Incontro col presidente del Napoli: «Sorgerà fuori Napoli, vicino alla Ferrovia». Afragola? «Un campus modello ManCity, eviteremo la fuga dei talenti campani». Ingaggiato Reja
Il progetto Napoli
Qualcuno forse avrà maliziosamente sorriso quando Carlo Ancelotti ha parlato di «progetto Napoli», di «una squadra giovane, di un presidente giovane e di una società che vuole crescere». E invece, nonostante lo scetticismo che incredibilmente – soprattutto in città – continua a circondare il Napoli, la società lavora alla crescita del club e del marchio. Di oggi e di domani. L’oggi è rappresentato dai lavori in corso a Castel Volturno. Il domani è una nuova casa che trarrà ispirazione dal campus del Manchester City, con uno stadio da 30mila posti e un casa per il settore giovanile. A parlarcene è lo stesso presidente Aurelio De Laurentiis che abbiamo incontrato a Dimaro il giorno dopo l’incontro con i tifosi.
Tre campi di calcio e docce nuove
«La settimana prossima tornerò a Napoli, i lavori stanno procedendo velocemente. L’8 agosto sarà terminato il terzo campo di calcio a Castel Volturno, in anticipo di ventidue giorni rispetto alla tabella di marcia». Cronoprogramma che è stato messo a punto dopo la visita di Davide Ancelotti. È lui che sta seguendo i lavori, per conto del padre ma non solo. È lui che dopo la visita di un mese e mezzo fa ha concordato con il presidente una serie di miglioramenti da apportare al centro di allenamento del Napoli.
«Sembra facile – racconta De Laurentiis -. È complesso far comprendere quanto sia difficile mettere attorno a un tavolo i responsabili della zona di Castel Volturno. Occorrono una serie di autorizzazioni per eseguire i lavori. È quella la fase più laboriosa, bisogna avere grande pazienza. Al ritorno dalla tournée all’estero, dopo l’amichevole con il Wolfsburg dell’11 agosto, faremo il punto con Davide Ancelotti. La speranza è che il centro sia già agibile, altrimenti chiederemo ospitalità per i successivi quindici giorni di agosto. Ma poi avremo un centro sportivo completamente rinnovato».
Un macchinario che lavora in assenza di gravità
I campi di calcio saranno tre. «Abbiamo realizzato un muro insonorizzato per i due piani dell’albergo destinati al Napoli. Abbiamo rifatto completamente le docce, ci sarà una vasca da bagno gigantesca per i calciatori, una sauna enorme oltre ad avere acquistato un macchinario da oltre 90mila euro per favorire il recupero muscolare degli atleti». Un macchinario che lavora in assenza di gravità. All’avanguardia, come spiega il direttore sportivo Cristiano Giuntoli. E a Dimaro il Napoli sta testando due lettini rigeneranti per il ritorno arterioso. Se soddisferanno le esigenze dello staff di Ancelotti, saranno acquistati e trasportati a Castel Volturno.
Sala cinema e sala videogame
«Il centro cambierà volto, quando i lavori saranno ultimati inviteremo la stampa per illustrare il nuovo quartier generale della squadra – prosegue De Laurentiis -. Abbiamo realizzato una sala cinematografica, una per i videogame». Lo svago degli atleti è uno dei punti fondamentali della filosofia di Carlo Ancelotti che già al Psg si occupò in prima persona dei miglioramenti da apportare al centro tecnico del club parigino.
Evitare la fuga dei talenti campani
Castel Volturno è il primo step di un programma che guarda più lontano. De Laurentiis racconta del suo nipotino di nove anni che sta per completare le due settimane al campus del Manchester City. «Impara l’inglese e gioca e si allena sei ore al giorno. Il City è un modello. L’obiettivo è di migliorare Castel Volturno per lasciare lì la prima squadra. E poi realizzare la cittadella del Napoli, dove distaccare le formazioni giovanili. Una delle tante accuse che muovono al Napoli è quella di non impedire a sufficienza la fuga delle giovani promesse che vengono attratte dai club del Nord. Ho parlato con un pool di architetti che dovranno realizzare una struttura sul modello di quella del City».
Ingaggiato Edy Reja
«Ci stiamo muovendo lungo due direttrici. Una è quella relativa alle risorse umane. Abbiamo ingaggiato Edy Reja che affiancherà Grava. Ho cercato anche Bollini, gli ho offerto la guida tecnica del Napoli Primavera ma lui ha detto che vorrebbe allenare in Serie B». Alberto Bollini è il tecnico che portò la Lazio Primavera alla vittoria dello scudetto di categoria nel 2013, è stato vice di Reja sia alla Lazio prima squadra sia all’Atalanta.
Un’area di cento ettari per stadio e campus, non a Napoli
«L’altra direttrice – prosegue De Laurentiis – è quella relativa alle strutture. Ho stipulato un accordo con una società di sviluppo e ricerca immobiliare. L’obiettivo è individuare un’area di cento ettari nel giro di sei mesi. Un’area dove possano essere realizzati dodici campi di calcio, e ovviamente lo stadio. L’area è stata già individuata. Ma ora dovranno essere effettuate le analisi dei terreni per vedere che cosa c’è lì sotto. L’area sorge vicino alla ferrovia. Non è a Napoli, perché non voglio stare nel comune di Napoli. Abbiamo sbloccato i lavori per il San Paolo grazie alla Regione Campania. Il Napoli dev’essere un riferimento per l’intera regione. Dal momento in cui avrò l’ok, i lavori dovrebbero durare diciotto mesi».
Afragola
Un’area da cento ettari vicino alla ferrovia. La zona, con ogni probabilità, è quella di Afragola dove da poco è stata inaugurata la stazione dell’alta velocità disegnata da Zaha Hadid l’archistar scomparsa due anni fa. Facilmente raggiungibile sia su rotaia sia su gomma visto che lì c’è un’uscita dell’autostrada.
Lo stadio con la pedana semovente per i concerti
Ovviamente si tratta di un progetto, più di un’idea, che però ovviamente dovrà superare l’esame della fattibilità. «L’idea è di realizzare uno stadio da trentamila posti, sul modello di quelli americani. Con una sorta di pedana che si solleva dal manto erboso per ospitare i concerti». Sembra paradossale, proprio De Laurentiis che ogni estate battaglia con il Comune per le condizioni del manto erboso del San Paolo dopo le esibizioni musicali. «Ma sarebbe diverso, sarebbe una struttura immaginata e realizzata per il doppio scopo. Gli inconvenienti sarebbero minimi, ci sarebbe solo da curare il ricompattamento del manto erboso quando la pedana torna al suo posto». Fondamentalmente si tratta dello stesso concetto, in grande, degli impianti di irrigazione degli stadi. Alle spalle delle gradinate sorgerebbero due maxi-schermi. Ovviamente senza pista d’atletica. Lo stadio sarebbe realizzato in tre anni.
Questo è il futuro. Il presente è Castel Volturno che al più tardi a fine agosto potrà contare su tre campi di calcio. L’interessante e ambizioso progetto di cui ha parlato Carlo Ancelotti, comincia a prendere forma.