Lorenzo migliore in campo. Ounas il peggiore. I pagellisti concordano sulla prova positiva di Ruiz e sulla serataccia di Allan
OSPINA. Smaltita la sbornia di Genova, non solo non fa danni ma è anche decisivo su quel tiro di Boakye, il nero dei serbi (quasi un ossimoro in quella terra), originato da una cappellata galattica di Ounas. Tra lui e la parola sicurezza ancora ce ne passa, ma i nostri timori rispetto all’esordio sono diminuiti – 6
Sciolto nel giocare la palla anche con i piedi. Si fa trovare preparato poco prima del 45’ su un tiro non difficile ma insidioso. Molle al 57’, su una palla lentissima su cui si allunga più lento ancora, come un pachiderma spiaggiato. C’è poi la bella parata su Boakye. Sulla cappellata galattica torneremo oltre – 6
HYSAJ. Anche lui in ripresa dopo Samp e Fiorentina. Più pimpante nella pugna manifesta però i soliti limiti nell’ultimo passaggio, atavica conseguenza dei suoi piedoni fucilati – 6
Nel primo tempo meglio, sul finale cala. Nel complesso una partita sufficiente – 6
ALBIOL. Fa una cazzata, tenta di rimediare e viene ammonito. Per fortuna che la Stella Rossa non è granché. Per il resto amministra con giudizio una partita a senso unico, nella metà campo dei biancorossi – 6
Annoto solo quell’errore. Per il resto è andato benissimo – 6
KOULIBALY. Talvolta cerca di sveltire la fase di impostazione e avanza palla al piede, come quando recupera una palla promettente al 45’ che poi si perde nel nulla. Spavaldo, senza incertezze, non disdegna di fare lo spazzino che spazza via modello oratorio – 6,5
Attento e preciso più di Raoul. Si propone anche in avanti, cercando il gol di testa. Almeno tre salvataggi e due o tre palloni recuperati bene – 6,5
MARIO RUI. Spinge e crossa, crossa e spinge. E’ suo il primo traversone un po’ lungo per la capoccia di Arcadio il Polacco. Al 18’ s’infila pure nell’area avversaria, da vera ala, indi batte una punizione insidiosa. Un repertorio completo, ma condito da qualche errore di troppo negli appoggi – 6,5
Sulla fascia si propone finché può con giocate cazzute e intelligenti nei primi venti minuti. Una bella lotta con Stojkovic, che guadagna fallo solo perché è più navigato, ma la pertinacia che ci mette Mario è notevole. Al 50’ c’è da registrare quella bellissima punizione di cui parli, secca, che sembrava entrare dentro la porta ma che invece sfiora solo la traversa: se avesse tirato più piano sarebbe entrata. Tre quattro cazzate però le fa pure lui. Gli darei 6, sinceramente, ma ci ha provato con tutta l’anima e si becca il mezzo voto in più – 6,5
ALLAN. Il mostro è umano, Ilaria cara. Perde palla e s’inguacchia di giallo per evitare il peggio. Subito dopo ne combina un’altra, da film horror, e Re Carlo gli porta il conto, “E sono due”, cazziandolo. Rischia persino il rosso – 5,5
Una serataccia. In più quel giallo avrebbe potuto evitarlo – 5
MERTENS dal 60’. In un quarto d’ora, il Napule passa dal quattro–quattro–due al quattro-due-quattro e il redivivo Ciro ha una delle occasioni più nette, su assist tesissimo di Callejon. Peccato – 6
Ci prova a tagliare sui lanci di Callejon ma non gli riesce. Più vivace di Allan ma non è che porti chissà quale giovamento alla squadra – 5
FABIAN RUIZ. In giro c’è depressione e delusione per il risultato. Ma il carlismo comincia a prendere forma e là in mezzo, nonostante il caos da frenesia o da lentezza, svetta l’elegante Fabian, padrone assoluto dei passaggi. Un dato oggettivo. E a me non è dispiaciuto. Anzi – 6,5
Manco a me, anzi. Ha una bella visione di gioco, elargisce palle fantasiose e precise che spesso sono un colpo d’occhio meraviglioso. Un gran bel regista – 6,5
ZIELINSKI. Riassume la dittatura sterile o impotente, fai tu Ilaria, degli azzurri. Esplode quando c’è da esplodere poi caracolla due volte due davanti a Borjan, il pipelet della Stella Rossa, e tutto svanisce. Epperò pitta assist da cineteca per il connazionale Arcadio – 6,5
