Le plusvalenze aiutano a migliorare il risultato netto, ma nel frattempo l’indebitamento ha sfondato il tetto dei 4 miliardi di euro.
Il Report Figc
La stagione 2016/2017 è stata «di rafforzamento» per il calcio italiano. Questo, almeno, è il responso del Report Figc 2018, lo studio dalla Federcalcio sullo stato di salute economica della Serie A(relativa alla stagione 2016/2017). La situazione è ancora difficile, ma l’incredibile crescita delle plusvalenze (+84,4% in un anno, fino a 693 milioni) ha sistemato un po’ i bilanci delle società. Nell’ultima stagione, le plusvalenze di mercato hanno inciso per il il 22,4% del valore complessivo della produzione del calcio italiano professionistico. Il fatturato netto aggregato è salito a 2,9 miliardi di euro, mentre il costo complessivo della produzione è a quota 2.752 milioni di euro.
Immagine tratta da Calcio&Finanza
Tuttavia, restano delle criticità. Ad esempio, la ripartizione dei ricavi. Che «resta sostanzialmente invariata rispetto all’anno precedente: i proventi della gestione caratteristica crescono tutti in misura contenuta, salvo i ricavi da sponsor e da altre attività commerciali che fanno registrare un incremento del 15,2%. Le entrate da diritti media raggiungono quota 1.224,8 milioni, in crescita del 9,4% grazie all’incremento dei proventi derivanti dalla partecipazione alle Coppe europee. Stabili invece i ricavi da stadio, che ora rappresentano soltanto l’8% del valore della produzione, nonostante un aumento del prezzo medio dei biglietti del 9,3%».
Il risultato finale è positivo: perdita di 30 milioni complessivi rispetto ai 250 del 2016. Allo stesso tempo, però, cresce l’indebitamento: dai 3.5 miliardi del 2016, siamo oltre i 4 miliardi totali. Ed è una prima volta nella storia del nostro calcio.