L’uomo mercato dell’Inter, Piero Ausilio, ha piazzato molti giovani per rispettare i parametri imposti dal Fair Play Finanziario. Non tutti i prezzi, però, sembrano realistici.
Come rispettare il Fair Play Finanziario
Ieri abbiamo scritto del mercato dell’Inter, dal punto di vista delle entrate. Molto, però, è dipeso e dipenderà anche dalle uscite. Per un semplice motivo: secondo i parametri Uefa in merito al settlement agreement in scadenza il 30 giugno 2018, il club nerazzurro avrebbe dovuto mettere insieme plusvalenze di mercato per 50 milioni di euro. Un pezzo di Sky pubblicato questa mattina riassume tutte le operazioni che hanno permesso all’Inter di rispettare la direttiva della confederazione internazionale.
Il pezzo spiega anche (in maniera sommaria) il significato del termine “plusvalenza”: «È la differenza (se positiva) tra il valore di una cessione di un calciatore e l’impatto del giocatore stesso sul bilancio della stagione sportiva in cui viene effettuata la transazione. Se la differenza è in negativo, non si ottiene una plusvalenza, ma una minusvalenza; in caso di parità tra impatto e vendita si ottiene uno zero, che finanziariamente non genera comunque una plusvalenza». Sotto, la tabella degli affari in uscita conclusi da Piero Ausilio, uomo mercato nerazzurro.
(tabella di Sky)
Per rientrare all’interno del settlement agreement, la scelta dell’Inter è stata quella del sacrificio di molti calciatori del settore giovanile. Che, nel frattempo, ha conquistato diversi titoli rilevanti (tra cui due scudetti e una Coppa Italia Primavera nelle ultime tre stagioni). Poche cessioni dalla prima squadra, in pratica solo Santon; Nagatomo, Kondogbia e Biabiany erano da tempo lontani dall’organico di Spalletti. Per il resto, come detto, solo giovani prospetti piazzati in giro.
Abbiamo scritto anche di questo trucco di calciomercato, qualche giorno fa: benché si tratti di affari concordati tra due club, è difficile pensare che Davide Bettella possa valere 7 milioni di euro. Questa la cifra investita dall’Atalanta per il suo cartellino. Si tratta di valori abbastanza “gonfiati”, il tutto però secondo pratiche assolutamente non illegali. Il “problema” è puramente etico, almeno fino a una nuova regolamentazione. Intanto, l’Inter è (quasi) fuori dallo spietato regime del FFP. O meglio: risentirà ancora per un po’ delle sanzioni accessorie, ma ora è un passo più vicina alla “libertà”. Grazie ad Ausilio, e alla cessione dei suoi giovani.