Quando una città non riesce a sognare, è una città disperata, condannata a morire. Nessuno crede ad Ancelotti soddisfatto del mercato, c’è solo l’ira contro De Laurentiis
Una città che non riesce a sognare, è una città disperata
Spero tanto che stasera a Roma, nei bar e nelle case di vacanza, a Napoli, a milioni di tifosi possano sorridere gli occhi. Mai come quest’anno la preparazione del campionato, il calciomercato, l’attesa dell’avvio del torneo che una volta era il più bello del mondo, sono stati segnati da un clima di polemiche, di attese e delusioni.
Inspiegabile tutto ciò. La tristezza ha prevalso sulle attese e i sogni. E quando una città non riesce a sognare, è una città disperata, condannata a morire.
Questa sera il Napoli dovrà vincere a Roma contro una agguerrita Lazio. È una vittoria scacciapolemiche. Pensiamo al mister, a Carlo Ancelotti che comunque con questo brutto clima c’entra poco. Non si merita questo battesimo, va sostenuto.
Nessuno crede ad Ancelotti
Se lui dice che l’obiettivo di questo calciomercato era non vendere (a parte Jorginho e Reina), ed è stato raggiunto perché non dobbiamo credere alla sua soddisfazione? Tra l’altro abbiamo fatto buoni acquisti e dobbiamo solo superare lo scoglio dell’infortunio di Meret, il giovane portiere promessa di grande carriera.
De Laurentiis
Ma c’è il toro nell’arena che le curve e non solo vorrebbero infilzare senza pietà. È inspiegabile il perché. Certo, il personaggio è arrogante, parla troppo e a “schiovere”, riesce ad essere persino antipatico ma resta uno dei migliori presidenti che il Calcio Napoli abbia avuto.
Con le sue ultime uscite è diventato anche un presidente guerriero, uno che non accetta più di subire ingiustizie. Le polemiche sulla congiura dei media, i sospetti sulle vere proprietà della Roma e delle milanesi. Le critiche sulle scelte della Lega calcio. Ha in mente un progetto di rifondazione del calcio a livello nazionale e internazionale. E poi, a Napoli, vuole lasciare i segni della sua presenza sviluppando il settore giovanile, costruendo un nuovo stadio, rendendo moderno il Centro sportivo.
Lunga vita al Napoli e a Napoli. Che la festa cominci. Orgogliosi di poter gridare Forza Napoli Sempre.
N.B. Il Campionato, almeno oggi che è stato proclamato il lutto nazionale per i morti di Genova, non si sarebbe dovuto giocare, magari rinviando a domani le due partite previste. Ma così non è stato. Stasera faremo un minuto di silenzio per ricordare la tragedia. Un abbraccio vada anche ai nostri fratelli del Genoa.