Gioco di possesso e in spazi stretti, ma anche transizioni e lavoro diverso sugli esterni. Sta nascendo un nuovo Napoli, ogni giorno di più.
Cose già viste
L’allenamento pomeridiano di venerdì 20 luglio è stato un highlights di un’ora del Napoli di Ancelotti. O meglio: di quello che abbiamo potuto vedere/intuire/capire finora rispetto a ciò che la squadra sarà, e metterà in campo. Gli esercizi svolti oggi dalla rosa azzurra sono già stati fatti, ci sono stati pochi cambiamenti rispetto ai giorni scorsi. L’inizio è stato soft, con un esercizio di possesso in fase di corsa, tre uomini scambiano il pallone in corsa secondo una traiettoria triangolare. È il gioco di posizione che prende vita sul campo di Carciato, un must del Napoli di Sarri che apparterrà anche a quello di Ancelotti. E che apparteneva a Cruijff, come vi abbiamo già raccontato durante le prime ore di questa preparazione estiva.
Poco dopo, è di nuovo il tempo delle transizioni. O meglio: di allenarsi per giocare in transizione, positiva per chi deve far gol e negativa per chi deve proteggere la porta. Situazioni di attacco/difesa in scompenso numerico, quindi giro palla e movimenti ad attaccare gli spazi, mentre la linea cerca di mantenere distanze, compattezza, e di occupare bene lo spazio davanti al portiere. Lo ripetiamo, ci ripetiamo, riportando il concetto espresso ieri da Alfonso Fasano: questa squadra rischierà molto in alcuni frangenti della partita, e del gioco. È – e sarà – il prezzo per l’upgrade tattico che Ancelotti sta studiando, e cercando di concretizzare, dall’inizio del ritiro.
Le partitelle (con variabile)
Dopo, è il momento di applicare questi concetti in campo. In un campo ridotto, per alcune partitelle che ripropongono i temi di un Napoli corto, veloce nel possesso e che lavora in spazi stretti per poi allargarsi all’improvviso. È il gioco da cambiare per isolare gli esterni, così come preannunciato da Davide Ancelotti nell’intervista concessa al Napolista. C’è l’uomo oltre la linea da servire, che non può essere marcato, e che ha il compito di rimettere subito la palla al centro una volta servito.
I tifosi si esaltano per qualche gol un po’ più spettacolare, ci sta, fa parte della narrativa del ritiro precampionato, sono i calciatori che giocano proprio sotto i tuoi occhi. In realtà si vede soprattutto una squadra che costruisce sempre dal basso, che è invitata a farlo, per poi verticalizzare all’improvviso lanciando il pallone in fascia, per gli esterni in isolamento. – come abbiamo scritto sopra. È un Napoli che prova ad essere multiforme e completo senza dimenticare il proprio background. Ce l’hanno promesso/raccontato, lo stiamo percependo, lo scriviamo da giorni, ogni giorno ce ne accorgiamo di più. Dopodomani ci sarà un’amichevole contro il Carpi, un test più probante rispetto al Gozzano per verificare a che punto è questo tentativo di aggiornamento.