Ha 28 anni, sa giocare anche a sinistra, è molto diligente in fase difensiva e supporta il gioco d’attacco. Ha esperienza internazionale e 36 presenze in Nazionale
Il quarto in difesa, il quinto a centrocampo
Matteo Darmian è un giocatore in grado di adattarsi. Anzi, è un giocatore che ha costruito la propria carriera sull’adattabilità, su un buon rendimento in ogni situazione. Nella sua pagina di Transfermarkt, si legge di come abbia interpretato tutti i ruoli della linea difensiva (terzino destro, centrale, terzino sinistro), ma anche di come sia riuscito a disimpegnarsi più avanti, da centrocampista destro, sinistro e addirittura centrale. Non ci sono testimonianze di questa vita da mediano, è una forzatura che però spiega chi è e come gioca il 29enne finito nel mirino del Napoli.
Il Napoli lo prende(rebbe) proprio per questo. Dopo aver corteggiato e lasciato andare Arias, il club partenopeo si è buttato su calciatori in grado di occupare entrambi gli slot ai lati della linea a quattro. Prima Sabaly, poi Darmian. Che, come quarto difensore e/o quinto centrocampista (in un 3-5-2) ha espresso il meglio del proprio repertorio. Indifferentemente sulle due fasce, con impostazione diversa in base alla situazione.
Correre, difendere, sostenere
Dal punto di vista puramente tecnico, Darmian ha una grande capacità: copre tutta la fascia. Per chi scrive di calcio al giorno d’oggi, la frase esatta è “Darmian ha gamba”. È la definizione dell’esterno difensivo moderno. Non un semplice difensore o cursore di fascia, quanto un calciatore che partecipa a tutte le fasi del gioco, segue la linea quando c’è da difendere e attacca lo spazio in profondità quando c’è da sostenere la manovra d’attacco.
Ecco, Darmian è questo: è un calciatore che ragiona in ampiezza, rimane sempre largo, quando gioca a destra, sul piede forte, percorre corridoi soprattutto esterni, si sovrappone all’uomo offensivo per andare sul fondo e per crossare; a sinistra, invece, tende a presidiare la corsia e poi a rientrare verso il centro per giocare il pallone in maniera più precisa. Perfetto per l’idea calcistica di mister Ancelotti e del suo staff. A differenza di Ghoulam, o di un Cancelo, Darmian non può essere un hub per il possesso, una fonte creativa per la sua squadra. Parliamo di un esterno difensivo più classico, che segue ed esegue il gioco piuttosto che costruirlo. Non a caso, i suoi quattro campionati a Torino si sono chiusi con 9 assist vincenti e la media di un’occasione creata per partita – soprattutto da quinto di centrocampo.
Parlando di Darmian, non facciamo riferimento a un calciatore di grandi qualità offensive. Il suo è un supporto costante e intelligente alla manovra d’attacco, eppure il contributo difensivo può essere sintetizzato allo stesso modo. È un calciatore diligente, con un buon bagaglio tecnico e fisico, ben predisposto alla fase di contenimento: nella sua ultima stagione in Italia, ha superato i 5.5 eventi difensivi di media per partita, tra palle rubate, intercetti, tackle riusciti. Per utilizzare una frase banale: Darmian è un calciatore di ottimo livello, che non sorprende ma non si fa sorprendere.
Il Napoli
L’eventuale acquisto di Darmian inaugurerebbe un’era nuova al Napoli. Contestualmente alla crescita di Mario Rui, la rosa azzurra avrebbe quattro terzini veri. Giocatori non adattati come Maggio e/o Hysaj a sinistra, di cui uno in grado di giocare indifferentemente sulle due fasce. Avrebbe dei co-titolari, figure che in quella zona di campo – vuoi per la scarsa rotazione di Sarri, vuoi per i gap qualitativi – sono esseri mitologici.
Dal punto di vista progettuale, Darmian è un acquisto sensato. Parliamo di un calciatore da Nazionale (vanta 36 presenze), con una buona esperienza europea (il Manchester United l’ha acquistato e lo tiene in rosa da tre stagioni, pur senza averlo mai impiegato in maniera continuativa) e una certa riconoscibilità. È in scadenza nel 2019 a 29 anni compiuti, probabilmente ha l’ultima grande occasione per strappare un contratto importante. Napoli e il Napoli potrebbero essere una buona occasione per rilanciarsi in Italia e guadagnare una cifra significativa.
Lo United non tirerà troppo la corda, a meno di non rischiare di perdere a zero euro il calciatore. Il Napoli non vuole svenarsi, parliamo di un elemento non vicinissimo alla sua politica. Ma anche di un giocatore che rispetta appieno le linee guida disegnate dall’andamento delle cose (vedi l’incertezza sul rientro di Ghoulam) e da Ancelotti. Sì, proprio il tecnico che ha fatto esordire Darmian in Serie A. Era il 19 maggio 2007: Milan-Udinese 2-3.