Incompreso a Napoli, con Sarri e con Benitez, ora andrà al Milan dopo un’altra stagione interlocutoria. La storia singolare di un calciatore normale.
Incompreso in Serie A
Ivan Strinic ha disputato 26 partite in Serie A, nelle sue due stagioni e mezzo con la maglia del Napoli. Entrambi i suoi allenatori, Benitez e Sarri, gli hanno preferito Faouzi Ghoulam. Fino alla cessione alla Sampdoria, estate 2017, giusto un anno fa. In blucerchiato, un buon inizio e poi il dirottamento in panchina, per motivazioni non propriamente tecniche: l’accordo per andare via a fine stagione, in scadenza di contratto, ha “spinto” Giampaolo a fare altre scelte. Ora Strinic è passato al Milan, giocherà in rossonero insieme all’ex compagno Reina. Prima, però, ha giocato un Mondiale niente male. Fino alla finale.
Come dire: è la storia di un incompreso, che sembra sentirsi ed essere realmente a suo agio solo quando indossa la maglia della sua nazionale. Una dichiarazione di Sarri, durante la stagione 2016/2017, fu sentita e accolta come una battuta, ma in realtà definiva uno scenario di verità. L’ex tecnico del Napoli spiegò: «Mi fa imbestialire che con la Croazia gioca 90 minuti, mentre con noi ha sempre i crampi». Ecco, oggi stiamo vivendo un’altra situazione che descrive la stessa realtà, anche se Strinic è stato in campo 430 minuti per cinque presenze, sostituito tre volte da Dalic e in panchina nel match contro la Croazia.
Ora Mbappé
Toccherà all’ex terzino del Napoli giocare contro la più grande sensazione del Mondiale in Russia, Kylian Mbappé. Non sarà facile, ma intanto lui è il titolare designato e potrà dire, un giorno, di aver disputato una finale mondiale. Non ha convinto Sarri e Benitez, li ha fatti incazzare, poi ha fatto disperare Giampaolo e ora si giocherà il posto con Rodriguez, nel Milan di Gattuso. Magari non avrà avuto l’impatto di Modric e Rakitic e Perisic, ma intanto è lì, a vivere il suo sogno, a far parte di una squadra che sta riscrivendo la storia, portando il calcio slavo in finale per la prima volta. Niente male, per un incompreso.