYSAJ. Una premessa che vale per tutti. Stasera il circo sarrita ha palleggiato e dominato per larghi tratti, ma la stitichezza negli ultimi sedici metri indica una sorta di depressione generale. La botta con la Roma e il sorpasso juventino non sono stati smaltiti nella testa ché stasera è mancata la cazzimma feroce che ci aspettavamo. Detto questo, il paradosso di questo buco nero psicologico è che Hysaj è apparso dieci volte migliore di Callejon. E abbiamo detto tutto – 6
Al 32’ ha strappato una palla agli avversari in modo talmente bello che mi ha lasciata a bocca aperta – 6
ALBIOL. L’Inter non tira mai in porta ma il lavoro non manca. Talvolta l’approccio dell’Ispanico è scoordinato, segnale forse di poca tranquillità. Per fortuna che c’è Koulibaly – 6
Forse il meno agguerrito della linea difensiva, anche se il piedino ce lo mette in più di un’occasione – 6
KOULIBALY. Una sola cappellata, verso la fine del primo tempo, quando Hamsik fa cilecca là dietro e lui lo imita subito dopo. Con la differenza che Koulibaly sbaglia e rimedia contemporaneamente. Almeno il Kolosso d’Ebano sembra aver ritrovato la trebisonda. Non a caso è tra i migliori – 6,5
Leva il cappello, metti il cappello. Kalidou è così: ti dà la certezza che pure quando sbaglia, poi, rimedia – 6
Mario Rui si rialza con moderazione
MARIO RUI. Dopo le devastazioni romaniste, era importante vederlo in campo per rialzarsi subito. E lui si rialza con moderazione, sia in copertura, sia in fase di spinta – 6
Non era facile rialzarsi dopo il pastrocchio combinato con la Roma. Reina contribuisce a mandarlo in confusione ma fortunatamente Mario tiene botta – 6
Allan poco lucido
ALLAN. L’Inter non gioca ma oppone tanta densità, quasi il replay della partita di andata. E Allan appare spesso un guerriero cieco, cioè senza lucidità nel momento conclusivo, per affondare il colpo e darla giusta ai compagni. Al 15’ del primo tempo diventa poi un incredibile kamikaze che affronta da solo il muro nerazzurro. E gli stava pure andando bene – 6
Un leone sazio. Mi è sembrato così. La fame non era quella solita e neppure il cuore – 6
ROG dal 44’ del secondo tempo. In una partita a scacchi come stasera, anche una mossa all’ultimo secondo utile poteva essere decisiva. In teoria. Ma nella pratica Rog entra invano – senza voto
Non capirò mai le sostituzioni a 5 minuti dalla fine. Per entrare in partita dovresti essere Mandrake – sv
La ditta individuale di recupero palloni
JORGINHO. Anche Jorginho non trova facilmente il sentiero giusto per servire i tre là davanti. Ma là in mezzo è una diga, una vera ditta individuale per il recupero palloni – 6
Non crea nulla di brillante ma la ragnatela sì. Le palle le tocca e le smista pure, solo che lo fa senza particolare illuminazione – 6
HAMSIK. In momenti come questi, il Capitano dovrebbe trascinare. Ma, ancora una volta, Hamsik gioca come un mediocre qualunque – 5,5
Da una sua cazzata, al 37’ si innesca la ripartenza dell’Inter, per fortuna bloccata dalla testa di Koulbaly. Alterna giocate stilose con defaillance inspiegabili – 5,5
ZIELINSKI dal 25’ del secondo tempo. Il suo ingresso non leva e non mette – 6
In una partita del genere serviva un guizzo che neppure Piotr è riuscito a trovare – 6
Irritante Callejon
CALLEJON. Non abbiamo mai accostato a Callejon, intelligenza e stakanovismo, l’aggettivo irritante. Ecco, stasera è quello giusto. Callejon è stato irritante ed è la prima volta che gli accade con la maglia azzurra. E resterà un mistero doloroso il motivo per cui non ha creduto, da solo davanti al portiere, in quella palla rilanciatagli da Mertens – 5
Il peggior Josè Maria visto finora in campionato, forse – 5
Una partita da Quaresima
MERTENS. Il Napoli crea ma non conclude e lui paga il prezzo più alto. Per riprendersi d’animo si sposta parecchio a sinistra, nel suo vecchio ruolo. Una partita da Quaresima, da domenica del Purgatorio. Tantissimo Purgatorio, compreso quel pallonetto fallito. Ai tempi del Paradiso avrebbe fatto centro. Questione di cazzimma ma anche di ciorta – 6
Mai una volta che si sia liberato dalla folla attorno per creare qualcosa di consistente – 5,5
MILIK dal 41’ del secondo tempo. Senza voto, grigiamente.
Lo stesso discorso fatto per Rog vale per Arkadius. Con l’aggravante che dopo un doppio infortunio un minimo di paura è pure lecito averla e se entri a così poco tempo dalla fine magari ti risparmi pure un poco – sv
Pizzi, ricami, merletti e tanto tossico
INSIGNE. Pizzi, ricami, merletti e tanto tossico al posto dell’arsenico del noto film. Vogliamo dire che è stato il migliore? Diciamolo. Ma quell’occasione al 22’ del secondo tempo avrebbe meritato un numero da campione vero, non da giocoliere maldestro. Nel minuto fatale del destino si dovrebbe badare alla sostanza non solo al circo – 6,5
Sì, diciamolo. Ma quel pallonetto da solo davanti ad Handanovic non riesco ancora a capirlo – 6,5
L’anomalia non siamo noi
SARRI. Il Napoli ha giocato e un punto a Milano contro l’Inter è nell’ordine delle cose. Però, appunto, è mancata la luccicanza (shining) che fa male agli avversari in un momento decisivo del campionato – 6
Il primo tempo è stato soporifero, il secondo è andato meglio. Ci sono mancate la fantasia, la ‘raggia’, un pizzico di cinismo e tanta concretezza che invece sarebbe stata necessaria a portare i tre punti a casa. Non si può dire che il Napoli abbia giocato male, né in modo disordinato: semplicemente non ha concluso la missione e nei videogiochi questo comporta la morte. L’anomalia non è la sconfitta con la Roma o il pareggio a Milano, l’anomalia del campionato è la Juve. Il campionato, però, continua. Se non la pensassimo così dovremmo solo spegnere la tv e non sarebbe molto più triste? – 6