La migliore prestazione di Ospina finora. Hysaj agnello sacrificale. Ronaldo ingarra la partita proprio contro di noi. L’ingiusta espulsione di Mario Rui
OSPINA. Il Napule arriva a dieci gol incassati in sette partite, ma l’Ospina con la maglia del pigiama non sfigura. Anzi. Sicuramente la sua prestazione migliore, sinora. In particolare la giura all’Anziano Portoghese da 400 milioni di euro, in tutti i modi possibili: parando; respingendo a mani aperte; respingendo ancora quella tremenda punizione; riuscendo a opporsi pure in scivolata. Da registrare infine un’incursione da libero fuori area, colpendo di testa – 7
Oltre a tutto questo, respinge anche Mandzukic, all’8’, anche se regala angolo alla Juve. Forse in leggero ritardo su quella palla che Ronaldo fa finire sul palo e che poi finisce magicamente tra i piedi del culoso Mandzukic: se fosse partito un po’ prima magari l’avrebbe presa – 7
HYSAJ. L’Anziano Portoghese è sempre quello che è, ingarra la sua prima vera partita in Italia (e ti pareva mai) e l’onesto faticatore albanese diventa agnello sacrificale, capro espiatorio, vittima designata. Cristiano ne fa polpette per il sugo della domenica e i primi due gol originano dall’impotenza e da una cappellata di Hysaj. Perdipiù in una partita tesissima dove contano ogni secondo e ogni singolo episodio, lui sbaglia l’unico cross che si ritrova tra i piedi al 35’. Una serata da incubo – 4,5
Un disastro – 4
ALBIOL. Vorrei osare, cara Ilaria, e dirti che là dietro è stato il migliore. E quando gli tocca l’irrefrenabile Cristiano lui se la cava sempre – 6,5
Probabilmente hai ragione. Sul taccuino ho annotata una sola macchia, registrata al 3’, quando regala palla alla Juve sbagliando il tocco – 6,5
KOULIBALY. Qualche errore da brividi lo commette ma in paio di occasioni stoppa Mandzukic, ricorrendo al sedere, e Dybala. In dieci, si dimostra leader sfondando al centro e anche davanti – 6,5
Non sono passati nemmeno quattro minuti di gioco che già si propone fino al centrocampo, ma non trova compagni per appoggiare – 6,5
MARIO RUI. I primi magici venti minuti del Napule ci consegnano un Mariotto Rui esplosivo, che fa girare tutta la fascia sinistra. Poi la squadra tenta di gestire e lui si consuma tra sbagli e troppa foga nervosa. In ogni caso la sua espulsione è ingiusta – 5,5
Entra pieno di buoni propositi e di grinta. Viene travolto, spinto, buttato via con forza, ma combatte e morde come sa e come può. Al 42’ va alla conclusione e sfiora di pochissimo il lato del palo. Completamente fermo sul secondo gol di Mandzukic: lo lascia libero di tirare come e dove vuole. L’espulsione è del tutto immotivata, oltre che ingiusta – 5
ALLAN. Un tempo c’era il qualunquismo, e c’è ancora per certi versi. Allan invece accoppia teoria e prassi dell’ovunquismo, nel senso di essere ovunque, come capita ai santi col fenomeno della multilocazione. Il migliore, a partire dalla palla che intercetta e conduce al gol del ritrovato Ciro – 7,5
Si inserisce in una verticalizzazione sbagliata della Juve, prende palla, la passa a Callejon e da lì a Mertens che fa gol. Un’azione tutta di prima che ci illude per un po’ che lo spirito è giusto, il piglio pure e forse anche la serata. Dopo aver preso il cartellino giallo quasi scompare dal campo. Non va più ai contrasti, perché sa che rischia, che quando si gioca contro la Juve si rischia sempre. È lui che segnala a Banti che Ronaldo, per la seconda volta, tira a gioco fermo, ma Banti non estrae nemmeno un cartellino giallo. Allan sa che quando si gioca contro la Juve le regole non valgono per tutti: per questo ci mette meno forza nei contrasti, per non prendere il secondo giallo – 6,5
HAMSIK. Diciamo che di lui, stasera, ricorderemo solo il salvataggio su Pjanic, dopo la punizione di Cristiano deviata da Ospina – 5
All’11’ si allunga troppo la palla e tocca ad Albiol recuperare di forza. Al 17’ fa una splendida apertura per Callejon che arriva sulla destra e che nessuno ha visto. Su Pjanic si supera. Poi basta – 5
