Ronaldo potrebbe accedere alla flat tax (voluta dall’ultimo governo nella legge di stabilità 2017) sui redditi esteri: 100mila euro di quota fissa.
La “vecchia” flat tax
Da una parte c’è la Juventus, con la sua voglia di mettere a segno il colpo del secolo e i suoi problemi per far quadrare i conti dell’affare. Dall’altra parte c’è Cristiano Ronaldo, che pare abbraccerebbe volentieri una nuova sfida colorata di bianconero. Anche perché è reduce da un periodo non proprio felice, in Spagna, dal punto di vista fiscale. Anzi, qualcuno sussurra da Madrid che che una delle motivazioni del suo probabile addio sia la scarsa tutela da parte del Real nella vertenza giudiziaria per la sua evasione fiscale. La condanna è stata comminata qualche settimana fa: due anni di carcere (con la condizionale) e 19 milioni di euro di multa.
Proprio in relazione al discorso sulle imposte, Il Mattino racconta un retroscena interessante. Secondo una legge introdotta nella manovra finanziaria del 2017, i calciatori provenienti da paesi esteri potrebbero trovare un vero e proprio paradiso nel nostro paese. Leggiamo: «La norma in questione è una “Flat tax”, niente a che vedere con quella che il governo Conte sogna di introdurre per riformare il sistema fiscale italiano, ma una imposta sostitutiva sui redditi prodotti all’estero. In sostanza, un meccanismo messo a punto per cercare di dirottare sul nostro Paese professionisti, imprenditori e vip di varia estrazione. E per fare in modo che, una volta piantati i piedi sul nostro suolo, queste persone comincino ad investire, acquistare, far girare denaro. Inuna parola,
far crescere ricchezza».
Sempre per Il Mattino, Ronaldo si troverebbe a pagare una quota fissa di 100mila euro per i redditi esteri, «indipendentemente dal Paese in cui questi redditi sono prodotti o se provengano da società estere interposte». Considerando che lo stipendio della Juventus a Ronaldo sarebbe già “tassato” con ritenuta Irpef, il resto dei (tanti) guadagli del calciatore provengono da oltreconfine, e quindi rientrerebbero nella casistica dei 100mila euro. In pratica, «i contratti di sponsorizzazione, i capital gain, le proprietà immobiliari costerebbero sempre e comunque 100mila euro al fuoriclasse portoghese».
Parla il tributarista
Il Mattino scrive in base alle parole di Sergio Sirabella, tributarista di Legalitax. Che spiega come questa possibile agevolazione per i grandi campioni del calcio «possa attirare altre stelle verso il nostro campionato. L’Italia è tra i pochi Paesi europei che ha un regime fiscale così favorevole per professionisti di questo calibro. Inoltre, anche i familiari dei calciatori potranno accedere a un regima fiscale sostitutivo e diminuito. Per loro, basteranno 25mila euro».
Quindi, una condizione che alimenta ancora di più le speranze bianconere. Al netto dei giri di mercato e dei bilanci da “sistemare” con le cessioni, ovviamente.