La Gazzetta ricorda lo sfogo del Bernabeu del presidente della Juventus e dell’Eca e scrive che il doppio incarico Uefa Fifa non fosse più sostenibile
Il doppio incarico
La Gazzetta dello Sport comincia l’articolo sulle dimissioni da designatore Uefa di Collina ricordando lo sfogo di Agnelli al Bernabeu dopo l’eliminazione subita dal Real Madrid: «Qualche riflessione sul designatore e sulla sua vanità va fatta. Si va a colpire le squadre italiane per dimostrare l’imparzialità del designatore, che andrebbe cambiato ogni tre anni».
Quasi quattro mesi dopo – scrive la Gazzetta – Pierluigi Collina lascia la carica di designatore Uefa. Cosa è successo in questi quattro mesi? La decisione di Collina sorprende tutti, anche i vertici italiani dell’Aia. Ufficialmente si è dimesso «per ragioni personali». Per molti, un normale avvicendamento, ma più di qualcuno sussurra che non fosse più «politicamente» sostenibile il doppio ruolo di designatore in Uefa e presidente della Commissione arbitri alla Fifa, che ricopriva ormai da più di un anno e mezzo.
Al suo posto Roberto Rosetti un altro italiano. La Gazzetta ricorda che è stato capo del progetto Var per la Lega di A, è stato responsabile della Video assistance nell’ultimo Mondiale in Russia.