Un’operazione da 340 milioni e manca ancora la commissione per Mendes. I costi sono già aumentati con gli ultimi acquisti, la gestione si è un po’ stressata
L’ultimo esercizio in perdita
La domanda è sempre la stessa: come farà la Juventus a consentirsi l’acquisto e soprattutto l’ingaggio di Cristiano Ronaldo? Quesito che si sono posti anche alla Gazzetta dello Sport dove i giornalisti Luca Bianchin e Marco Iaria hanno provato a immaginare la strategia della società bianconera. Società che, ricordano, chiuderà l’ultimo esercizio in perdita (dopo tre di fila positiva) a causa dei minori premi Champions, delle plusvalenze più basse e dei maggiori ammortamenti.
La Gazzetta ricorda che la prudenza è sempre stata la linea guida di Agnelli. Ma sottolinea anche che con l’operazione CR7 la Juve entrerà definitivamente nel club delle grandi d’Europa. Oggi ha un fatturato di circa 400 milioni, ancora lontano dalle big, che aumenterebbe con l’arrivo del fuoriclasse portoghese.
Manca ancora la commissione per Mendes
“Per Agnelli è un mantra la «potenza di fuoco», somma degli stipendi dei tesserati e degli ammortamenti dei «cartellini», sostenibili in base alla capacità del club di generare risorse”.
La potenza di fuoco – scrive la Gazza – è salita a circa 340 milioni – su un fatturato di 400, “la gestione caratteristica si è un po’ stressata e può essere riequilibrata solo da un trading sostenuto. Insomma, l’esercizio scattato il 1° luglio parte già con un saldo contabile negativo”. Cui vanno sommati i costi già aumentati con i recenti acquisti di Emre Can, Perin, Cancelo.
Capitolo cessioni
Servono cessioni. Higuain sicuramente, ma anche “un altro giocatore di primo piano oltre ai giovani in partenza”. La crescita dei ricavi, scrive la Gazzetta, ci sarà ma non sarà immediata. Si pensa a un ritocco dello sponsor di magia, Jeep assicura 17 milioni.
E poi c’è l’indebitamento finanziario “cresciuto a 280 milioni al 31 dicembre (erano 163 sei mesi prima). “L’operazione Ronaldo dovrebbe richiedere un ulteriore ricorso al credito bancario, o a un prestito di Exor (al momento non ci sono avvisaglie di aumenti di capitale, ma non è detto, e sono da escludere coinvolgimenti dei marchi automobilistici di famiglia)”. Nessuna preoccupazione invece per il fair play finanziario.