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Ancelotti si diverte con la rosa del Napoli: comodo 3-0 al Parma e aspetta la Juventus

Partita senza storia. Gol di Insigne e doppietta di Milik. Settima formazione diversa in sette partite. Nove cambi rispetto a Torino. Secondo miglior attacco.

Ancelotti si diverte con la rosa del Napoli: comodo 3-0 al Parma e aspetta la Juventus

Gol di Insigne e doppietta di Milik

Una pura formalità. Una partita senza storia quella del San Paolo tra Napoli e Parma. In un clima improvvisamente freddo, il Napoli supera il Parma 3-0 nella serata in cui Ancelotti sforna la settima formazione diversa in sette partite. E conclude la terza partita della stagione senza subire gol. Segna una rete all’inizio del primo tempo e una all’inizio del secondo. Prima Insigne e poi Milik che nel finale raddoppia. Il resto è accademia. Fin troppa, il Napoli avrebbe potuto vincere con un punteggio ancora più rotondo. Alla fine il conto dei tiri è 26 a 3. Karnezis non compie nemmeno una parata. Il risultato non è mai in discussione. Con 12 gol segnati, il Napoli ha il secondo miglior attacco del campionato. Non male per una squadra cui due settimane fa qualcuno ha attribuito il mal d’attacco.

Il Napoli si presenterà in casa della Juventus con 15 punti in sei partite, a tre lunghezze dai bianconeri a punteggio pieno. Alzi la mano chi quest’estate, con quel calendario, avrebbe scommesso una simile classifica dopo sei giornate. Ovviamente quella di sabato non sarà una partita decisiva. Di certo la classifica conferma che è sempre il Napoli la rivale più temibile della squadra di Allegri. Con buona pace dei pronostici estivi di tutto il giornalismo sportivo nazionale.

Nove cambi rispetto a Torino

Ancelotti ancora una volta mischia le carte e conferma che l’organico del Napoli è una valore aggiunto di questa squadra. Lo ha detto dal primo giorno. E sta dimostrando, di fatto con gli stessi uomini della scorsa stagione, che la rosa non è affatto corta. Effettua nove cambi in formazione rispetto alla squadra iniziale che ha vinto 3-1 a Torino. Fino a un mese fa lasciare fuori nella stessa partita Albiol, Hamsik e Callejon (dimenticando Mertens) sarebbe stato considerato eversivo, oggi sembra la normalità.

Schiera il ventesimo titolare della stagione: Malcuit (interessante). Per la prima volta, rinuncia a Hysaj. In difesa lascia a riposo anche Albiol, al suo posto Maksimovic (buna la sua prova). Restano due calciatori che sono sempre partiti nell’undici iniziale: Koulibaly e Insigne. Schiera il 4-4-2, con una mediana inedita: la coppia centrale formata da Allan e Diawara, più Zielinski e Fabian Ruiz mezze ali. Davanti Insigne e Milik. Ancelotti sfida anche la scaramanzia e lascia in panchina Hamsik, come a Genova e a Belgrado dove il Napoli non aveva vinto. Il Parma, invece, rinuncia a Gervinho sostituito da Ciciretti.

Tre minuti per andare in vantaggio

Non c’è mai partita. Al Napoli bastano tre minuti per andare in vantaggio. Ancora con Insigne al quinto gol in campionato, vice capocannoniere alle spalle di Piatek a segno anche stasera. E la rete nasce proprio dall’inedita catena di destra degli azzurri, con Malcuit che recupera palla e la serve a Fabian Ruiz che si libera di un avversario e serve in area Milik; cross di destro, la difesa non trattiene e Insigne nell’area piccola segna.

A questo punto il Napoli riesce nella titanica impresa di non segnare più nei primi 45 minuti. Potrebbe farne almeno altri cinque, senza dannarsi più di tanto. E invece un po’ cincischia, un po’ gigioneggia, si specchia troppo. Ancelotti in panchina sembra non gradire e mostra insofferenza per questi atteggiamenti di superficialità. La partita, di fatto, non esiste. Il Parma non tira mai in porta e il pallone ce l’ha sempre il Napoli, quasi sempre nella metà campo avversaria.

Il Napoli gioca con il solito 4-4-2 asimmetrico, con Fabian Ruiz e Zielinski che si alternano nell’affondare. Buona la prova dello spagnolo che si conferma ottimo palleggiatore dotato di una invidiabile visione di gioco. Buono anche l’esordio di Malcuit che ha corsa, un discreto cross e se la cava anche nei recuperi difensivi. Fermo restando che l’avversario di stasera falsa qualsiasi giudizio. Milik non si mette quasi mai in mostra, poi si riscatta col gol nella ripresa. Il solito Allan, invece, scuote la squadra con un paio delle incursioni cui ormai ci ha abituati.

Milik la chiude

La lista delle occasioni sprecate è troppo lunga. Riportiamo il palo colpito da Insigne al 32esimo: Allan recupera palla dopo un pressing insistito su Barillà e serve Lorenzo che da fuori area colpisce il legno con un tiro rasoterra.

Nello spogliatoio Ancelotti dev’essersi fatto sentire e il Napoli la chiude a inizio ripresa con Arkadiusz Milik che, liberato da Insigne, da fuori area fa secco Sepe con un sinistro imparabile. Di fatto finisce qui. Il resto è un discreto allenamento con Mertens che prende il posto di Insigne e Verdi sostituisce Zielinski. Ed è proprio Verdi a servire a Milik il pallone da depositare solo in rete. Il polacco obbedisce e festeggia la doppietta lasciando gli ultimi minuti a Ounas.

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