Con Malcuit li ha provati tutti, tranne gli infortunati. Abbiamo un terzino destro che sa fare i cross. Persino Maksimovic è trasformato
KARNEZIS. A posteriori, Ilaria cara, possiamo dire che la riserva ellenica è stata schierata giusto per fare numero – senza voto
Il Parma nulla fa, ma pure Karnezis si sta trasformando: al 59’ si chiama forte e chiaro il pallone e interviene sicuro – sv
MALCUIT. Il Napule di Re Carlo provoca emozioni infantili, per la serie: ogni volta una bella cosa da scoprire. È la bellezza letteraria dell’ancelottismo: lo stupore per le sorprese, come nella regione borgesiana di Uqbar. Tutto questo per dire che il biondo franco-algerino sa fare i cross, specialità sconosciuta su quella fascia, senza togliere nulla all’albanese nostro – 7
Nulla gli voglio togliere ad Hysaj, per carità, e riguardiamo pure Malcuit per valutarlo almeno su due partite e su avversari più pericolosi, però, Fabrì, io sono rimasta a bocca aperta. Un terzino destro che fa cross precisi e pure fantasiosi io non me lo ricordavo (Malcuit ne ha sbagliato solo uno). Credevo, dopo anni di Maggio ed Hysaj – sempre senza togliere niente a nessuno – che i cross ai terzini non gli insegnassero proprio a farli, o che fosse troppo difficile farli dalla destra, per non so quale motivo. E poi arriva Ancelotti e mette in campo Malcuit. Si propone di continuo avanti agevolando i compagni e creando giocate interessanti. È vero che l’azione del primo gol di Insigne parte ufficialmente da Ruiz, ma è Malcuit che gliela passa deliziosamente per dare modo a Fabian di imbeccare Milik che la regala ad Insigne per fargli sfoggiare la maglia di Chiriches e fare un ulteriore dono a Vlad. Un’azione corale, che sa di amore e bellezza, di solidità di squadra, amicizia. C’è anche in fase difensiva, sempre pronto al raddoppio. Al 51’ fa una mezza malattia che lo fa arrivare dentro l’area, al limite, girarsi e rimettere la palla in mezzo per Milik che però non ci arriva. Rivediamolo per valutarlo meglio, per carità, ma intanto io lo amo! – 8
MAKSIMOVIC. Il Parma non attacca mai, Gervinho non c’è e il ritrovato corazziere serbo fa un ottimo rodaggio contro Inglese e Ciciretti, fermati più volte con quella sicumera degli ormai lontani tempi granata. Complimenti, davvero – 6,5
La rivoluzione di Re Carlo trasforma anche lui. Forse una delle migliori prestazioni da quando veste la maglia del Napoli, e Inglese non era un cliente facile – 6,5
KOULIBALY. Il Maciste Nero si rilassa e mette sotto a faticare Maksimovic. Sabato c’è la squadra che ha speso 400 milioni di euro per l’anziano portoghese (cioè un quarto di decimale nel rapporto tra Pil e deficit per la manovra finanziaria dei gialloverdi) e lui torna sul luogo del delitto, proprio come un assassino – 6
Perché faticare quando hai un compagno in forma come Maksi? Bravo Maciste, ti aspettiamo sabato, naturalmente indossando la maglietta Napolista – 6
MARIO RUI. La rivoluzione di Re Carlo è tale e quale a una miniera appena scoperta di tante pepite d’oro. Tra queste il ruolo dei terzini nella spinta propulsiva del riformismo, per citare il nostro caro direttore Gallo, Ilaria. E rivoluzione e riformismo non sono un ossimoro in questo caso. Per la cronaca: al termine di un’azione “alla mano”, il nostro Mariotto Rui la piazza bene ma Sepe gli nega il gol – 6,5
Chissà, forse dietro si annoiava, ma si è fatto vedere avanti di continuo. Una bella spinta con il solito accordo di modi e tempi con Insigne – 6,5
ALLAN. Al 24’ fa una poderosa incursione nell’area avversaria e a me viene in mente Bud buonanima che sfonda gli odiati americani in “Lo chiamavano Bulldozer”. Nel pressing scientifico del primo tempo è lui il trapano che buca e inchioda gli emiliani – 7,5
Sul mio taccuino l’ho annotata come “incursione spacca tutto”. Quella, Fabrizio, era una palla completamente persa, lui invece, a forza di spallate e opposizione di gambe riesce a strapparla. Corre e corre, poi cerca di metterla in area, ma finisce contro i cartelloni pubblicitari. Allan è l’immagine della potenza e dell’ubiquità: lo vedi a destra, dopo un attimo lo ritrovi a sinistra e se non stai attento ti spunta dietro e davanti, dove capita. Ma di una cosa puoi stare certo: se hai una palla tra i piedi o tra le mani quello te la toglie di forza – 8
DIAWARA. Un’altra dote rivoluzionaria dell’immenso allenatore che ci è capitato in sorte è la sua capacità di infondere serenità. E Diawara appare sereno come non mai, sciolto, buon amministratore delle centinaia di passaggi della squadra, soprattutto adesso che il profilo del quattro quattro due è più nitido – 6,5
