L’editoriale di Mario Sconcerti sul Corriere della Sera: «L’investimento di Allegri sul contropiede è quasi un dispetto all’estetica di Sarri, ai complimenti fatti al Napoli».

L’editoriale sul Corriere della Sera
Mario Sconcerti commenta il successo della Juventus sull’Atalanta. Per l’editorialista del Corriere della Sera, il risultato di Torino indirizza il campionato verso la squadra di Allegri, anche se la sentenza non è ancora definitiva: «I l vantaggio si è fatto reale, ma ciò che è davvero cambiato è la prospettiva della partita con il Napoli, ora basta non perderla. Ma fossi il Napoli penserei che vincendo quella resterebbe da recuperare solo un punto in otto gare. Fra le due ipotesi rimane l’eccezionalità della Juve che non prende più gol. Gli ultimi veri furono quelli della Sampdoria, tre, nel novembre scorso. Da allora è cambiata quasi una sola cosa, è rientrato Matuidi, allora titolare solo in una partita delle ultime cinque. Matuidi ha portato Allegri a perdere l’imbarazzo e ad abbassare con voluttà la linea di centrocampo di una decina di metri, molto più a difesa della difesa che a costruire gioco».
Una scelta difensiva, che a Sconcerti non dispiace: «È un gioco imperfetto che a me piace e soprattutto alla Juve rende. Ne fa la più adatta a qualunque partita. Quindi a vincere il campionato». C’è anche una lettura “ideologica”: «Di questo investimento sulle ripartenze Allegri ha fatto quasi un
dispetto nei confronti di un Napoli che giocava ufficialmente meglio. Si è come ripiegato di più su se stesso andando a cercare gli spazi alle spalle degli altri come fosse stanco dei complimenti all’estetica napoletana e volesse dimostrare la grande bellezza della praticità. Ha stravinto Allegri, anche con il Tottenham in Champions è andato via in contropiede, anche con l’Atalanta in casa».