Dodici mesi dopo Szczesny, che però non si ritirerà a breve, Perin avrebbe deciso di diventare il secondo portiere della Juventus. Per 2,5 milioni di euro l’anno.
L’articolo della Gazzetta
Mattia Perin alla Juventus. Come dodicesimo, dietro a Szczesny, anzi pronto a ereditare il suo ruolo di portiere panchinaro e felice. Lo scrive la Gazzetta dello Sport, che spiega come il numero uno del Genoa «non abbia paura di giocarsi il posto con il polacco, titolare designato del dopo-Buffon da dodici mesi». Ci sarebbe ancora qualche frizione col Genoa sulla cifra per il trasferimento, ma Perin pare orientato verso il sì. Preziosi chiederebbe 20 milioni, la Juventus è pronta a sborsarne 12.
Ma il punto, ovviamente, non è questo. La “stranezza” riguarda la scelta deliberata di preferire un club che non ti offre il posto da titolare, rispetto ad un altro alla ricerca di un numero uno in tutti i sensi. Che potrebbe essere il Napoli, ma ovviamente neanche qui si gioca la vera partita.
Il nostro è un discorso fatto in generale, dopo aver letto la Gazzetta di questa mattina: «Perin ha sciolto le riserve. Tra l’agente del giocatore, Enrico Lucci (lo stesso di Cuadrado) e la Juventus c’è già un accordo di massima: 2,5 milioni di euro annui per cinque stagioni per assicurarsi le prestazioni del capitano del Genoa, che quest’anno ha mostrato un’incredibile affidabilità: tanti gli interventi decisivi, pochissimi gli errori. Mattia è maturo e completo e non ha paura della concorrenza. Agli amici ha confidato che stima Szczesny ma è convinto di potersi giocare il posto: alla Juventus troverà una gerarchia ben precisa. Ma tra Champions League, campionato e Coppa Italia ci sono tante occasioni per mettersi in mostra».
Il Napoli
Sì, c’è anche il Napoli in questo discorso di mercato. La Gazzetta racconta come anche «il mancato affondo» del club di De Laurentiis abbia convinto Perin a dire sì alla Juventus. Ma la questione è di semplice interpretazione: l’ingaggio offerto da Torino è importante, il Napoli ha diverse opzioni tra le mani (Rui Patricio e Leno, in ordine di fattibilità) e soprattutto non ha certezze sulla prossima guida tecnica. È un’attesa che ci sta, nella quale la Juventus ha deciso di inserirsi.
Probabilmente siamo noi a essere ingenui. Ma continuiamo a non capire come un portiere nel giro della Nazionale possa decidere volutamente di cambiare squadra per non giocare. O, comunque, per disputarsi il posto con un concorrente dalla dimensione più elevata. Tra l’altro, differentemente da Szczesny, non ci sarebbe lo spazio di prospettiva per diventare titolare in futuro. Diciamola meglio: capiamo anche il perché di questa scelta, ma non comprendiamo. Soprattutto in virtù di una condizione di incertezza nella gerarchia dei portieri italiani, con il ritiro prossimo di Buffon.
Perin è allo stesso livello di Donnarumma, l’idea di giocarsi la Champions con il Napoli o la Lazio, per dire, da titolare indiscusso, potrebbe (dovrebbe?) avere la meglio su uno stipendio più elevato. Anche perché, dopo un periodo in cui il “doppio portiere” è stato una moda, tutto il calcio europeo è tornato verso il titolare fisso. Vediamo come andrà.