Le indicazioni in arrivo dal Napoli spingono in questa direzione: nuovo ruolo per Hamsik, in un calcio diverso. Può essere la soluzione giusta?
Una vecchia suggestione
Forse siamo stati i primi a scriverne, già un mese e mezzo fa. Ma ovviamente conta la sostanza delle cose, più della forma e dei tempi. Hamsik regista è una vecchia suggestione, ora diventata praticamente realtà dopo le parole di Martin Petras, uomo del suo entourage. Che oggi ha parlato in maniera chiara: «Marek ha avuto un colloquio con Ancelotti, è possibile che non faccia più la mezzala».
Difficile pensare a una collocazione da attaccante o da esterno, quindi resta “libera” solo la cabina di regia. È anche una questione puramente numerica, nell’attuale centrocampo del Napoli: Allan, Rog, Zielinski, Fabian Ruiz, più Diawara e Hamsik. C’è un solo playmaker, il giovane guineano reduce da due stagioni come alter ego di Jorginho. E poi c’è Hamsik, appunto. Che «probabilmente non farà più la mezzala» e (questo lo aggiungiamo noi) giocherà in una squadra con uno schieramento fluido, costruita appositamente per passare da un reparto di mezzo a due e a tre, anche all’interno della stessa partita. È il potere dei calciatori liquidi, Zielinski e Fabian Ruiz in testa. È il calcio di Carlo Ancelotti, che sembrava dovesse rinunciare ad Hamsik ed ora dovrà/potrà cucirgli addosso un vestito tutto nuovo.
Evoluzione e permanenza
Il racconto è piuttosto semplice: Hamsik non ha trovato l’accordo per lasciare Napoli e il Napoli, è rimasto in una squadra cui è profondamente legato e ora dovrà vivere una nuova vita. Noi del Napolista non avremmo gridato allo scandalo in caso di addio, i tempi e le condizioni sarebbero state perfette per una reciproca soddisfazione. Allo stesso modo, però, non ci deprimiamo per la sua permanenza, soprattutto in vista di un’evoluzione necessaria. Per lui e per il gioco del Napoli, soprattutto dopo una stagione che non l’ha visto eccellere – soprattutto dal punto di vista fisico.
Ecco, questo è il punto: in buone condizioni, atletiche e di contesto, Hamsik può essere un calciatore ancora determinante. Ancelotti è un vero e proprio maestro nella creazione di nuove soluzioni di gioco per i giocatori, da sempre centri-motore dei suoi progetti di squadra. Una dimensione inesplorata per Hamsik potrebbe regalargli una seconda giovinezza, perché magari gli scrollerebbe di dosso la ruggine di un’annata negativa soprattutto per quanto riguarda il rendimento fisico.
Il regista atipico
Come scrivemmo immaginando questa nuova soluzione, Hamsik sarebbe un regista atipico: «Con una squadra meno intensa nel possesso palla, più riflessiva nella costruzione del gioco, Marek potrebbe diversificare le giocate in appoggio. Mancherebbero i tempi per dettare la manovra, forse anche gli spazi che rendono agevole la giocata, ma tutto potrebbe essere compensato dalla pulizia del passaggio, anzi del menu di passaggi. Certo, dovremmo dimenticarci del vecchio Hamsik. O quantomeno dovremmo modificare l’immagine che abbiamo di lui, calciatore che fa regia offensiva e che prova a inserirsi appena può per dare supporto all’attacco». Hamsik, in realtà, ha già giocato da regista con Sarri. Era una regia offensiva, non a tutto campo, per “chiudere” e non per “aprire” il gioco. Però la transizione potrebbe essere spontanea, naturale.
La preparazione a Dimaro sarà un’occasione per verificare queste ipotesi, e per dare ad Hamsik un’estensione della sua legacy a Napoli. È un’opportunità importante per tutti, che lo stesso Marek sembra aver imboccato con il sorriso sulle labbra. Di certo, avrà parlato con Ancelotti dopo che il trasferimento in Cina è sfumato per ragioni economiche. Probabile che il tecnico di Reggiolo sia riuscito a restituirgli l’entusiasmo necessario per iniziare un nuovo capitolo di un lungo, lunghissimo romanzo. A volte, anche degli stimoli tattici e personali nuovi possono creare nuovi impulsi, nuovi circuiti di orgoglio per distruggere il pregiudizio. Hamsik può ancora dare e dire tanto, per questo Napoli. Tra poche ore cominceremo a capire come, in che modo, in che ruolo, con quali prospettive.