Napoli-Chievo lascia buone sensazioni ad Ancelotti, soprattutto per quanto riguarda la compattezza difensiva. Insigne fuori per infortunio.
Napoli-Chievo chiude il programma della amichevoli estive della squadra di Ancelotti. Il tecnico di Reggiolo sceglie una formazione vicina a quella ipotizzabile come “titolare”: Karnezis, Hysaj, Maksimovic, Koulibaly, Luperto; Rog, Hamsik, Fabian; Verdi, Milik, Insigne. D’Anna risponde con una squadra abbottonata, con Djordjevic unica punta e Giaccherini a supporto.
Il primo tempo
Fin dai primi secondi si percepisce il copione del match: Chievo che picchia duro e Napoli nettamente superiore, nella qualità dei singoli e del gioco. Insigne sfiora il gol dopo pochi secondi, poi lancia Verdi secondo lo schema consolidato con Callejon, e il Napoli è in vantaggio. Splendido il tiro al volo dell’ex Bologna, che batte Sorrentino in diagonale. Il Napoli alterna più meccanismi di gioco, il possesso sincopato viene interrotto da cambi di gioco improvvisi ad aprire il campo. Il Chievo è schiacciato nella sua metà campo, le occasioni più nitide capitano ancora a Insigne e poi in ripartenza, ad Ounas. Il francoalgerino è entrato al posto di Lorenzo, colpito duro due-tre volte, soprattutto da Tanasijevic. Insigne esce dal campo zoppicante, poi cammina con difficoltà a piedi nudi prima dell’intervallo. Ma non dovrebbe essere nulla di grave.
La ripresa
Ancelotti inserisce Albiol, Chiriches, Mario Rui, Allan, Diawara e Inglese. Il Napoli non cambia registro tattico, la squadra prova ad esprimersi con velocità sull’asse verticale, tende a cambiare gioco da una fascia all’altra, tiene altissimi i terzini. L’ingresso di Mario Rui sposta l’asse del gioco a sinistra, anche perché Verdi si impadronisce del ruolo di Insigne e lo interpreta alla grande, con qualità. Funziona bene anche l’asse con Fabian Ruiz, che anche nella ripresa resta sul centro-sinistra, con Allan nel suo slot classico. L’uscita di Hamsik “libera” la qualità del centrocampista andaluso, più propenso a farsi vedere, a ricevere palla, ad accendersi nel vivo del gioco.
La prima vera occasione del secondo tempo capita a Mario Rui: azione insistita, palla che arriva in area, ancora a Fabian Ruiz, e appoggio per il terzino portoghese. Il tiro è forte ma centrale, Sorrentino risponde. La partita prosegue così, senza grandi spunti, il Napoli dà sempre la sensazione di poter essere pericoloso, soprattutto in transizione. Il Chievo propone davvero poco dal punto di vista offensivo, non riparte, Verdi imperversa palla al piede e poi viene sostituito da Vinicius. In campo, insieme all’attaccante portoghese, anche Grassi e Tonelli.
Il match scivola verso il finale, si scalda grazie a un’azione personale di Ounas, che parte dalla destra e supera tre difensori del Chievo. Sorrentino esce, il pallone rimbalza a pochi centimetri dalla linea di porta, la difesa del Chievo rilancia. Ounas resta a terra, ma per l’ex Bordeaux è solo una botta. Tanto che la chance successiva della partita capita proprio a lui, che si libera bene sul sinistro e tenta la conclusione in diagonale. Anche stavolta, Sorrentino è attento. Sul corner successivo, ecco il raddoppio: mancano pochi minuti alla fine, cross dalla destra e stacco perfetto di Tonelli. Una sentenza.
Napoli-Chievo finisce così, è un 2-0 che lascia buone sensazioni ad Ancelotti. Soprattutto in difesa, il suo Napoli è apparso sicuro, concentrato, non ha sbagliato praticamente nulla. Colpa/merito anche di un Chievo davvero poco propositivo. In fase offensiva, tante cose di buona qualità. Hamsik e Verdi, soprattutto. Considerando che si tratta di un nuovo acquisto e mezzo, ce n’è abbastanza per essere soddisfatti.