Ho notato anche io quella scioltezza. Certo c’è da dire che il Parma non è stato mai offensivo, anzi, che non ci ha capito proprio niente, ma la serenità di Diawara era palpabile anche attraverso lo schermo della televisione – 6,5
FABIAN RUIZ. La fantasia al potere di queste prime sei giornate ha persino raddoppiato il dogma ispanico là a destra. Non più solo Callejon ma anche Fabian Ruiz. I due sono completamente diversi e si vince comunque. Da lui origina la prima rete. Mostra una notevole propensione a fiondarsi in avanti – 6,5
Della prima rete ho già detto a proposito di bellicapelli (Malcuit). Aggiungiamo per Fabian i bei cross, i recuperi, la freschezza di cervello che gli fa scovare spazi negli stretti e la grinta della lotta. Per me è bellissimo – 7
ZIELINSKI. Quando parte è potenza inafferrabile ma stasera si divora almeno due occasioni per segnare (quella al 20’ è clamorosa) e talvolta diventa lezioso nel fraseggio coi compagni – 6
Forse il peggiore in campo, se proprio bisogna indicarne uno. E non perché non si proponga, anzi, è una spina nel fianco per la difesa del Parma, ma non vede i compagni e lancia alle stelle due volte (anche tre, forse). L’urlo con cui credo che tutti i tifosi lo abbiano accompagnato inascoltati è stato: Piotr sfonna la rezzaaaaaa – 6
VERDI dal 76’. Entra e va subito sotto rete: il suo tiro sbucciato finisce ad Arcadio che spara la doppietta – 6
Basta dire questo: la palla per il raddoppio di Milik arriva da lui. Il voto è solo perché gioca poco – 6
MILIK. Un assist e due gol: fa il regista offensivo e il centravanti. E il primo gol è un fulmine strabiliante che lascia senza fiato. Da rivedere ad libitum – 7,5
Occorre bellezza anche per godere dei regali. E lui lo fa con quello che gli fa Lorenzo da centrocampo: il dono è prezioso e perfetto e lui lo coglie e gli rende giustizia. Corre e poi insacca con potenza, segue un’immagine deliziosa, quella sì da rivedere in loop: lo sbuffo della rete e l’esultanza per la doppietta – 7,5
OUNAS dall’85’ – senza voto
Nessuna annotazione sul taccuino – sv
INSIGNE – Un altro golazo da vero nueve. Indi, si ricorda dei vecchi tempi e centra il palo con un tiroaggggiro dei suoi, dopo quel pallone scippato da Allan. Sul prato verde la sua vita è cambiata in due mesi esatti. In meglio. Un altro capolavoro di Re Carlo – 7,5
La gioia di essersi scoperto attaccante è prima di tutto sua. Credo che quando un giovane campione si ritrova davanti ad un mare di possibilità, riuscendone a realizzare una in poco meno di due mesi sia una cosa talmente impagabile da regalargli quel sorriso che ci mostra con il primo gol. Al 31’ un altro palo (quanti ne abbiamo già presi quest’anno?). Sul tiraggiro si sconforta da solo. Fa un gesto della mano come a dire: ma che me ne faccio di ‘sta roba, ora che Carlo mi ha dipinto un’autostrada davanti? – 7,5
MERTENS dal 68’. Verrà il suo momento d’oro, certo che verrà – senza voto
Entra con il piglio di chi vuole fare gol. Basta questo – sv
ANCELOTTI. Cara Ilaria credo sia ora di fare la prova della verità ai nostri quattro lettori, con un test a domande. La prima, per questo turno infrasettimanale: Carlo Ancelotti dopo aver vinto in quattro nazioni coppe, trofei e campionati è venuto a Napoli: perché? A) per sistemare il figlio Davide; B) per fare il gestore (di una pompa di benzina?); C) per la cucina tipica partenopea. Baci a tutti – 8
Con Malcuit li ha provati tutti, tranne gli infortunati. Pensa che meraviglia sarà vederlo allenare e trasformare, se possibile, anche Ghoulam, Fabrizio! Quest’anno il lavoro più difficile peri tifosi allenatori sarà azzeccare le formazioni. Ergo: per gli allenatori veri, quelli delle altre squadre, preparare le partite. Perché quando giochi con tutti e in questo modo non c’è storia da prevedere. È una sorpresa ogni volta. Uno spettacolo. Una rivoluzione. Tutti hanno una possibilità con Carlo. Tutti sanno che può arrivare il loro momento. E nessuno vuole deludere chi offre un’opportunità, nella vita. La certezza e la riconoscenza della fiducia: ma quale motore può essere più forte, in un uomo, per spingerlo a migliorarsi, se non questo? – 8
ARBITRO DOVERI. Stasera non c’è stata storia, quand’è così l’arbitro non si nota – 6
Manco il silent-check sul presunto fallo di mano si è notato. Ma chissenefrega! – 6