Sensazioni e dati di fatto dopo la conferenza stampa e due giorni di lavoro a Dimaro: Hamsik regista, la filosofia di gioco e il calciomercato che verrà.
Tra campo e conferenza stampa
È stata una giornata di crudo realismo, in quel di Dimaro. O meglio: di realtà declinata e raccontata secondo un criterio di realismo. Una narrazione iniziata in mattinata, con una seduta d’allenamento chiara nei presupposti e negli esercizi. Ne abbiamo scritto qui, riproponiamo una fotografia breve: il Napoli è una squadra che sembra non poter e non voler prescindere dalla presenza di un centromediano, di un regista, di un metodista, di un volante davanti alla difesa. Ci sono mille modi per definire uno dei ruoli più mitopoietici del codice calcistico, nel Napoli ora c’è un motivo in più per parlare di queste attribuzioni: si chiama Marek Hamsik.
Vi rimandiamo al pezzo linkato in precedenza, al nostro primo approccio alla suggestione di Hamsik “nuovo Pirlo”. E poi facciamo riferimento alle parole in conferenza di Ancelotti, chiarissimo da questo punto di vista: «Per me Hamsik può svolgere perfettamente quel ruolo». Al di là di tutte le spiegazioni – anche progettuali, di De Laurentiis – sono parole programmatiche serie ed impegnative. Nel senso: il Napoli ha scelto di puntare su Hamsik come regista, fin da quando il trasferimento in Cina è sfumato. Non a caso, sul calciomercato, è stato acquistato un interno come Fabian Ruiz e non un reale erede di Jorginho. C’erano dei segnali, ora sono realtà tangibile.
In qualche modo, c’è anche una previsione puramente tattica diestro queste parole: a questo punto, è difficile pensare ad un Napoli che rinunci ai tre centrocampisti. Perché oltre Hamsik, potenzialmente impiegabile in tutti e tre i ruoli, c’è anche lo “specializzato” Diawara, citato da Ancelotti in conferenza, che può/deve essere valorizzato.
Difesa e attacco
Non ci sono state grandi aperture sull’eventuale acquisto di un attaccante, anzi Ancelotti ha anche chiaramente detto che «con Milik, Mertens e Inglese il reparto offensivo è a posto». Noi continuiamo a credere che il Napoli sia in fase di “vigilanza” sul mercato per capire se e come sarà possibile concretizzare un acquisto importante, senza ansie di completamento numerico, perché a quest’organico manca solo il terzino destro. È una situazione veicolata anche da Ancelotti nel suo intervento-fiume, non sono stati fatti nomi ma il riferimento allo slot di laterale basso a destra è stato chiaro.
Per la difesa, Ancelotti è parso abbastanza soddisfatto: la presumibile linea a quattro è varia e completa, e sono arrivate buone sensazioni sul recupero di Ghoulam. Una situazione spiegata dal tecnico con tutti i nomi e i crismi, soprattutto tra i centrali: «Siamo felici sia rimasto Albiol, accanto a Kouliblay. Chiriches e Maksimovic stanno lavorando bene, e poi c’è anche Tonelli». Questa è una nostra interpretazione, più progettuale che delle sue parole, ma pare chiaro che la priorità del Napoli – e quindi anche di Ancelotti – sia il tentativo di “recuperare” il difensore serbo, quantomeno di comprendere quali possano essere i suoi margini di inserimento nel nuovo progetto tattico.
Conclusioni
In ultimo, una breve riflessione sull’atteggiamento in campo e i principi di gioco. Ancelotti è stato chiaro: «Questa squadra, per me, ha valori e conoscenze importanti. Ho le mie idee, ma ripartiremo dai punti di forza dell’ultimo progetto tecnico». Il Napoli sarà ancora una squadra di possesso, di dominio delle partite. Cambierà qualcosa perché cambieranno gli interpreti, ma l’idea di fondo non subirà stravolgimenti. È un’ulteriore conferma, oltre quelle già arrivate dal mercato: questa squadra è forte ed è stata considerata forte, anche dallo stesso Ancelotti. Potrebbe/dovrebbe essere una garanzia abbastanza rassicurante, per tutti.