L’esercitazione di oggi era mirata alla costruzione di triangoli e sovrapposizioni sull’esterno. Il cross al centro poteva essere anche alto, lontano dall’idea di una prima punta di bassa statura.
I triangoli di gioco e l’attacco all’area di rigore
Tre uomini a lavorare sulle fasce, per creare e (provare a) concretizzare situazioni di gioco diverse. E poi l’attacco dell’area di rigore, o meglio la divisione dello spazio sui cross dall’esterno. Il Napoli studia il calcio di Ancelotti, lo prepara sul campo di Carciato. Il momento più interessante della seduta pomeridiana di oggi è la prova tattica sugli esterni, Ancelotti muove tre uomini come faceva Sarri ma distribuisce il lavoro su entrambe le corsie. Anzi, lavora in regime di par condicio: un’azione a destra, e una sinistra, in perfetta alternanza.
L’esercizio di oggi si è basato sull’apertura laterale del gioco per il cross, secondo un meccanismo sincronizzato, provato e riprovato: palla dal regista verso l’esterno offensivo, scambio veloce con la mezzala e sovrapposizione dell’esterno basso. Tutto veloce, di prima o al massimo a due tocchi, per liberare velocemente il corridoio. Una pura triangolazione.
Dopo, il servizio al centro e l’attacco dell’area, con il centravanti ad aggredire il primo palo e l’esterno del lato forte pronto a ricevere l’appoggio basso, teso, in area di rigore. I passaggi dall’esterno sono stati multiformi, il pallone ha viaggiato per aria e/o rasoterra, anzi Ancelotti ha spesso invitato a gran voce i suoi calciatori: «Guarda in area, guarda in area». È il discorso che portiamo avanti da giorni, è la facoltà di scelta all’interno di un gioco strutturato. I calciatori del Napoli avevano diverse opportunità, in questa prova sul campo, e potevano esercitare a piacimento il loro calcio, a seconda della condizione. Non tutti i passaggi sono andati bene, va detto. Andrà così anche durante la stagione, ovviamente Ancelotti si augura che l’accuratezza e la precisione possano migliorare.
Cambio
Diverse situazioni, lo ripetiamo: l’esterno offensivo è poi stato spostato a ricevere il pallone nei mezzi spazi, una costante di questi primi giorni di preparazione. Quindi, nuova interpretazione e nuovo meccanismo da interiorizzare. È arrivato qualche bel gol al volo, per esempio di Insigne – applaudito dalle tribunette colme di persone.
Ma è il senso, più che l’esito dell’esercizio, ad aggiungere qualcosa al piano tattico del nuovo Napoli. Oggi, ancora di più, sappiamo che la squadra che ha in mente Ancelotti si apre molto sull’esterno, punta a creare superiorità numerica in ampiezza, è un modo per sfruttare alcuni uomini in rosa (per esempio Ghoulam, quando rientrerà a pieno regime). Ci dà un indizio chiaro anche sull’attacco, perché il pallone che arriva dall’esterno non può essere sempre basso o arretrato, ma deve essere anche alto, teso a centro area. Per concretizzare queste situazioni, serve una prima punta “originale”. Non Mertens, diventato un attaccante di tipo diverso, per caratteristiche fisiche e tecniche.
Il Napoli è in fase di costruzione, ma ci sono già indicazioni molto precise. Le stiamo registrando in questi giorni qui a Dimaro, un periodo di preseason che però manca di Milik e Mertens, due personaggi che saranno determinanti per capire quale idea cercherà di sviluppare Ancelotti. Per il momento, sembra evidente che si andrà di centravanti, quello classicamente inteso. Mertens potrebbe smentire questo nostro assunto, tra quindici giorni (di vacanze per lui, di lavoro e/o di mercato per il Napoli) ne sapremo di più.