La magia di Fabian Ruiz, la destra di Malcuit, l’atmosfera ambient quando parla Ancelotti
OSPINA. Nella voragine che all’improvviso si apre a sinistra, al quarto d’ora, il povero Ospina rimane l’unico senza macchia, nonostante il gol incassato. Indi si butta su Dzeko e al resto pensa l’Ispanico. Coi piedi stavolta fa Reina e non Garella: una parabola perfetta di 70 metri per Callejon (che aggancia al volo) e un dribbling da brividi, stile Halloween – 6,5
Che splendido rinvio per Callejon, Fabrizio! Il mezzo voto in più glielo metto per quello: per il resto non è stato granché impegnato – 6,5
HYSAJ. L’onesto albanese è il malcapitato ultimo uomo nell’azione della rete giallorossa: Dzeko ed El Shaarawy lo mettono in mezzo e lui non percepisce nulla, però sul gigante bosniaco qualcosa in più poteva comprendere. In fase di spinta si distingue per una palla messa in mezzo dopo aver dialogato con Callejon, ma il paragone con Mariotto Rui dalla parte opposta è impietoso – 5,5
Non solo non capisce assolutamente nulla sull’azione della Roma, tanto da farci prendere gol, ma, dopo, da un suo passaggio sbagliato all’indietro nasce anche un assist per Dzeco che fortunatamente è capace di grandi giocate ma anche di perdersi grandissime occasioni – 4,5
MALCUIT dal 69’. Con lui la destra si velocizza, ma questo lo sapevamo già cara Ilaria. O no? – 6
Una delizia per gli occhi, il cuore ed il gioco. Marcia addirittura in posizione più avanzata di Callejon. Uno spettacolo – 7
ALBIOL. La citata voragine al 15’ è come un surreale abisso che scuote e spacca una strada ben tenuta e in ottime condizioni, e non malmessa. Insomma, nessuno si aspettava quel default collettivo della difesa e la palla a rotolare in rete in modo peraltro rocambolesco. Un’amnesia inspiegabile. Epperò la cabeza dell’Ispanico evita il ferale zero a due e ciò vale la sufficienza – 6
Concordo su tutta la linea (difensiva) – 6
KOULIBALY. Dov’era, stasera, Ilaria, il nostro caro Kalidou? – 5
L’ho visto in una sola occasione: quando al 4’ è avanzato fin quasi all’area di rigore giallorossa ma non ha trovato una via di uscita. Per il resto, è totalmente fuori posizione sul gol della Roma e manda in confusione i compagni di reparto – 5
MARIO RUI. Noi vogliamo davvero tanto bene a Mariotto il lusitano perché a un certo punto è sembrato un minuscolo Atlante condannato a sostenere il mondo azzurro oltre le sue stesse forze: i suoi cross innumerevoli si trascinavano il peso della nostra pena per un gol che non arrivava mai – 7
Ha lottato come e quanto poteva. Per me uno dei migliori in campo, nonostante la scarsa qualità nei tocchi finali – 7
ALLAN. Ringhia e morde e ammacca a ripetizione l’autobus giallorosso disposto dalla metà in campo in giù. Rispetto alle ultime partite commette qualche errore in più ma parliamo di inezie: il neo nazionale brasileiro è un pilastro in cemento armato e amato di questo Napule – 7
Lotta come può, data la stanchezza parigina, ma sbaglia quasi totalmente gli appoggi. Parigi ha letteralmente stracciato tutti – 6
HAMSIK. Il Capitano diventa l’azzurro con più presenze di sempre. Un altro record che celebra con una convincente partita da metronomo attento alle due fasi. Non solo, lui e Koulibaly sono portatori sani di verticalizzazioni che fanno male agli avversari e sono uno spettacolo a vedere. Il Capitano va anche al tiro due volte, al 20’ e al 32’, e al 66’ serve un assist ghiotto a Insigne – 6,5
Quella palla per Insigne era la perfezione fatta traiettoria. Se Insigne fosse stato in giornata, si sarebbe trasformata in gol (uno dei tanti) – 6,5
ZIELINSKI dal 75’. Fa troppo poco per poterlo giudicare – senza voto
sv
FABIAN RUIZ. L’hombre del partido, per dirla nel suo idioma nativo. Fabian Ruiz inventa da subito, manda a vuoto tre giallorossi e poi la dà a Insigne che sbatte sullo scoglio Manolas. La combinazione tra lui e Mariotto, a sinistra, è micidiale. Non solo. Fabian scorta Hamsik in più d’una occasione. Che giocatore – 7,5