Solita eleganza, ma ha almeno due occasioni nel secondo tempo e se le lascia sfuggire. A proposito di assist per Arcadio, delizioso il modo in cui lo mette in movimento mi pare al 30′ – 6
HAMSIK dal 75’. Per un quarto d’ora gli tocca reggere nella terra di mezzo in compagnia del solo Fabian Ruiz e non sfigura. Ed è il momento peggiore della partita, quello in cui i serbi si confermano maestri delle sceneggiate e delle perdite di tempo – 6
Infatti se la cava benissimo, secondo me – 6
CALLEJON. Decisamente più rotondo il suo contributo rispetto al passato. Cioè meno nervoso, con quegli strappi di classe. Più mezzala che ala nel nuovo Verbo ancelottiano, Callejon s’applica con la consueta intelligenza e costanza e il dialogo con Insigne incrementa la sua inclinazione all’assist. Pure lui poteva segnare. Che ciorta Ilà – 6,5
Al 35’ ci pensa lui a farsi tutto il campo all’indietro per andare a recuperare una palla pericolosa e accompagnarla verso Ospina. I suoi tiri a pescare i tagli di Mertens sono divini. Butta via un pallone che poteva cambiare la partita – 6,5
OUNAS dal 75’. Azzecca solo una cosa buona: il passaggio per Mertens. Poi prende il sopravvento l’ansia da prestazione e insiste invano, sfondando il limite della nostra irritazione. Perdipiù stava per mandare in gol Boakye – 5
Perde palla e la Stella Rossa va a tirare: per fortuna Ospina c’è. Troppo impreciso, sbaglia tanto, troppo. Mai una volta che sia riuscito a saltare l’uomo. L’esperimento, stavolta, va male – 4,5
MILIK. Il Napule ha il mal di gol, non c’è dubbio, ma l’ambo Arcadio-Lorenzo funziona meglio di quello composto da Ciro e Lorenzo. E’ così se vi pare. Centra due volte Borjan. Non me la sento, Ilaria, di andare sotto la sufficienza – 6
Quando al 12’ Koulibaly in area travolge e atterra il difensore, lui gli passa sopra senza degnarlo di uno sguardo perché vuole giocare. Va ad aiutare anche dietro quando necessario. Punto di riferimento per i compagni, che lo cercano spesso. Nemmeno io scendo al di sotto del voto che basta per essere promossi – 6
INSIGNE. E’ il jolly Magnifico di Re Carlo. La fantasia al potere dopo lo stalinismo carismatico del Dio Modulo degli ultimi tre anni. Uno spettacolo vederlo giocare: al solito ci prova in tutti i modi. E quella traversa è la foto della serata, altrimenti staremmo qui a parlare con ben altro vigore – 7
Attivo e propositivo, tra poco Carletto lo piazzerà in tutti i ruoli se continua così. Il migliore in campo. Peccato non ci abbia creduto abbastanza sulla papera di Borjan – 7
ANCELOTTI. La marcia nel girone dell’inferno comincia con un punto striminzito ma la partita di stasera non può che infondere fiducia nel futuro. E non è detta l’ultima parola. L’approccio è cambiato e la squadra conferma il buono di sabato scorso, contro la Fiorentina. Bisogna credere, avere fede, sostenere la marcia carlista – 6
Il Napoli domina. Inizia con belle verticalizzazioni, controbilanciate da alcuni errori, fisiologici quando si cambia gioco. Ma il bel gioco c’è. Forse è la migliore partita dopo quella contro il Milan, che fu bella solo per la rimonta straordinaria. Il Napoli cambia di settimana in settimana e si avvicina a quell’entità altra che sarà solo di Carletto. Certo, contro una squadra come Stella Rossa bisognava vincere e noi abbiamo pareggiato. Certo, il risultato sta stretto anche al mister. Ma se non segnano gli attaccanti non è che ci possa fare tanto. Inoltre gli è venuto meno Ounas che era entrato per fare cose che non gli sono riuscite nemmeno una volta. Un bel gioco, manca solo il gol, che però in partite come questa sono determinanti. Non prendiamo un gol e la difesa regge benissimo. Non appare contento ai microfoni ma per me è stata forse la migliore partita giocata dal Napoli finora eccetto la rimonta contro il Milan e parlare di qualificazione buttata via solo perché si è pareggiata la prima mi sembra eccessivo – 6
ARBITRO MARCINIAK. Bersaglia gli azzurri di cartellini e casca nelle trappole perditempo dei serbi – 5
Gli hanno fatt’o gioc – 5