FABIAN RUIZ dal 69’. Non fa nulla per farsi notare, nonostante venti minuti a disposizione – senza voto
Il suo ingresso è stato solo una evanescente speranza – sv
ZIELINSKI. In una partita decisa da episodi, poteva trovare il colpo da top player e invece trova il palo, appena scesi in campo. Indi risente dell’alternanza tra buio e luce dei suoi compagni. Però spreca una palla, al limite dell’area, intorno al 40’ – 6
Si è visto poco, a parte quel palo, anche se ad un certo punto era uno dei più vivaci – 6
MALCUIT dal 60’. Il Napule è in dieci quando entra e deve coniugare prudenza e spinta: un gioco a somma zero che non incide. Bonucci gli sfila alle spalle sull’angolo del terzo gol non colorato – 5,5
Non è che non entri bene in campo, ma forse entrarci meglio sarebbe stato chiedergli troppo – 5,5
CALLEJON. Il passaggio di prima intenzione per la rete di Ciro è platonico, che unisce l’intelligenza dell’Iperuranio, dove risiedono le idee, al mondo della realtà. Purtroppo per noi, fallisce il pareggio tirando tra le braccia di Szczesny – 6
Si divora il gol che ci avrebbe portati al pareggio e costringe noi a divorarci le mani – 6
MERTENS. Il gol arriva nei già citati primi venti magici del Napule. Il resto è sofferenza, tranne quel tiroagggiro al 56’, che peraltro poteva trasformare in un cross per Callejon libero. La sufficienza è per la marcatura – 6
Lo ricorderemo solo per quel gol, perché non ha fatto nulla di più – 6
MILIK dal 60’. Regala un assist d’oro a Callejon – 6
Poche altre le palle che tocca – sv
INSIGNE. Stavolta si perde sul prato dello Stadium. Talvolta lento o confuso, la sua serata per niente felice è racchiusa in quei tentativi di dribbling schiantatisi contro la difesa bianconera o in quella punizione respinta dalla barriera, alla fine – 5
E in un tiroaggiro del tutto inutile. Non capisco come faccia a provarlo ancora, dopo aver visto cosa può diventare con Carletto – 5
ANCELOTTI. Siamo solo alla settima e il cammino è lungo. I primi venti minuti sono una certezza per noi e Re Carlo. Forse, e qui rischio di essere blasfemo, Ilaria, il suo errore è stato quello di affidarsi ai titolarissimi. Ma coi se e coi ma non si arriva da nessuna parte. Affidiamoci alla sua saggezza e alla sua bravura – 6
Credo che, al di là del pessimo arbitraggio, Fabrizio, la partita l’abbiamo persa noi scomparendo dal campo dopo il primo gol e venti minuti di gioco micidiale di fronte al quale la Juventus non ha capito niente. L’abbiamo persa mangiandoci il gol di Callejon e ricominciando a giocare benissimo quando siamo rimasti in 10, consapevoli, purtroppo, di aver perso forze e tempo prima. Poi, è vero che in un paese normale (e di sicuro in Europa), per aver tirato a gioco fermo Ronaldo sarebbe stato espulso dopo due gialli, che Bonucci pure sarebbe stato ammonito, che l’espulsione di Rui è stata dettata da quella che Ancelotti con signorilità chiama superficialità, ma non è quello il punto. Magari fossimo a casa di Ancelotti, adesso! Potremmo consolarci anche noi versando champagne in quella coppa del 2003, potremmo brindare alla rivoluzione che ancora continua. Perché anche da questa partita viene fuori un Napoli in crescita, sicuramente l’unica squadra del campionato che può contendere il vertice alla Juventus. Non sarà quest’anno? Può essere, ma Carletto ci porterà in vetta. Del resto, se un po’ i libri insegnano a comprendere meglio chi li ha scritti, Carletto questa se la legherà al dito perché la reputa una sconfitta ingiusta. E comunque siamo solo al 29 settembre – 6
ARBITRO BANTI. Senza ricorrere a insulti o al vittimismo piagnone, diciamo che il suo arbitraggio ha condizionato la partita e il risultato. La gestione dei cartellini gialli è stata a senso unico, contro di noi, mentre ha graziato un plateale fallo di mano di Chiellini. E l’espulsione di Mario Rui rompe la barriera della decenza: una fiscalità vergognosa – 2
Hai detto tutto tu. Io ho già detto nelle righe precedenti. Non vale la pena spendere una parola in più – 2