Ochoa sarebbe una (mezza) rivoluzione per il progetto-Napoli: grandi doti da verificare ed effetto-Mondiale da far svanire.
Un (terzo) portiere
Stiamo leggendo da più parti – lo stiamo sentendo anche dalla viva voce di Aurelio De Laurentiis – che il Napoli cerca un portiere. Il terzo portiere, nelle gerarchie presunte e presunte, che però deve essere anche “primo”. Cioè in grado di giocare ad alti livelli, con delle referenze importanti. Ecco che allora si fa il nome del 33enne Guillermo Ochoa, probabilmente il numero uno più “mondiale” di tutti i tempi. Al di là della retorica, è un dato di fatto: l’estremo difensore messicano si rimette al centro del discorso calcistico internazionale ogni quattro anni, ogni volta che c’è la Coppa del Mondo.
Prestazioni eccezionali con la Tricolor, per rendimento ma anche per impatto spettacolare, ed ecco nuove speculazioni sul suo nome. Ora tocca al Napoli, l’unica big europea a cui farebbe comodo un portiere non top, ma in grado di garantire delle buone prestazioni. Le altre sono tutte sistemate, non c’è spazio, Ochoa gioca allo Standard Liegi e di certo sarebbe felice di alzare un po’ il suo stipendio, di circa 900mila euro a stagione. Sarebbe la sua seconda occasione ad altissimo livello dopo il passaggio (negativo) al Malaga, nel 2014, dopo la fine dell’esperienza con l’Ajaccio. E dopo la Coppa del Mondo in Brasile, of course.
La rivoluzione
Abbiamo detto tutto su questa operazione, basta unire i puntini come sulla Settimana Enigmistica. Ochoa sarebbe un buonissimo acquisto per il Napoli, per le esigenze di questa squadra. Ci sono due perplessità, però: intanto, l’avvio di una concorrenza interna e reale per Meret, Karnezis è stato acquistato come chioccia-e-basta, è consapevole di questo suo ruolo, che però si è un po’ ingrandito dopo l’infortunio al titolare designato. Non che il Napoli non si fidi, ma Ochoa rappresenterebbe un colpo (tecnico e mediatico) che metterebbe fine a ogni dubbio. Allo stesso modo, però: un personaggio ingombrante come il messicano potrebbe mettere i bastoni tra le ruote dello sviluppo di Meret? Per dirla meglio: un Ochoa formato Mondiale nelle prime partite della stagione potrebbe essere tolto dal campo al rientro del giovane Alex? Probabilmente, è uno dei due dubbi che frenano un’operazione perfetta, da ogni punto di vista.
L’altra perplessità riguarda il calciatore. L’abbiamo già detto: una sola esperienza “importante”, il Malaga dopo l’Ajaccio, e un fragoroso buco nell’acqua. Tre stagioni in Andalusia con 11 presenze totali, poi il prestito al Granada e infine lo Standard Liegi. È giusto parlare di fallimento, soprattutto se il “titolare” del Malaga nei tre anni di Ochoa è stato Carlos Kameni. Come dire: non Neuer, non Oblak, non Buffon, un buon portiere e niente più. È l’effetto-Mondiale mancato, quello che ora potrebbe guidare il Napoli a un’operazione mai vista prima. Tra l’altro, Ochoa sarebbe il primo messicano della storia azzurra.