Gli stessi cui ha fatto comodo credere alla favola del masticatore di mozziconi, oggi lo criticano per il nuovo look. Invece lo elogio, per Londra va bene anche il tacco 16
Il Sarri genuino non è mai esistito
La prima uscita di Sarri al Chelsea rinvigorisce il nutrito armamentario di luoghi comuni da italiano medio, un sofisticato susseguirsi di lunghe domande retoriche che fioccano sui quotidiani nazionali.
Dov’è finito il Sarri genuino, il masticatore di mozziconi, l’uomo in tuta che diceva ciò che pensava a costo di apparire scabroso, l’allenatore che ha incrinato la cappa di politicamente corretto sotto cui fatica il nostro calcio malato di ipocrisia?
Azzardo la risposta: da nessuna parte, perché non è mai esistito se non nelle lunghe pagine altrettanto retoriche di una rivoluzione culturale che non è mai comparsa su questo pianeta, ma che il mister ha – gli riconosco – sapientemente costruito e adoperato a proprio vantaggio con giusto profitto. Bisognava essere francamente dei principianti per cascarci e un’enorme parte di tifo e stampa non si è fatta pregare per farlo con tutte le scarpe. Faceva comodo ai tifosi perdenti e contenti di avere un alibi per soffrire meno e ai giornalisti che non riuscivano a credere di avere a disposizione una tale quantità di argomenti precotti da dipanare su tonnellate di pagine senza il minimo sforzo.
Per il Chelsea andava bene anche il tacco 16
Oggi i nodi vengono al pettine e gli stessi che lo avevano blandito ed elogiato per quella illusione fanatica e di comodo usano la medesima vis verbale a basso costo per criticarlo. È sempre lo stesso gioco, noioso, da decenni.
Non avendo mai amato questo allenatore, cui pure riconosco meriti, aggiungo: il Sarri che per la carriera, il prestigio ed il danaro si è dato un tono chic ha tutta la mia approvazione. E se gli avessero imposto il tacco 16 ed il trucco di Ziggy Stardust e lui avesse accettato solo per allenare a Londra, avrebbe fatto ancora meglio. Perché il calcio è bugia come ogni illusione e chi ci casca è sempre colpevole.
In bocca al lupo a Sarri, con l’augurio che non se ne parli più. E che ci si concentri finalmente sulla nuova entusiasmante avventura del Napoli.