Un giocatore bellissimo, Fabrizio. Tuttavia non capirò mai cosa è successo ieri al 6’, quando ha fatto quella cosa meravigliosa che ci ha fatti alzare tutti in piedi e aprire la bocca in una smorfia di sorpresa mentre lo guardavamo fare carne di porco della difesa giallorossa e poi ripiombare seduti atterriti. Entra in area velocissimo e agile, si beve un paio di difensori, si sposta palla su entrambi i piedi per un paio di volte, se la trova sul destro, davanti alla porta, con la difesa giallorossa assolutamente inebetita per quello che stava creando là in mezzo e… non tira. La passa ad Insigne. Che però, non solo non è in partita, ma è pure spiazzato anche lui dalla favola che ha appena ideato il compagno, per cui tira moscio e si fa parare – 8
CALLEJON. Per fortuna che a destra c’è lui a pennellare assist di rara perfezione, come quella palla tesa al 6’ su cui Milik non arriva. A inizio ripresa è invece una manata di Olsen a spezzare la traiettoria dal fondo, sempre per Arcadio il polacco. Al 90’ il suo tentativo di girare la pelota sublime di Insigne si trasfigura in un assist ovviamente perfetto per Mertens. Un Callejon è per sempre, ca va sans dire – 7
Il suo errore più bello vale un pareggio. Va bene così – 7
INSIGNE. Un campione a metà che va al tiro infinite volte più per sperimentare che per segnare. I malefici delle streghe di Ognissanti incombono soprattutto su Insigne: il Napule crea e lui non realizza. Poi la giustizia divina si sveglia al novantesimo e Lorenzo torna Superbo con un cross al volo sulla linea di fondo, da cui origina lo strameritato pareggio. Autentica magia bianca contro le tenebre di Halloween, che vale mezzo punto in più nel giudizio – 6,5
Sicuramente è la stanchezza, sicuramente resta un signor giocatore, ma qua dobbiamo valutare la prestazione. E quella di Lorenzo, ieri, non arriva alla sufficienza: totale assenza di lucidità – 5
MILIK. Un solo aggettivo per lui: ritardatario. Su ogni palla che gli arriva – 5,5
Milik e i fuorigioco. La difesa della Roma è bravissima a tenere i nostri fuori, però Arcadius non se ne accorge neanche una volta. Se si fa beccare sempre in fuorigioco, come gliela devono mai passare i compagni? – 5,5
MERTENS dal 55’. Si riscalda con due gol in fuorigioco. Il terzo è buono – 7
Almeno quello! – 6,5
ANCELOTTI. Il primo pareggio per Re Carlo, che si trova la strada sbarrata dall’autobus giallorosso della sua amata Roma, quasi uno spot per il referendum consultivo sul trasporto pubblico che si terrà l’11 novembre nella Capitale (non lo sapevi Ilaria, eh?). Il Napule domina ma davanti ha la vista annebbiata. Peccato – 7
Devo dire che questa cosa del referendum sul trasporto pubblico mi mancava. Vorrei tanto che qualcosa per il trasporto fosse fatta anche a Napoli. Pure una domanda andrebbe bene, dato lo stato dell’arte. Ma torniamo al nostro. Finita la partita ero in una leggera palla depressiva per un pareggio stentato che proprio non avevamo meritato, avendo condotto praticamente la partita e sciupato, tuttavia, tantissimo. Poi è comparso lui ai microfoni e tutto attorno si sono sparsi fiorellini colorati e musica ambient. Re Carlo elogiava i suoi e diceva che non è successo niente, che siamo solo un po’ stanchi dopo Parigi. E sorrideva, Re Carlo, mentre ci accarezzava la testa a tutti, rassicurandoci. Insomma: ho visto la pace. Devo però dire, sulla partita, che: A) venivamo da Parigi e non mi pare abbiamo subìto un calo tale da farci restare fermi in campo (il che è già una notizia); B) la Juve ha vinto con una mazzoliata di Ronaldo e l’aiutino e ha giocato malissimo contro l’Empoli e, ora, ha tutte partite toste, mentre noi le abbiamo fatte praticamente già tutte; C) gli sprechi sotto porta non possono farci scaricare in una botta sola Mertens, Insigne e Milik e farci invocare all’acquisto di un attaccante da 30 gol. Mi rifiuto – 7
ARBITRO MASSA. Riempie di gialli i gialli della Roma. Scioglilingua per una conduzione mediocre – 5
Avevamo forse un rigore a favore. Poi quei 4 minuti di recupero mi sono sembrati veramente pochi con tutte le sostituzioni e i gialli elargiti nel secondo tempo – 5
WALTER VELTRONI. L’ex leader del Pd appare al club di Sky e da uomo di sinistra dice: “Il Napoli di Ancelotti mi piace di più di quello di Sarri”. I lumi della ragione cominciano a prevalere sul populismo – 10
Devono essere stati amici, Walter e Carlo. Si capisce da come Carlo ha chiesto di salutarlo. Se è così, mi si rivaluta pure Walter – sv