Un padre tifoso trapiantato a Milano, un nuovo Napoli che cresce e aspira a diventare grande. Il ricordo di quei momenti di gioia condivisa.
Un’era particolare
La scintilla del mio giorno all’improvviso scattò quando avevo 11 anni, il 6 Ottobre 2004: la nuova era del Napoli Soccer. Mio papà, storico tifoso napoletano trapiantato a Milano, si fece Sky solo per vedere quella nuova creatura, nata dalle ceneri e ben lontana dalle atmosfere Maradoniane. Vicino a lui iniziai a godermi lo spettacolo di quei colori, il calore della gente, la grandezza di quello stadio, e senza neanche chiedergli il permesso iniziai a tifare Napoli. Il racconto di Gianluca Di Marzio mi teneva attaccato ad ogni singola partita, e da lì in poi la tradizione non è cambiata: io, il Napoli, mio papà, e nient’altro. Indescrivibile la gioia di aver suggellato il gemellaggio genoano in terra ligure post-promozione. Momenti di gioia. Quando penso a quegli anni di purgatorio, ricordo solo bei pomeriggi ed emozioni di passione nei confronti della squadra. Tutto bellissimo.