ilNapolista

Il gol di Insigne è figlio del pressing alto del Napoli (come con Lazio e Milan)

Ricostruzione per fotogrammi della rete di Insigne: l’atteggiamento proattivo, la difesa alta, la verticalità della manovra diretta.

Il gol di Insigne è figlio del pressing alto del Napoli (come con Lazio e Milan)

Pressing alto

Nell’analisi tattica di Napoli-Fiorentina, Alfonso Fasano ha descritto così il gol di Insigne in combinazione con Milik: «L’incrocio tra i due attaccanti, per esempio, è un automatismo stimolato dal passaggio al 4-4-2, che accorcia le distanze in avanti. Ancelotti pensava che questo cambiamento avrebbe potuto portare i suoi frutti, e ha insistito su questa disposizione anche dopo la girandola dei cambi».

In realtà, la rete realizzata dal Napoli nella partita di sabato nasce da un altro (doppio) meccanismo pensato ed attuato da Ancelotti per la sua squadra, anche prima del match contro i viola: il recupero palla in zona alta di campo e l’immediata ripartenza in verticale. In una discussione di redazione qui al Napolista, qualcuno ha parlato di Settimana Enigmistica: «Sono stati uniti i puntini. Da Koulibaly, ad Hamsik, poi Milik e infine Insigne». Una metafora interessante, solo che i disegni nascosti della Settimana tendono ad essere circolari, oltreché lineari.

Reperto numero uno

Tutto inizia da qui, dal baricentro altissimo al 78esimo minuto. Ancelotti, nel postpartita, ha spiegato come il Napoli abbia accusato degli squilibri perché troppo voglioso di vincere la partita. Quattro uomini in pressing alto a meno di un quarto d’ora dal novantesimo sono la dimostrazione fattiva di questo atteggiamento. Ma il punto da analizzare riguarda anche lo sviluppo del pressing, attuato in maniera perfetta in questa situazione. Come si evince dal prossimo fotogramma.

Reperto numero due

La Fiorentina decide di giocare il pallone in costruzione bassa; il Napoli rispetta il suo dna aggressivo in fase difensiva e si sbilancia seguendo la traiettoria del pallone. Hamsik ed Allan, nominalmente centrali di centrocampo, sono entrambi in pressing sul portatore, a pochi metri da Ounas e da Hysaj che accorcia la linea difensiva. La mancanza di spazi in verticale costringe il calciatore della Fiorentina (Chiesa, nella fattispecie) a un passaggio all’indietro.

A questo punto, si è avverata la magia proattiva del pressing. Il Napoli ha indotto la Fiorentina a una giocata forzata, perché il destinatario del passaggio di Chiesa (Biraghi) sarà pressato da Insigne, rimasto in posizione altissima (vedi frame di sopra). Inevitabile il lancio lungo in avanti, in una zona in cui c’è meno densità. Il Napoli è rimasto concentrato, ha mantenuto buone distanze e spaziature in campo; e allora il pallone è preda della linea difensiva. Koulibaly, nella fattispecie, ha accompagnato la pressione alta e può giocare il pallone (impreciso e corto, perché forzato) con facilità. Lo vediamo nel terzo fotogramma:

Reperto numero tre

Koulibaly anticipa l’avversario diretto, trova Hamsik con un passaggio facile e a questo punto il pallone è recuperato. È un gol simile a quello realizzato contro il Milan, non tanto nello sviluppo (quella fu una palla recuperata di tipo “puro”, con Zielinski ad attaccare Biglia durante il possesso) quanto nel principio di riferimento: difesa alta e proattiva, pressing a indurre l’errore, che sia nel primo controllo (come contro i rossoneri) o nell’appoggio lungo (come sabato sera).

A quel punto, si aziona la qualità di Hamsik, Milik e poi Insigne. È la seconda fase dell’idea di calcio di Ancelotti, che nelle interviste concesse da luglio ad oggi ha parlato sempre di velocizzare verticalizzare la manovra offensiva. Ebbene, è andata proprio così: tre passaggi, i puntini della settimana enigmistica uniti con estrema rapidità. E poi Insigne che chiude il disegno con un tocco in diagonale di grande intelligenza.

È un gol costruito, molto simile anche al primo contro la Lazio e al terzo contro il Milan, in cui la posizione alta della linea difensiva ha agevolato il recupero immediato, e in zona avanzata, del possesso palla. È il bello del calcio per principi, per cui alcune situazioni si ripetono in maniera identica e poi possono andare in maniera diversa nello sviluppo successivo. Il Napoli di Ancelotti resta una squadra propositiva, che cerca di imporre i propri ritmi in fase difensiva. Una pressione organizzata bene, così bene, al 78esimo di una partita tesa come quella contro la Fiorentina, è la dimostrazione tangibile di questo atteggiamento.

ilnapolista © riproduzione riservata